Quella mattina mi svegliai presto. Osservai la Boston University sotto le prime luci del mattino, la brina ricopriva ogni cosa. Aprii leggermente la finestra e una folata di aria gelida invase la mia stanza.
Niall mugolò qualcosa, lo osservai mentre dormiva. Era ricoperto dalle sue lenzuola in cotone, il volto era appoggiato al cuscino. Teneva un braccio sotto quest'ultimo, come faceva sempre quando dormiva. Aveva la bocca schiusa e i capelli schiacciati. Per qualche minuto, riuscii a sentire il calore del suo corpo, come se fosse di fianco a me.
Guardai nuovamente fuori, rendendomi conto di quanto fossi fortunata di stare in quel campus. Avevo sempre sognato di studiare a Boston, di inseguire i miei sogni e adesso che ero qui, mi sentivo come bloccata da quello che mi era successo in passato.
Controllai l'ora sullo schermo del mio cellulare, accorgendomi di quanto fosse presto. Erano le ancora le sei e non saremmo partiti per la montagna prima delle otto. Dopo aver sistemato la stanza e aver fatto la doccia, chiusi le mie valigie lasciandole davanti la porta. Mi fermai per un po' sulla soglia, guardando Niall. Decisi di scendere di sotto nel campus per fare una corsa. Indossai gli auricolari lasciandomi invadere dalla musica, che comunque non era in grado di sovrastare i miei pensieri.
Sospirai pensando che avrei dovuto chiarire, una volta per tutte, cosa provassi realmente per lui. Mi faceva paura il pensiero che io potessi amarlo veramente eppure, più passavano i giorni, più un sentimento innato cresceva dentro di me. Quando ero al suo fianco mi sentivo in tanti modi diversi, come mai era successo con nessun'altro.
Niall mi faceva sentire fragile e forte allo stesso tempo. Mi faceva mettere in gioco, abbatteva i muri che avevo costruito per anni come se fossero fatti di polvere. Come se con solo un suo soffio tutto potesse cadere attorno a me.
I suoi occhi blu erano disarmanti. Quando il suo sguardo si posava su di me, anche se per caso, sembrava che ci fossimo solo io e lui. Mi faceva venire i brividi il solo pensiero della sua pelle contro la mia. L'idea di sentire i nostri cuori battere all'unisono dopo una notte insieme.
Mi fermai lungo il viale poggiando le braccia sui fianchi. Inspirai ed espirai profondamente. Gli occhi cominciarono a pizzicare, consapevoli che ciò che provavo stava diventando anche più grande di me.
Poche ore dopo caricai i bagagli sul retro dell'auto di Liam. L'idea di essere in macchina con lui mi aveva reso più calma. Non avrei mai potuto affrontare un viaggio in macchina con Louis, non dopo tutti i silenzi che c'erano stati tra di noi.
Mi accomodai sui sedili posteriori. La macchina di Liam era una Jeep di colore nero, decisamente stupenda. Gli interni erano in simil pelle, accarezzai il sedile con il dorso di una mano. Fredda. Era decisamente fredda. Dei brividi si formarono lungo le mie braccia e le mie cosce, facendomi stringere nella mia sciarpa di lana.
Feci una lista in mente mia per capire se avessi preso tutto il necessario per andare in montagna.
«Si può?» chiese El facendo capolino dal finestrino. Ridacchiai facendole segno di salire.
STAI LEGGENDO
Room 69
FanfictionNiall e Melody si ritrovano a condividere la stanza all'università di Boston per via di un errore. Melody, ancora fragile per la perdita del padre, è contrapposta a Niall: il biondino irlandese di cui tutti parlano, pieno di segreti che nessuno sa...