Ricorda di guardare la Luna

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LUKE.

Non posso credere, ammettere a me stesso dell'azione che sto per fare.
Prendo la mia chitarra acustica e la metto dentro alla sua custodia, prendo le chiavi della macchina e saluto i ragazzi dicendo loro di non chiamarmi, che sarei stato occupato.
In macchina sono nervoso più che mai, e a ogni semaforo rosso gli impreco contro per farmi perdere tempo.

Oggi Bianca non ha lavorato e so, grazie a Samantha, che non sarebbe uscita questa sera.
Devo ricordarmi di fare una statua alla nostra Manager per tutti i favori che mi sta facendo, e per essere una talpa più o meno perfetta. Più o meno perché non vuole mai dirmi che cosa si sono dette loro due, mi dice sempre 'Cose da donne Hemmings, e ora al lavoro.'

Finalmente sono sulla strada principale che mi porta da lei e pochi minuti dopo imbocco la via di casa sua.
Per strada non c'è nessuno, data l'ora penso che sia anche quasi normale, ma io non sono un tipo che va a letto presto, ne che si sveglia presto. Invece Bianca si, spero che sia ancora sveglia.
Fermo la macchina davanti a casa sua e guardo la sua porta di casa come se con il pensiero potessi aprirla e richiamare l'attenzione di Bianca.
Mentre mi faccio coraggio di scendere dalla macchina, una luce si accende al piano superiore, da ciò che posso vedere dalla finestra sembrerebbe essere la sua camera.
La vedo che compie un movimento di braccia dal basso verso l'alto, poi una maglietta si sfila dalla sua testa.
Cazzo, sta per andare a dormire.

Esco di corsa dalla macchina e mi affretto a suonare il campanello, lo posso sentire suonare dalla finestra aperta di camera sua.
Aspetto con impazienza che mi risponda, sto per risuonare quando la sua voce esce dal citofono.

''Chi è?''

''Sono io, Luke.''

Pochi secondi dopo il cancelletto si apre insieme alla porta. Lei è sulla soglia con dei pantaloni lunghi attillati del pigiama e una maglietta bianca che mette in risalto le forme del suo seno... senza reggiseno.

Cazzo.

Deglutisco.

''Luke, che ci fai qui?'' controlla l'ora sull'orologio al suo polso e sbarra gli occhi. ''A quest'ora? E' successo qualcosa?''

Mi avvicino e le sorrido per poi depositarle un bacio sulla guancia. ''E' bello vederti anche per me'' infilo le mani nelle tasche dei pantaloni.
Lei mi rende così nervoso!

''Ti disturbo?'' domando.

''No, ma non mi aspettavo che venissi a quest'ora.. ovviamente.'' si sposta dalla porta. ''Vuoi entrare?''

''A dir la verità sono passato per...'' mi schiarisco la gola, ''Per portarti in un posto.''

Lei sembra essere sorpresa. ''In un posto, ora?''

Annuisco.

''Oh...''

''Se non vuoi facciamo un'altra volta.'' cerco di non far trasparire il mio dispiacere.

''N-No.. tranquillo. Ehm.. va bene. Mi cambio e andiamo.'' si dirige verso le scale e poi si gira, ''Che fai? Non entri?''

Sorrido ed entro. Casa sua è proprio come me l'aspettavo: candida, accogliente, poche cose ma con dettagli che non si possono non vedere. Potrei innamorarmi anche di questa casa. Hemmings ma che dici!!! Mi dico a me stesso.

Cerco di non pensare a lei in camera da letto da sola che si sta cambiando e sicuramente rimettendo il reggiseno, quando alle mie spalle sento dei passi scendere.

''Pronta, andiamo?'' afferra la sua giacca e mi raggiunge in salotto. Sotto braccio usciamo e raggiungiamo la mia auto dall'altra parte della strada.

Blue Eyes 2 ~Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora