Harry non si presenta al lavoro da diversi giorni.
Ho provato a chiamarlo più volte e il capo sta iniziando a spazientirsi nonostante tutte le mie bugie per coprirgli il culo. Almeno un messaggio potrebbe mandarlo.Dopo l'accaduto della festa è sparito dai paraggi: nessun messaggio, nessuna telefonata, nei locali soliti non c'è più e ovviamente al lavoro non si presenta.
Provo ancora una volta ma niente, scatta la segreteria telefonica.
Sospiro e vado a prendere la borsa. ''Amedeus? Penso che Harry stia male e ha bisogno che gli porto una cosa, torno tra un'ora va bene?''''Ok, poi fammi sapere come sta!'' mi urla attraverso il vetro che separa il negozio dal suo ufficio.
Dopo aver preso la metropolitana e passato venti minuti a ripassare il discorso da fargli, finalmente scendo, e cinque minuti più tardi sono sotto casa sua a suonargli il campanello.''Chi è?''
''Aprimi'' dico secca. Il cancelletto scatta e entro. La porta d'entrata socchiusa.
''Che cosa vuoi?'' sbotta acido.
''Perché non rispondi alle mie telefonate?'' Harry ha un aspetto piuttosto... trasandato. Ha la barba non curata, troppo lunga per i miei occhi abituati a vederlo senza, i capelli legati con un elastico. Indossa dei pantaloni della tuta e una maglietta bianca sporca di caffè.
''Dovrei rispondere?''
''Ovvio!'' sbotto esasperata. ''Sono giorni che ti paro il culo al lavoro perché non hai avvisato che improvvisamente saresti mancato senza alcuna motivazione''
Scrolla le spalle. '' Non è un problema mio.'' si lancia sul divano aprendo una lattina di birra, dopo un paio di sorsi rilascia l'anidride carbonica ingerita. Rimango quasi disgustata, questo non è l'Harry che conosco io.
Sospiro e vado a sedermi nella poltrona vicino al suo divano, ''Posso sapere che cosa succede?''''Proprio non ci arrivi vero?''
Corrugo la fronte confusa, non capisco a cosa si sta riferendo. ''Lascia perdere'' continua.''No Harry, dimmi...''
''Secondo te per quale motivo ti sto evitando?''
Scrollo le spalle alzando le mani dalle mie gambe per abbassarle poco dopo. ''Non lo so Harry, sono venuta qua per scoprirlo''
''Sei proprio una sciocca''
Ahia!
''Dopo la festa te ne sei andato lasciandomi da sola. Samantha ha dovuto accompagnarmi a casa.''''Oh povera Bianca. Sai cosa cazzo mi frega? Nulla! E sai perché non me ne fotte un cazzo? Perché a te non è mai fregato nulla di me!'' urla lanciando la lattina ormai finita per terra, sussulto per lo spavento.
''Harry ma di che diavolo stai parlando?'' sto per perdere la pazienza e quando le persone iniziano a divagare coi discorsi, facendo mille giri di parole senza mai arrivare al punto perdo subito la pazienza, soprattutto se si tratta di una cosa che mi interessa personalmente.
''Sto parlando della festa di venerdì sera! Ci siamo baciati se non ti ricordi...''
''Si che me lo ricordo. E poi te ne sei andato.'' preciso.
''Perché non mi hai lasciato altra scelta! Mi hai rifiutato per un ragazzo a cui non gliene frega più niente di te. Mentre a me interessa, eccome anche!'' urla questa volta alzandosi in piedi.
Non capisco, è stato lui il primo a lanciare per scherzo quello stupido gioco.''Avevi detto nessun sentimento Harry...''
''Mentivo! Di sentimenti in quei baci ne ho messi fin troppi per poi ritrovarmeli nel culo. Ora fuori, non ti voglio più vedere e da questa ad Amedeus, è una lettera delle mie dimissioni.''
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Blue Eyes 2 ~Luke Hemmings
FanficBianca Queen è ormai cresciuta e a distanza di anni dall'ultima volta che ha visto il suo primo vero amore, sotto la doccia, mentre si rilassa dopo una giornata intensa nel negozio di musica, si ritrova a ripercorrere i ricordi di quei meravigliosi...