𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 11

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«Forse non hai capito» dissi, cominciando a scuotere la testa e portando le mani ai capelli, «avrei voluto che facesse altro!» urlai, continuando a parlare con El di Niall.

L'incontro decisamente troppo ravvicinato con il biondo mi aveva scombussolato completamente, tanto da farmi pensare delle cose per le quali mi vergognavo. Dopo essere scappata dalla sala, ero subito andata nella camera della mia migliore amica per tentare di capire cosa mi stesse succedendo.

«È evidente che tra voi due ci sia una grande attrazione» sottolineò El, facendomi perdere la pazienza. Era convinta che Niall provasse qualcosa per me e che anch'io provassi qualcosa per lui.

Iniziai a ripetermi che fosse impossibile: il mio compagno di stanza non poteva provare qualcosa per me. Niall era uno tra i ragazzi più belli del campus, poteva - letteralmente - avere le ragazze più belle che voleva. Perché avrebbe dovuto desiderare una mediocre come me?

«Smettila» sbuffai, lanciandomi sul letto della sua camera.

«Che hai intenzione di fare?» chiese, sedendosi sul materasso.

«Non lo so. Abbiamo un progetto insieme» mugugnai.

«Ah si?» domandò curiosa.

«Sul seminario di educazione sessuale» dissi abbassando il tono di voce di qualche decibel sulle ultime due parole.

La fragorosa risata di El si espanse per tutta la stanza. Le lanciai immediatamente un'occhiataccia.

«Non ci posso credere» disse tra un risolino ed un altro.

«Vaffanculo El» risposi, colpendola in pieno volto con uno dei suoi cuscini sparsi sul letto.

El si alzò raccogliendo il cuscino da terra continuando a ridere. Cominciai seriamente a preoccuparmi, non c'era un bel niente che facesse ridere! Anzi, avevo voglia di strapparmi i capelli uno ad uno dalla disperazione.

«Ammettilo che ti piace, Mel» dichiarò lei.

«Ma che dici?» chiesi incredula, «sei per caso impazzita?» continuai.

«Mel non c'è niente di male. Niall è un bel ragazzo ed è il tuo compagno di stanza» disse.

Cominciai a pensare realmente a quest'ipotesi quando una fitta alla testa mi distrasse dai miei problemi riguardanti il ragazzo dagli occhi color cielo.

«Non mi sento bene» dissi alzandomi dal letto. Strizzai gli occhi a causa del mal di testa che mi ero appena procurata, cominciai a credere che fosse stato l'aver pensato troppo a Niall.

«Va' a riposarti tesoro» sorrise El. Quando mi diressi verso la porta mi sussurrò un "buona fortuna per il progetto" ma preferii non parlare. Il dolore alla testa stava aumentando sempre più.

Una volta arrivata davanti alla mia camera bussai alla porta.

«Avanti» urlò Niall con il suo accento irlandese. Aprii la porta e mi meravigliai nel vederlo senza maglia sdraiato sul suo letto.

«Ma non senti freddo?» chiesi, rabbrividendo.

«No, sto bene così» sorrise lui. Mi limitai ad annuire e presi i miei vestiti dall'armadio.

«Dormi qui?» domandò.

«Sì. È anche la mia camera» dichiarai entrando in bagno e chiudendo la porta alle mie spalle.

Sospirai e scesi giù sul pavimento. Appoggiai la mia schiena alla porta bianca.

Come avrei dovuto passare tutte quelle ore con Niall? Non ne avevo proprio idea. Come potevo passare con lui tutto quel tempo - in maniera così ravvicinata - se poche ore prima, il solo sentire il suo respiro sul mio collo mi aveva mandato in estasi?

Mi alzai e aprii l'acqua della doccia. Lasciai scorrere per un po' e dopo ciò mi infilai sotto essa.

Quando uscii dal bagno erano passate due ore. Pensai che fosse troppo tardi per cenare e, onestamente, l'idea di mettere qualcosa sotto i denti mi dava il voltastomaco.

La luce in camera era ancora accesa anche se Niall dormiva. Mi avvicinai e lo guardai.

Aveva la bocca leggermente schiusa. Dormiva con le mani al di sotto del cuscino ed era ancora parzialmente vestito.

Sorrisi nel guardarlo e gli lasciai un bacio sulla fronte. Lo vidi sorridere e mi attirò a se. Mi domandai per quale motivo mi fossi spinta così oltre.

Quel ragazzo era in grado di far uscire la parte più istintiva di me. Quella più impulsiva che, fino a pochi mesi prima, credevo non esistesse.

«Lasciami» bofonchiai, cercando di togliere le sue mani dai miei fianchi.

Aveva ancora gli occhi chiusi ma un sorriso enorme era sulle sue labbra. Il suo volto era incorniciato da un leggero accenno di barba. Osservai nuovamente le sue labbra e deglutii rumorosamente.

«Mai» rise aprendo gli occhi.

Questi ultimi, come cristalli azzurri mi fissarono. Mi guardavano come se in quel momento ci fosse qualcosa di bello in me, nonostante avessi i capelli gonfi e il pigiama. Nonostante io mi sentissi un disastro da praticamente tutta la vita.

Sentii dei brividi percorrere tutta la mia schiena. Niall passò la lingua sulle sue labbra facendomi arrossire. Ridacchiò.

«Sento freddo e ho sonno,posso andare a letto?» chiesi tentando di smorzare la tensione.

Mi sentii stanchissima. Ogni parte del mio corpo chiedeva pietà ed i miei occhi si chiudevano ogni secondo sempre più. Niall mi avvicinò a se e mise una delle sue mani sulla mia fronte.

«Mel, scotti!» urlò, alzandosi velocemente.

«Niall, ho sonno e un gran mal di testa» sussurrai appena, «non gridare» dissi appoggiando la testa sul suo cuscino fino a sdraiarmi completamente.

Vidi Niall cercare qualcosa tra i cassetti del suo comodino. Sbattei più e più volte le palpebre fino a chiuderle completamente, la stanchezza prese velocemente il sopravvento.

Room 69Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora