Dunque, tentiamo di capirci qualcosa. Rifiutare.
Dire di no ad una persona che ci fa male, non è sbagliato.
Dire di no quando vogliono decidere al nostro posto, non è sbagliato.
Dire di no se i motivi sono dannosi, è giusto.
Il rifiuto si rivela sbagliato quando non c'è rischio o pericolo, quando la nostra persona, la nostra vita non subisce alcuna minaccia.
La forma mentis del rifiuto, di respingere tipologie di ideali differenti, è una questione di intolleranza. Non si tratta di semplice opinione personale, perché anche la più banale opinione può fare la differenza.
Ogni volta che viene attuato un rifiuto, avvengono dei meccanismi sottili che non sono utili a nessuno.
La persona che rifiuta respinge una differenza, la quale potrebbe essere un beneficio. Perché si comprende che il mondo non è solo quello che conosciamo o crediamo di conoscere. Spesso fa paura? Si, può accadere. Avere paura ci porta ad arrabbiarci. E di conseguenza non tolleriamo.
Quindi si rifiuta per non essere disponibili ad evolvere. Anche se ci si inventano le giustificazioni, è esattamente così.
Chi rifiuta è un intollerante che non vuole progredire.
A chi altri fa male il rifiuto? Alla persona che lo propone, che ha in sé quella differenza. Ogni volta che una persona riceve / subisce un rifiuto, cambia a sua volta. Può accadere gradualmente o in modo drastico, e le conseguenze le verificano altri. Si resta feriti, delusi e dispiaciuti per il rifiuto ricevuto, e si innesca il meccanismo del "come è successo a me, hanno rifiutato me, posso farlo anch'io con altri". Dunque un germoglio di intolleranza inizia ad emergere. Più i rifiuti si alimentano, più quel germoglio cresce. Diventa una pianta. Che non è sana, è nata malata, ma è comunque un punto di appoggio, di riferimento.
Ogni rifiuto crea una pianta malata.
Ogni volta che si respinge, si crea l'illusione che non ci sia nulla di male, che se non si vuole accettare una differenza siamo liberi di farlo.
Ci si dimentica della responsabilità.
Tutti vogliono essere liberi, nessuno vuole prendersi delle responsabilità.
Tutti noi possiamo e dobbiamo guardare le responsabilità delle nostre azioni, perché girare la faccia e dire "non è un problema mio", cosa crea? Il Mostro dell'intolleranza.
Siamo noi che generiamo male e mostri. E poi ci lamentiamo. E pretendiamo che siano altri ad aggiustare ciò che anche noi abbiamo contribuito a rovinare.
Rifiutare non è solo un'opinione.
È l'inizio dei nostri mali.
STAI LEGGENDO
Prospettive Di Filosofia
Historical FictionProspettive Sociali, Filosofiche, Politiche. Argomenti, discriminazioni, ogni genere di aspetto sociale. Per creare la cultura del Rispetto.