Quando tornai in camera Niall non mi rivolse la parola, forse aveva capito di aver toccato un tasto dolente.
«Scusami per poco fa» sussurrai ma prima che potesse rispondere, qualcuno bussò alla porta e la aprii senza che nessuno lo consentì.
Un ragazzo dai capelli ricci entrò e non appena mi vide indietreggiò di qualche passo.
«Amico, sei sempre il solito» ridacchiò indicandomi.
Lo guardai con uno sguardo orribile, a giudicare dalla sua espressione. Avevo sempre avuto una mimica facciale e un'espressività che mi portavano a lasciar trapelare fin troppo le mie emozioni.
«Amico, è la mia compagna di stanza. Poi ti spiego» ci raggiunse Niall, invitandolo a entrare.
«Oh, allora scusami. Piacere, io sono Harry Styles» disse porgendomi la mano.
Aveva due grandi occhi verdi color smeraldo. Ciò che mi colpì di più furono le sue fossette pronunciate.«Piacere, Melody» risposi, senza allungare la mia. La ritrasse di colpo.
I due cominciarono a parlare della festa e Harry sembrava volesse integrarmi nei loro discorsi, Niall non mi guardò nemmeno. Preferì prendersi gioco di me.
«Perché non vieni Mel?» domandò gentilmente Harry.
«Non sono il tipo da festa» dissi.
«Non è una persona alla quale piace divertirsi» disse Niall, ridendo. Da una decina di minuti mi giudicava, senza nemmeno conoscermi.
Le parole del mio psicologo continuarono a tornarmi nella mente.
Mentre Niall continuava a prendersi gioco di me, chiamai Eleonor - sotto gli sguardi curiosi dei due ragazzi - e le dissi che avremmo dovuto cercare dei vestiti per quella maledetta festa.
Dopo aver salutato Harry e aver lasciato Niall corrucciato dalle mie parole, decisi di passare il pomeriggio con Eleonor al centro commerciale.
«Mel, è un donnaiolo! Ma è bellissimo» ridacchiò ancora sconcertata dal fatto che io avessi un compagno di stanza. Da una settimana non faceva altro che ripetermi le stesse cose.
«Non ho ancora capito come fai a conoscerlo. Sei qui solo da due giorni in più di me!» dissi, come al solito meravigliata dalle sue abilità nel gossip.
«Sono gossip girl, lo sai» ridacchiò riferendosi a una delle serie più belle che avessimo mai visto.
El si sistemò i capelli davanti la vetrina di un negozio. Inutile dire quanto fosse strepitosa.
Una fascia nera adornava i suoi lunghi capelli biondi, era alta ben un metro e ottanta e aveva un fisico da urlo.
Osservai il mio riflesso sul vetro, avevo tantissime borse fra le mani, qualche abito sul collo e una sciarpa in testa.
Lo shopping con la mia migliore amica era un vero e proprio incubo, dovevo tenere tutti i suoi acquisti mentre lei correva estasiata nel mondo della moda.
Adorava fare shopping, correva beata e ogni volta che dava la sua carta di credito per pagare il conto, mi ricordava quanto fosse felice di aver comprato quella maglia o quel jeans, e io annuivo senza sosta.
«Ora tocca a te» sorrise maliziosamente, afferrandomi per una mano e trascinandomi con sé in un negozio.
Cercai di scappare dalla sua morsa e lei mi lanciò dentro un un camerino, dove c'erano già dei vestiti da provare.
Aveva già progettato tutto. Scartai moltissimi abiti - che erano decisamente nel suo stile e non del mio - e ne indossai uno.
El mi passò dalla tendina del camerino un paio di tacchi ed uscii imbarazzata.
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Room 69
FanfictionNiall e Melody si ritrovano a condividere la stanza all'università di Boston per via di un errore. Melody, ancora fragile per la perdita del padre, è contrapposta a Niall: il biondino irlandese di cui tutti parlano, pieno di segreti che nessuno sa...