Chiarimenti

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Va tutto di male in peggio.
Harry è ritornato al lavoro solo perché per il momento non ha voglia di trovarne un altro, passa tutto il tempo ad ignorarmi e parlare solo con il capo. Quando arrivano i clienti me li ruba quasi tutti e nella pausa pranzo va fuori per andare a mangiare da un'altra parte piuttosto che stare nella stessa stanza per venti minuti con me.
Come se non fosse già abbastanza farlo per tutto il giorno, per la maggior parte dei giorni della settimana.

''E' successo qualcosa tra te e Harry, Bianca?'' mi domanda Amedeus.

Scrollo le spalle, ''Non proprio. Diciamo che non è uno dei nostri momenti migliori.''

''Beh cercate di risolverlo perché io in questo negozio voglio gioco di squadra, e non due musi lunghi che fanno a gara a chi sta più zitto o evita di più. Chiaro?''

''Cristallino.''

Amedeus ci tiene molto al suo negozio, è tramandato di famiglia in famiglia e tutti sappiamo che la sua ultima intenzione è quella di mostrare il negozio sotto una luce diversa da come è nato.
Vorrei tanto parlare con Harry, ma lui non vuole, si allontana non appena mi avvicino e mi ignora se gli parlo anche solo per chiedergli una cosa del lavoro.
E' una situazione troppo difficile che faccio fatica a gestire, sto per dare di matto!

Decido di mandare un messaggio a l'unica persona che in questo momento può aiutarmi.

Io: HELP!

Samantha sta scrivendo...

Samantha: Che succede?

Io: Ho bisogno di parlare con Harry ma non ci riesco. Sto per impazzire.

Samantha sta scrivendo...

Samantha: Ancora non ti rivolge la parola?

Io: No..

Samantha sta scrivendo...

Samantha: Qui bisogna escogitare qualcosa... Ti chiamo appena finisco di lavorare. Oggi sono tutti fuori di testa.

Non voglio nemmeno sapere che idea ha in mente e nemmeno perché sono tutti fuori di testa. Qualche giorno fa, mentre stavamo cenando insieme, mi ha raccontato di come i ragazzi, anche se hanno un'età da ormai uomo maturo, dentro sono ancora dei bambini impazziti.
Ci sono giorni che corrono in giro per gli studi in cerca di farsi qualche scherzo a vicenda, chiudono a chiave nelle stanze gli altri e li fanno rimanere li minuti se non ore.
Hanno ancora la fissa per giocare a ogni pausa e che altro... sono ancora bambini.
Le immagini mi hanno fatta davvero ridere, ma dalla sua espressione avevo capito che non c'era nulla da ridere.

Dopo aver passato altre quattro ore a cercare di non essere ignorata da Harry, mi rilasso sotto la doccia per l'appuntamento che ho stasera con Samantha; non so se ci saranno anche gli altri, da una parte lo spero, però dall'altra meno. 
Indosso dei semplici jeans neri, una maglietta bianca, giacca nera in pelle e stivali neri. Recupero la mia borsa ed esco dirigendomi verso la metropolitana. Potrei benissimo usare l'auto, ma è più comodo girare a piedi senza preoccuparsi di cercare parcheggio.
Arrivo davanti al locale con dieci minuti di anticipo e mi guardo già in giro alla ricerca di una faccia conosciuta, niente.
Aspetto per altri cinque minuti buoni fino a quando vedo la mia amica bionda venirmi in contro.

''Bianca! Scusami tanto del ritardo ma l'intervista è durata più del previsto e sai quanto ci mettono a prepararsi.'' Gesticola con le mani in aria mentre si toglie l'auricolare bluetooth dall'orecchio. E' proprio una donna in carriera.

''Non preoccuparti, ci.. ci sono anche lorp?''

''Sì, se non ti dispiace. Qui suonano dei loro amici e volevano esserci''

''Nessun problema.''

''Ah e c'è un'altra cosa che ti devo dire...''

''Scusate del dis.. disturbo'' Harry.Mi squadra dalla testa ai piedi con un'espressione poco contenta. ''Tu che ci fai qui?''

''L'ho invitata io.'' risponde Samantha al mio posto. Alcune volte vorrei urlare quanto sono grata a lei quando fa così.

''Per quale motivo?'' alza la voce.

''Harry non urlare'' lo avverto.

''E perché?'' si avvicina al mio viso.

''Harry, possiamo parlare? Ti prego'' lo supplico con il tono più supplichevole che conosco. ''Solo cinque minuti poi potrai urlarmi dietro quanto vuoi.'' tento.

Lui mi squadra di nuovo dalla testa ai piedi, sospira e si allontata dalla massa di gente davanti all'entrata che aspetta solo di entrare.

''Cosa devi dirmi?'' domanda fermandosi poco più lontano da dove eravamo prima.

''Io nulla. Voglio sapere chiaro e tondo che cos'hai te. E voglio andarmene dal negozio.'' dico convinta incrociando le braccia al petto.

''Perche te ne vai?'' per pochi secondi mi sembra di intravedere un velo di paura nei suoi occhi.

''Perché io non posso continuare a lavorare con te che mi ignori e non so nemmeno il perché'' mantengo la mia postura.

Lui si passa le mani tra i capelli tirandoli indietro, sospira profondamente. ''Ho sbagliato tutto venerdì sera. Non avrei mai dovuto proporti quella cosa, mi sono spinto troppo oltre e facendolo ho capito di aver superato i limiti che mi ero stabilito ma ero così sorpreso e felice che tu avessi accettato che non ho pensato a nulla.'' girovaga come suo solito.

''Harry di che stai parlando? Quali limiti?''

'' Provo qualcosa per te ok?'' sbotta irritato. '' Ho sempre scherzato sul fatto che avrei sempre voluto combinare qualcosa con te, senza mai pensare a cosa sarebbe potuto accadere se fosse realmente successo. E quando mi hai.. ci siamo baciati ho provato ciò che più temevo.. E sapere che il tuo cuore appartiene ancora a quello stronzo mi fa incazzare.'' Inizia a camminare avanti e indietro. ''Penso di amarti.''

''No.'' arretro con le mani alzate davanti a me. ''Harry tu non puoi amarmi. Siamo amici, due amici molto legati accidenti, non puoi amarmi!'' mi passo una mano tra i capelli mentre con l'altra mi torturo il labbro inferiore.

''Non puoi comandarlo Bianca, e tu meglio di me lo sai questo dato che lo ami ancora. Lo si vede lontano un miglio e io coglione devo stare qua a guardare.'' Si ferma davanti a me e mi guarda negli occhi. '' Fa male. E' doloroso, mi sento come se qualcuno mi stesse prendendo a pugni nello stomaco in continuazione, come se qualcuno stesse appiccando un fuoco dentro di me e torturando il mio cuore con degli aghi..  è questo quello che si prova vero?''

Involontriamente annuisco. Quello che ha appena descritto è il classico dolore da persona innamorata con il cuore spezzato e io sono la causa del cuore spezzato di Harry.
Come è potuto accadere che da un'amicizia come la nostra possa essere nato un sentimento da parte sua che li ha sempre rifiutati?
Ha sempre rifiutato qualsiasi forma di sentimento fosse in grado di provare a parte il piacere.

''Quindi quello che se ne deve andare dal negozio sono io, e non tu...'' inizia ad incamminarsi nella direzione opposta del locale dove dovevamo entrare. ''E fammi un favore'' si gira appena '' Cerca di stargli lontana, è uno stronzo e non ti merita. Fallo almeno per te stessa''

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Blue Eyes 2 ~Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora