"Siamo spiacenti, il cliente da lei chiamato non è più abilitato a ricevere telefonate!" Questo è quanto. Improvvisamente non sentii più mia madre al telefono. Provai a richiamarla ed ebbi solo la segreteria in risposta."Bene!" Esclamai da sola in un primo momento, portando il cellulare al mio sguardo. "Le hanno fatto fumare qualche cosa di pensate anche in carcere." Quasi come un pensiero urlato ad alta voce aggiunsi. Mi ritrovai a blaterare da sola. Non capivo quanto potessi fidarmi delle parole di Jen.
"Va tutto bene bambolina?" A mia dimenticanza c'era ancora il Signor.Malik, che, aggiunse queste parole mentre accese una sigaretta.
Sbuffai, più che altro perché non sapevo cosa aggiungere, o meglio, non sapevo cosa pensare..."Bambolina?" Continuò ad aggiungermi, avvicinandosi di nuovo a me. Alzai per alcuni istanti lo sguardo, fissando forse per la prima volta gli occhi del Signor.Malik.
"Io-io, cioè, va-va tutto bene!" Gli diedi in risposta, abbassando subito la testa per non prolungar quegli sguardi scambiati. Lui continuò ad avvicinarsi a me, sbuffandomi il fumo in pieno viso. Mi ritrovai a scostarlo via con la mano, tossendo per il fastidio.
"Ti piace mentirmi?" Sottovoce mi parlò, stringendo di nuovo troppo il suo petto al mio.
Se mia madre avesse detto la verità; avrei potuto scacciare il Signor.Malik con un calcio nelle parti basse!
Ma...
Fingiamo che io non abbia sentito mia madre, okay?
"Mi eccita il tuo profumo Venere..."
Mi ritrovai la sua voce roca, che passando dal mio collo al mio orecchio, mi procurò brividi inspiegabili." So la da da di!We like to party!
dancing with Miley...!"Pff, di punto in bianco Amalia ritornò in salone intonando quella canzone di Miley Cyrus...
Sia io che il Signor.Malik avemmo il tempo di far sparire quel momento,dando ad Amalia l'impressione di chi neanche si stesse guardando.Il Signor.Malik si allontanò subito, sedendosi sul bordo del divano, quasi come se stesse fingendo un intrattenimento con i suoi figli.
Io però purtroppo non sapevo fingere bene quanto lui, dato che restai ancora con le spalle al muro, mentre mi perdevo in ogni suo minimo movimento."And weee can't stooop!!! And weee woon't stoop!" Urlò Amalia, come se fosse impazzita, o avesse assunto Marjuana. "Amo troppo Miley, me la sposo!" Entusiasta e con un sorriso si rivolse a me ed evidentemente anche al Signor.Malik.
Non ebbe risposta da nessuno dei due.
"Ho finito il mio orario di lavoro, Zayn, Weed, piccoli gemelli, Amalia si toglie di mezzo!" Continuò da sola, avendo solo delle strane espressioni da parte di tutti. Amalia prese la borsa, raccolse le sue cose dal tavolino e uscì di casa, andandosene proprio via da noi.
"Finalmente!" Quasi con un sospiro di sollievo aggiunse sottovoce il Signor.Malik, voltandosi subito dopo verso di me. In quella frazione di secondi lo vidi alzarsi. Si alzò lentamente dal divano, ma deviando la mia direzione. Camminò fino alle scale del piano di sopra, voltandosi solo in quel momento.
"Sistema i piccoli..." Mi guardò dritto negli occhi mentre mi parlò. "Io...ti aspetto in camera da letto!" Concluse con uno splendido sorriso sul viso, camminando lentamente per le scale, mentre si lasciò cadere la giacca.
"Ehm...si...come no!" Blaterai a bassa voce, voltandomi poi verso i gemelli che con occhioni stanchi quasi mi implorarono di portarli a dormire.
"È vero che voi state per piangere? È vero che non volete andare a dormire?" Cercai in tutti i modi di pararmi, ma quasi per ironia James si accasciò sul cuscino del divano, ormai preso dalla stanchezza.
"Merda, merda, merda!" Mi disperai da sola, avvicinandomi subito ai piccoli. Presi James tra le braccia, accompagnando pian piano prima lui. Una volta di sopra, lo sistemai nel lettino, dandogli un bacino sulla fronte come buonanotte. Scesi subito dopo, facendo la stessa identica cosa con Tayla.
I bambini erano fuori uso.
Andati, pff, addormentati!
A regnare in quell'enorme casa ora c'era solo il silenzio...Di dirigermi da lui neanche ci pensavo. Pensavo caso mai a come scappare.
Ma dove dovevo andare?
Cosa potevo fare?Come si era potuto capire, la sera era giunta ormai da un pezzo. I miei pensieri oscillavano dal: indossa quel completino intimo, scappa in Massachusetts!
Nei miei più oscuri sogni erotici, perdere la verginità con uno come il Signor.Malik...
Cioè...
Insomma
Ehm...Ma no!
Nella realtà no!
Il solo pensiero di lui e di me mi metteva ansia. Ero nella stessa casa con un uomo che avrebbe potuto portarmi via la verginità ai miei diciannove anni. Ma se ero ancora così pura, come avrei minimamente avuto il coraggio di raggiungerlo per davvero?Ci vado...
Non ci vado!
Ci vado...?
Non ci vado!
No, non ci vado!
Si, ci vado!
Iniziai a sudare tra i pensieri, portandomi le dita alla bocca per potermi mangiucchiare le unghie.
"Ma fanculo, ci vado!" Parlai, poggiata sulla soglia della porta della camera dei gemelli, mentre fissavo la porta della camera di Zayn e Perrie.Non capivo neanche il perché, ma io volevo andare da lui!
Sapevo a cosa stavo andando incontro...
Ma il desiderio di lui forse superava le paure...
Era tutto sbagliato per me, ma gli impulsi dopo un po' presero il sopravvento.
Non scesi di nuovo, volevo, avendo lasciato quel pacco regalatomi dal Signor.Malik...Mentre pensavo a tutto cominciai lentamente ad avviarmi per il corridoio. Lentamente per non farmi sentire ancora...
Una grande parte di me voleva scendere (di nuovo) al piano di sotto ma una piccola parte di me voleva entrare.
Per una sola volta preferii di sicuro sbagliare!Arrivai tremante fuori alla camera da letto del Signor.Malik, asciugando prima le mie mani sudate sul vestitino, afferrando subito dopo la manica della porta.
"Dovrei bussare?" Chiesi a me stessa, come una bambina intimorita. Le mie gambe stavano già per tirarsi indietro e andare via, ma le mani no! Nella mano sinistra afferrai la manica della porta e l'aprii lentamente. Lo scricchiolio della porta fu l'unico rumore che si sentì però...
Feci lenti passi, uno dopo l'altro ed entrai. Ad impatto non vidi il Signor.Malik, non vidi neanche il letto. Camminai pian piano nella stanza, chiudendo prima la porta alle mie spalle. Iniziai a non capirci molto...
Camminai ancora con passo lento, raggiungendo la vista del letto di quella camera.
"Ciao Venere..." Sorrise il Signor.Malik, mentre sdraiato sul letto, con solo i suoi bianchi box, si fece ammirare in tutta la sua bellezza...
"Oh mio Dio..." Pensai arrossendo subito. Non sapevo già più cosa fare!
Ed ero appena entrata in camera!
Avevo agli occhi una di quelle scene da farmi mancare il fiato. Guardavo e non guardavo il Signor.Malik.
Volevo uscire da dove ero appena entrata, ma fu lui, ancora una volta, a dare fine ai miei tormenti:"Il pensiero di penetrarti fortemente sul letto che divido con mia moglie mi fa impazzire. Spogliati, siediti su di me e inizia a saltare!" Iniziò a mordersi il labbro inferiore, mentre si alzò subito lui dal letto, afferrando la mia mano.
In un solo respiro mi trovai scaraventata sul letto, con il Signor.Malik sopra di me.
{Fine parte uno}
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Call me Daddy.
RomanceLui: uomo trentenne e avvocato di successo. Lei: ragazzina sfigata di Brooklyn. ~Storia in continuo aggiornamento e in correzione di eventuali errori che commetto sotto effetto di una canna. Evitate di fare le maestrine e di correggere, a quello ci...