Accuse e Fustigazione

21 1 0
                                    

A quanto pare, riconoscere ed ammettere i propri errori, spaventa così tanto, che forse buttarsi da un ponte farebbe meno paura. Non che sia necessario buttarsi da un ponte, eh.
Nel momento in cui io, comprendo un errore, lo riconosco come tale e lo ammetto, cosa sto facendo esattamente?
Come la vedo io: sto provando ad essere migliore di quello che credevo, e che la sincerità è un valore e un pregio inestimabile.
Come la vedono gli altri: devo scappare più lontano possibile! Fine.
A quanto pare, riconoscere ed ammettere i propri errori è più grave della pena di morte.
Credo dipenda dal fatto che ammettere i propri errori e dare dimostrazione di sincerità, sia visto come una ammissione di fallibilità e vulnerabilità, sensazioni che ci convincono siano da evitare.
Se c'è una cosa di cui non mi pento, è quello di essere stato sincero.
Se c'è una cosa che mi ha fatto male ogni volta, è il disprezzo per la mia onestà.
Ho dovuto cambiare il modo di essere sincero, perché il modo più autentico per me è quello schietto, dritto in faccia. Anche se a volte le emozioni che mi arrivano sono un carico un po pesante da elaborare.
Non è un modo di accusarsi o per sentirsi in colpa, perché questi sono metodi sbagliati. E nemmeno mi fustigo con la cintura eh.
Ma io sono come alcuni personaggi molto conosciuti: Sherlock, Spock, Data, Sheldon. Per me sono tutte informazioni come i dati di un programma di un PC. Se si usano i dati sbagliati, si danneggia il sistema.
È come la funzione di antivirus. Se non funziona, il sistema può bloccarsi.
La mia è una specie di pulizia interiore, e non farla è un enorme danno.
Tanto so che questo non interessa alla gente. L'unica cosa che conta per loro è continuare ad utilizzare lo stesso sistema, anche a costo di rimetterci.
E niente. Questo è.

Prospettive Di FilosofiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora