Diritti umani

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Di recente, molto recente, mi sono reso conto che in questo momento, preferisco non ritenermi femminista.
Ritengo opportuno al momento usare la definizione diritti umani.
Ci sono dei motivi.
Numero uno, voglio informarmi e studiare per bene il femminismo, anche sulla storia delle sue esponenti. Solo così posso farmi una mia idea.
Numero due, non voglio far parte della faida social tra femministi, anti sessisti, anti femministi, etc.
So benissimo che in genere le persone che leggono la parola femminismo, spesso non capiscono più niente e cominciano ad accusare ed insultare.
Ho una priorità in questo momento.
Ho la necessità primaria e assoluta di sentire le mie emozioni, e capire chi sono oltre i traumi e il dolore.
Mi voglio mettere al primo posto, come raramente ho potuto fare nella mia vita.
Io ho creduto nel femminismo, e soprattutto ho creduto in chi mi ha fatto conoscere questa realtà.
Ma ho dovuto riconoscere, con profonda delusione e immenso dolore, che ho conosciuto la parte tossica del femminismo.
Si, anche nel femminismo può esserci manipolazione e violenza psicologica. E finché non si ammetterà questa realtà, io penso a me, alla mia salute mentale.
Soprattutto perché non mi identifico al femminile, quindi per il femminismo che conosco io, non esisto nemmeno, se non raramente.
Non sono contento di ammettere tutto questo, ma è necessario.

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