Prospettive Di Filosofia

Conversazioni infantili

Potrebbe essere accaduto a tutti, almeno una o più volte nella vita, di ritrovarsi ad affrontare una conversazione, un confronto, una discussione riguardo un argomento in modo "infantile". E non con i bambini!
Una conversazione infantile significa ritrovarsi in una discussione con una o più persone che desiderano soltanto parlare ed esprimere la propria versione come la più corretta, o l'unica corretta. Non sto dicendo che mai nessuno può avere ragione, anzi, si può eccome. Ciò a cui mi riferisco sono quelle situazioni in cui una o più persone affermano la loro prospettiva, nel caso in cui questa sia scorretta, e lo si mette in evidenza, la persona che la esprime, non solo non riconosce che forse può essere nella prospettiva distorta, ma che continua ad insistere per confermarla, anche per ore, o giorni, se si sentono considerati.
Personalmente, nel momento in cui mi rendo conto che una mia prospettiva non è corretta, è distorta oppure è parziale, desidero capire sotto quali aspetti mi sto sbagliando. E in seguito modifico o aggiungo concetti.
Perché sbagliare è umano.
Ma imparare è saggio.
Che senso ha insistere nella convinzione che la propria versione debba per forza essere giusta se invece si rivela sotto vari punti di vista sbagliata? Nessuno.
Si dimostra soltanto che il proprio modo di condurre una conversazione, una discussione, sia a senso unico, per darsi delle conferme, per continuare a convincere se stessi che sia giusta.
Nessuno è il centro del mondo.
Si ha ragione quando si ha una versione obiettiva, quando messa alla prova, la prospettiva si può spiegare sempre. Quindi la nostra ragione è funzionante.
Se ti trovi in una conversazione che sembra "infantile", in genere resta fine a se stessa, solo una serie di conferme personali. Se continuare o meno, è una decisione soggettiva.
Per quanto riguarda me, prima restavo "incastrato", con l'illusione che potesse esserci uno sviluppo. Raramente accade. Mi dicono che scappo, invece di restare a discutere.
Preferisco scappare per dedicarmi a qualcosa di utile e costruttivo.