𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 𝟥4

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Afferrai un evidenziatore giallo pastello e sottolineai le parole chiave del mio manuale di letteratura. Mi grattai la nuca, confusa dalla quantità di materiale che mi aspettava.

Con un evidenziatore di un altro colore, decisi di evidenziare date ed eventi particolarmente significativi. Niall, nel frattempo, era coricato sul suo letto. Come al solito.

Era passato un mese dal nostro primo appuntamento e tra noi andava benissimo. Non ero mai stata più felice di così. Pochi esami mi dividevano dall'inizio dell'estate che non vedevo l'ora di vivere assieme a lui.

Era incredibile quello che era successo tra noi, non mi sarei mai aspettata che tra noi si creasse un legame di questo tipo. Non mi aspettavo nemmeno che Niall fosse così.

Si era presentato diversamente, non mostrando chi fosse in verità. Pensare che, all'inizio dell'anno accademico, il ragazzo con il quale avevo finito di sbaciucchiarmi sul mio letto era lo stesso che aveva fatto certe cose orribili, mi dava i brividi.

Avevo cominciato a capire che Niall poteva essere tante cose, non sempre belle. Come chiunque, d'altronde.

Si alzò dal letto, era difficile non sentire i suoi passi incredibilmente pesanti. Si avvicinò a me, abbassandosi per arrivare alla mia altezza, visto che ero seduta sulla sedia della mia scrivania.

Mi lasciò un bacio fra i capelli, poi li scostò di lato, baciandomi dolcemente il collo. Fui invasa dai brividi, come ogni volta in cui la sua bocca si scontrava con la mia pelle.

«Ma tu non studi mai?» chiesi voltandomi verso di lui e stampandogli un bacio casto sulle labbra. Lui scosse la testa, ridacchiando. Aveva da poco tolto la barba, il suo volto era liscio e pulito.

Indossava una felpa con cerniera bianca e una tuta grigia. Era bellissimo, pur essendo semplice. Mi lasciò un bacio sul naso, andando verso il suo bagno.

Tornai a concentrarmi sul manuale, era l'ultimo libro che mi mancava per poter affrontare l'esame. La prossima settimana sarebbe praticamente stata un inferno per me: avevo tre esami della sessione estiva che avevo prontamente prenotato prima, in modo tale da riuscire a liberarmene più in fretta possibile.

Il mio cellulare squillò e io sbuffai, pensando che non avrei mai superato la sessione senza essere abbastanza, o almeno un minimo, concentrata.

«Mamma» risposi, tentando di non far notare il malcontento nella mia voce. Non la vedevo da mesi, non era giusto risponderle in modo sgarbato. Le nostre telefonate poi, erano brevissime.

«Tesoro» la sua voce calda mi rassicurò. Mi mancava così tanto. Mi ero concentrata e torturata per mesi, pensando che senza mio padre non sarei sopravvissuta. Dimenticando quanto io amassi mia madre.

Il racconto di Niall e tutto il suo dolore, mi avevano aperto gli occhi. Mi avevano fatto capire che avevo mia madre con me, e che lei non mi avrebbe abbandonata.

«Quando torni?» domandò, come ogni volta in cui ci sentivamo per telefono. Niall uscì dal bagno, chiedendomi con chi stessi parlando.

«Hai ancora un coinquilino?» chiese mia madre ridacchiando. Era l'unica che si era divertita pensando a ciò che fosse successo, alla convivenza tra me e Niall.

«Sì» risposi, «mia madre» risposi a lui, che ancora mi guardava interrogativo. Tornò a sedersi sul suo letto, guardandomi.

«Comunque quando finisco gli esami torno» risposi a mia madre, tentando di rassicurarla più che potevo.

«Ho un'idea migliore. Perché non vieni con qualcuno?» chiese lei. Immaginai la sua espressione, malefica e divertita.

«Con qualcuno?» domandai, «e con chi dovrei venire?» chiesi poi. Niall alzò un braccio, dopodiché indicò se stesso.

Room 69Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora