"Non mi hai detto che tua madre era fuori..." Queste furono le prime parole in aggiunta alle mie, dette dal Signor.Malik, alcuni metri dopo, poco distante da dove avevamo lasciato quella scenata, fatta da quella troia di una madre che mi ritrovavo. Ecco."La smetta di parlare, cazzo!" Ecco. Avete per caso presente quei momenti in cui focalizzate che la vita vi odia e un qualcuno nelle vostre orecchie in quel momento vi parla? Come gli avreste risposto? In modo non gentile, esatto!
Del tutto scazzata, mi rivolsi al Signor.Malik, sentendomi realmente incazzata col mondo."Abbassa il tono con me, mocciosa!" Esclamò il Signor.Malik, rivolgendosi ora lui, con tono poco gentile nei miei confronti. Pensavo e ripensavo alla scena fatta da mia madre, e quella rabbia che mi faceva, riusciva a darmi quel coraggio da riuscire a rispondere quell'uomo a tono. "Non è nessuno per venirmi a dire di abbassare il tono, porca puttana!" Urlai ancora in modo più nervoso verso il Signor.Malik, facendolo evidentemente innervosire.
Lo vidi focalizzare lo sguardo attento verso la strada davanti, e accellerare in modo brusco la macchina. "E rallenti con questa macchina!" Aggiunsi ora calmando un po' il tono, notando la sua improvvisa indifferenza nei miei riguardi. Portai anche io in quello stesso momento lo sguardo davanti, fisso alla strada, cercando ora di capire dove fossimo diretti io e quell'uomo.Per circa dieci minuti il silenzio tra noi due regnò sovrano. Fissava, fissavo la strada davanti. Non sapevo più dove fossimo diretti (non che prima mi era chiaro) ma sentivo come un qualcosa di strano nell'aria.
"Dove stiamo andando?" Aggiunsi d'un tratto, voltandomi lentamente verso di lui prima di emanare un sospiro, passandomi una mano tra i capelli. "Ora stai zitta!" Esclamò di nuovo in un modo prepotente. Evidentemente forse ancora innervosito dal mio comportamento di poco prima. "Lo so io dove andiamo!" Continuò facendomi deglutire prima di emanare un altro sospiro alquanto rumoroso."Non osare mai più alzare il tono con me, ci siamo intesi?" D'un tratto quell'uomo ancora si voltò verso di me per aggiungermi queste parole. Ora, non sapevo come risponderlo. Quella strana arroganza da parte mia, come era nata, così si era già dileguata. Non avrei davvero voluto urlargli contro, venni decisamente presa dal momento.
"In-intesi!"?Balbettai calando lo sguardo, cercando con tutta me stessa di non incrociare lo sguardo del Signor.Malik, che attento alle mie parole in quel momento era preso nel fissarmi.Tralasciando che la coerenza non fa parte di me, dov'è che volevo andare con quell'uomo?
Bah.
Il Signor.Malik svoltò con la macchina in una stradina isolata, facendomi credere da subito che volesse restare solo con me...questa volta, senza minima scusa di interruzione.
Accelerò con un rombo di motore, frenando bruscamente non appena giunse alla fine stessa di quella stradina, spegnendo di conseguenza la macchina, ma...ancora senza voltarsi verso di me. Non si era curato di continuare il discorso dopo quel mio "intesi".
Ma detto fra me e me...cambiava qualcosa? Direi decisamente di no!"Mi hai detto di doverti portare dove cazzo mi andava, giusto Venere?" mentre aggiunse con tono basso queste parole, lo vidi in modo eccitante (ai miei occhi) di bagnarsi le sue labbra, prima di allungare la mano verso di me, semplicemente però per aprire il cruscotto..."Non-non capisco.." fu l'unica cosa sensata che mi venne da dirgli, anche se sensata non era. "Co-cosa non capisci?" mi ripetè a presa per il culo, prendendo decisamente in giro il mio tono. Mi venne da sospirare e portare lo sguardo fuori dal finestrino. Non capivo dove mi aveva portata, ma iniziavo ad aver paura...Intorno a noi vi era totale buio e solitudine. "No-non capisco perché siamo qu-" le parole sa lì mi si bloccarono...
Mi ritrovai a metà frase a voltarmi verso il Signor.Malik che altro non stava facendo che prepararsi uno spinello..."Ti faccio rilassare per bene, magari dopo saprai per bene come urlare grazie al mio cazzo!" esclamò nei miei riguardi, ammiccando un sorrisetto alquanto stronzo prima di riportarsi la cartina alle labbra, bagnarla con la lingua e chiudere quello spinello preparato in pochi minuti.
"Questo è pazzo!" esclamò l'ingenua me. "Ma è dannatamente eccitante!" continuò un'altra me nascosta.
"Io-io non la fumo quella cosa!" risposi a lui, portando nuovamente subito dopo lo sguardo fuori dal finestrino.
Improvvisamente sentii una mano possente poggiarsi sulla mia gamba, facendomi così ancora una volta voltare di scatto. "Ho detto che devi rilassarti!" Quell'uomo ringhiò con denti stretti, a due centimentri da me, dato che aveva preferito avvicinarsi.
Oscillai lo sguardo dalle sue labbra alla sua mano, dove teneva quello spinello. Iniziai nervosamente a mangiucchiarmi l'interno guancia, non volendo assolutamente assumere quella stessa sostanza che mi aveva per anni fatto odiare mia madre.
Solo pochi giorni prima l'avevo assunta da sola e già il mio subconscio mi odiava per quello, ma addirittura fumare in presenza di quell'uomo...Persa tra i pensieri mi ritrovai di nuovo in attimi di silenzio. Attimi di silenzio in cui il mio sguardo involontariamente si incastrò con quello del Signor.Malik. Non riuscivo a smettere di guardare quegli occhi, improvvisamente...
Quegli stessi e identici occhi di James...
Per un attimo avrei giurato di averci visto la stessa dolcezza...Ma non poteva essere...
Il Signor.Malik si riportò lo spinello fra le labbra, fumandosi un lungo tiro per poi sbuffarmi il fumo in pieno viso. "Che puzza..." mi venne spontaneamente da dire, scostando quel fumo con la mano per poi perdermi tra i colpi di tosse.
Lui sotto sotto questa volta mi sorrise...Okay...
"Ora tocca a te..."bisbigliò vicino alle mie labbra dopo essersi avvicinato nuovamente. Ingoiai qualsiasi cosa mi si formò alla gola, allontanandomi di poco da lui. "fallo per me...piccola..." continuò a bisbigliare troppo dannatamente eccitante per me!
Cosa mi stava succedendo?
Cosa mi stava facendo quell'uomo?Non seppi rifiutare...
Ew...Allungai la mano verso quella del Signor.Malik, sfilando con le dita quello spinello dalle sue. Lui nuovamente sorrise e nuovamente si avvicinò alle mie labbra, fermando un qualsiasi mio movimento.
"Sei bellissima, questo lo sai...?"ora sussurrò sfiorandomi le labbra...Procurando in me non capii quante sensazioni...
"Baciami..."
|| non odiatemi.
All the love.V
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Call me Daddy.
RomanceLui: uomo trentenne e avvocato di successo. Lei: ragazzina sfigata di Brooklyn. ~Storia in continuo aggiornamento e in correzione di eventuali errori che commetto sotto effetto di una canna. Evitate di fare le maestrine e di correggere, a quello ci...