Avevo passato il pomeriggio da sola, sdraiata a pancia in su sul mio letto, pensando a cose del tutto inutili. I pensieri nella mia mente, come sempre, erano confusi ed ingarbugliati.
Pensavo a mio padre, al fatto che pian piano molti dei miei ricordi belli stavano svanendo dalla mia mente, lasciando solo quelli brutti e pieni di odio.
Riflettevo sul mio nuovo percorso, alle soddisfazioni che volevo dare a me stessa e a mia madre, poi pensavo a Niall. Il mio coinquilino incredibilmente bello che riusciva a farmi dubitare della persona che ero, che riusciva a cambiare il mio stato d'animo.
Quel pomeriggio, invece, lui lo aveva passato a prepararsi per uscire con degli amici. Si era guardato allo specchio e aveva provato abbinamenti diversi per tutto il tempo, rendendomi ancora più evidente il suo essere vanitoso. Quando aveva lasciato la stanza, avevo cercato qualcosa da fare per abbattere la noia.
Di studiare, ovviamente, non se ne parlava. Era ancora troppo presto e avrei procrastinato per un po' di tempo, almeno fino a quando i miei sensi di colpa non mi avrebbero raggiunta.
Quando mi arrivò un messaggio di Louis, ne fui sollevata. Pochi minuti dopo bussò alla mia camera, aspettando sulla soglia che lo invitassi ad entrare.
«Posso?» domandò, nonostante gli avessi aperto la porta della stanza.
«Certo» sorrisi facendolo entrare. Si guardò attorno, probabilmente aspettandosi che Niall apparisse da un momento all'altro.
«Niall non c'è» precisai, tornando a sedermi sul mio letto. Lui restò in piedi, ciondolando.
«Sarà uscito con gli altri» rispose trasformando il suo sorriso in una linea dritta. Non l'avevano invitato? Alzai le spalle, non sapendo cosa rispondere.
«Guardiamo un film?» chiesi, cercando di tirargli su il morale. Chiamali amici! Lo avevano praticamente piantato in asso.
«Che genere ti piace?» domandò chiudendo la porta e sedendosi sul mio letto.
«Horror?» domandai. Louis assunse un'espressione inorridita che mi fece ridere.
«No!» urlò, «una commedia?» chiese poi, riprendendosi. Ridacchiai.
«D'accordo» risposi.
Passammo la sera a mangiare, a guardare film e a chiacchierare riguardo le prime lezioni. Verso le due di notte, quando Louis stava per lasciare la mia camera, la porta si spalancò di colpo.
Niall aveva un aspetto orribile. Io e Louis ci trovavamo sul ciglio della stessa dunque fui capace di sentire la puzza di alcol. Mi chiesi che diavolo di fegato avesse quel ragazzo, in così poco tempo lo avevo visto più da ubriaco che da sobrio.
Niall ci guardò. I suoi occhi diventarono come due fessure e serrò la mascella. Mi chiesi cosa diamine avesse.
«Che ci fai qui?» chiese a Louis con tono alterato.
«L'ho invitato io. Qualche problema?» chiesi ponendomi in mezzo tra Louis e Niall.
Il biondo mi guardò come non aveva mai fatto. I suoi soliti occhi blu cielo sembravano essere più scuri. Una risata uscì dalle sue labbra. Non si trattava della sua fragorosa, allegra e contagiosa risata.
Si trattava di qualcosa di oscuro. Si avvicinò a me e l'odore di alcol si fece ancora più forte.
Louis si interpose tra me e Niall, ma quando mise le mani sulle sue spalle, un ghigno comparve sul suo volto.
«Cosa ci fai in camera mia?» chiese Niall urlando. Erano le due di notte e lui urlava come un pazzo. Louis non rispondeva, così il biondo lo spinse con tanta forza da farmi cadere.
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Room 69
FanfictionNiall e Melody si ritrovano a condividere la stanza all'università di Boston per via di un errore. Melody, ancora fragile per la perdita del padre, è contrapposta a Niall: il biondino irlandese di cui tutti parlano, pieno di segreti che nessuno sa...