𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 𝟤

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«È la mia stanza.» pronunciammo, nuovamente insieme.

Ero davvero incredula! Come diamine era possibile?

«BASTA!» urlammo contemporaneamente. Sbuffai, sembrava fossimo telepatici.

Osservai meglio il ragazzo che mi trovavo davanti. Aveva i capelli biondi, ancora bagnati dalla doccia e degli occhi enormi ed azzurri. Quegli occhi sembravano quasi magnetici.

Non aveva un fisico eccessivamente palestrato ma lo trovavo decisamente più che carino. Sul volto aveva un lieve accenno di barba, di qualche tonalità più scura dei capelli, cosa che mi fece pensare che fossero tinti.

«Senti, potresti chiamare la proprietaria di questa camera?» chiesi, sedendomi sul letto. Avevo la schiena a pezzi.

«Si, un momento» disse ed io sorrisi «pronto? Proprietaria?» pronunciò, fingendo di parlare al telefono con qualcuno.

Lo guardai praticamente scioccata. Gli lanciai uno sguardo di fuoco e preferii tralasciare il fatto che fosse coperto solo da un asciugamano. Il pensiero mi fece arrossire.

«Ah, già. Il proprietario sono io!» dichiarò.

La mia espressione diventò immediatamente corrucciata, presi la chiave della camera e gliela diedi. Cercai di dimostrare che quella fosse la mia stanza e non la sua.

«È anche la mia camera» obiettai, non capendo come fosse possibile.

«Il mio sogno si è avverato, in camera con una donna» disse passandosi una mano fra i capelli, entusiasta della situazione che si era creata.

Feci finta di non sentire le sue parole e uscii ordinandogli di vestirsi. Era giunto il momento di risolvere il problema, non potevamo di certo condividere la stanza per un anno.

Il biondo si presentò poco dopo. Aveva i capelli ancora bagnati, indossava una semplice t-shirt bianca ed un paio di jeans.

«Comunque, io sono Niall» disse, porgendomi la mano dopo aver chiuso la porta della stanza a chiave.

Nella confusione dell'incontro non mi ero nemmeno presentata.

«Melody» risposi, tendendo la mia. La strinse con presa salda. La sua mano era un po' ruvida, al contrario della mia.

Notai che indossava un anello nell'anulare, non fui in grado di riconoscerne il materiale.

Ci dirigemmo verso la segreteria. Il silenzio in ascensore fu a dir poco imbarazzante.

«Salve, Mary.» sorrise Niall alla segretaria, quando arrivammo.

«Niall, tesoro» lo guardò con una dolce espressione carismatica, poi si rivolse a me «Melody, sei ancora qui?» domandò indispettita.

«No, siamo nella stessa camera io e questo "tesoro"» dissi indicando Niall e copiando la sua voce da ochetta.

Il biondo ridacchiò beccandosi un'occhiataccia da entrambe.

«Uh, come mi dispiace! » ammiccò maliziosamente.

Strabuzzai gli occhi, sbalordita dal comportamento di quella donna adulta che invece sembrava provarci con.. il mio compagno di stanza. Scossi la testa, era decisamente impossibile che stesse filtrando con lui. 

Room 69Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora