𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 𝟤6

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Puntai gli occhi sul pavimento con sguardo assente. La mia gamba destra tremolava velocemente.

Osservai le mattonelle del pavimento, trovandole decisamente interessanti.

«Guardami, cazzo!» sbraitò Niall sbattendo una mano sulla scrivania. Sobbalzai.

Portai una mano alla bocca, impaurita. Cominciai a torturare il mio indice, mangiando le pellicine attorno.

Alzai per un secondo lo sguardo, incontrando quello di Niall. I suoi occhi azzurri sembravano più scuri, tetri. Sembrava che custodissero tutte le emozioni peggiori che un essere umano potesse provare.

«I-io..» cominciai guardando nuovamente il pavimento, «mi d-dispiace» balbettai. Passai il palmo della mano sui pantaloni neri. Ero veramente agitata.

«È stata una cosa cattiva» disse ancora con tono duro. Annuii copiosamente.

«Ero solo curiosa» dissi velocemente. Era la verità. Lui si era incuriosito sul mio passato e io volevo difendermi, conoscendo il suo.

«Bastava che tu me lo chiedessi al momento giusto» suggerì.

«Hai letto i miei fascicoli?» chiesi preoccupata.

«Qualcosa» rispose. Una morsa colpì il mio stomaco. Cosa aveva letto? Adesso poteva sapere chissà che cosa sul mio conto. Sospirai frustata.

«Solo la scheda iniziale» continuò, facendomi rassicurare un minimo. Questo significava che sapeva dei miei problemi ma non sapeva di cosa avessi parlato durante le sedute.

Tra le due opzioni, questa era decisamente la migliore.

«Grazie» risposi decisamente sollevata.

Sentii i suoi passi verso di me. Ero seduta sul bordo del mio letto quando vidi la sua figura davanti a me.

Lo sentii sospirare. Si chinò, abbassandosi alla mia altezza. Sentii la sua mano sfiorarmi i miei capelli biondi.

Il suo profumo invase immediatamente le mie narici travolgendomi completamente.

Accarezzò i miei capelli, dalla cute alle lunghezze. Sospirai anch'io. Mise una mano sotto il mio mento, costringendomi a guardare i suoi profondi occhi blu.

Provai a tirarmi indietro ma la sua presa e i suoi occhi mi travolsero. Il suo viso era leggermente paonazzo, segno delle urla e della rabbia che aveva in corpo.

La sue dita erano ruvide, al contrario del mio viso che era morbido e vellutato. Mi accarezzò con l'indice il labbro inferiore, facendomi scorrere un brivido lungo la colonna vertebrale.

Le sue labbra si incurvarono in un sorriso quando mi vide avere quella reazione. Cominciai fare respiri più corti e brevi, data la sua vicinanza.

Ero sicura che mi stesse per baciare quando.. qualcuno bussò alla nostra porta. Mentre io sobbalzai di colpo, Niall semplicemente tornò composto.

«Avanti» disse con voce atona. Louis entrò nella stanza, osservandoci per almeno un minuto. Non lo vedevo da giorni.

«Il professore» si schiarì la voce, «del seminario, ha mandato una mail. Vuole tutto per domani» continuò avvisandoci.

«Domani?» dissi alzandomi di scatto e guardando Niall. Lui restò impassibile.

«Sì. Domani pomeriggio» rispose Louis.

«Ma come faremo?» dissi, «mancano ancora moltissime cose! Dobbiamo fare il video, montarlo e-» cominciai prima di essere interrotta.

«Ti stai zitta?» domandò il biondo. Gli lanciai un'occhiataccia.

Room 69Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora