𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 19

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«Signorina, 27. Accetta?» chiese la mia insegnante non appena io finii la mia esposizione.

La professoressa Willer era la mia insegnante di storia moderna. Una donna alta, dalla figura slanciata. Lunghi capelli neri e ricci le scendevano fin sotto le spalle.

Era giovane e si vedeva. Questo la portava ad essere sempre dalla parte di noi ragazzi.

«Sì» sorrisi soddisfatta. Firmai e strinsi la mano alla docente.

«Arrivederci» disse cordialmente. La salutai ad uscii dall'edificio 14. Attraversai passeggiando tutto il campus.

Gli inizi di febbraio avevano portato ancor più freddo. I prati e tutto ciò che comprendeva l'area verde, erano praticamente ghiacciati.

Gocce di rugiada o di ghiaccio ormai diventato acqua, erano poste all'interno dei fiori più belli.

Mi avvicinai ad un'aiuola per osservare al meglio, notando quanto fosse bello stare così a contatto con la natura.

«Mel» qualcuno mi chiamò. Mi voltai di scatto.

«Louis» risposi, dopo aver notato la sua figura dietro di me. I suoi occhi color ghiaccio risaltavano ancor di più con l'ambiente invernale esterno al dormitorio.

«Ti ho spaventata?» chiese, notando probabilmente il fatto che non lo avessi visto.

«Un po'» risposi, allontanandomi dall'aiuola. Camminai sul bordo del marciapiede seguita da lui.

«Mi dispiace per la festa» cominciò alludendo al mio compleanno. Scossi la testa.

«No, Louis. Per favore» risposi cercando di eliminare l'argomento sul nascere.

«Solo una cosa» disse fermandosi all'istante. Venne verso di me e afferrò le mie mani, «sei davvero innamorata di Niall?» continuò.

«Si» ammisi. I suoi occhi diventarono più scuri, non brillanti come al solito.

Staccò le sue mani delle mie. Ricominciò a camminare lasciandomi indietro. Accelerai il passo raggiungendolo.

«Louis» lo chiamai con fiato corto, «ma che c'è?» domandai.

«Tu sei innamorata di Niall» ribatté.

E su questo non ci sono dubbi, pensai. Mi chiesi per quale motivo stesse dicendo una cosa palese a tutti, che Niall aveva detto e che io stessa avevo appena confermato.

«E io di te» continuò.

La mia faccia fu un misto di cose. Tutte decisamente troppo brutte, a giudicare dal fatto che Louis se ne andò. Mi lasciò in mezzo al campus. Dei fiocchi cominciarono a scendere dal bianco cielo. Mi domandai se il mio umore e il meteo di Boston si fossero messi d'accordo.

Louis si dileguò in un attimo. Cominciai di nuovo a camminare, rattristata del fatto che fosse venuto a sapere dei miei sentimenti per Niall.

Sentii il mio telefono squillare e mi preoccupai quando notai il nome della psicologa. Risposi immediatamente.

«Melody, ti dispiacerebbe venire oggi piuttosto che Mercoledì?» domandò riferendosi al nostro solito appuntamento settimanale.

Room 69Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora