Con un suono di un leggero campanello in stile 'comunicazione interna' apro gli occhi a fatica e le orecchie che intercettano la voce della hostess che ci avvisa di riprendere posto e di allacciare le cinture e prepararci all'atterraggio.
I ragazzi hanno finito il loro tour e ora si prendono una pausa di qualche mese prima di ripartire in viaggio per tutto il mondo, concerto dopo concerto, intervista dopo intervista.
Accanto a me Luke dorme ancora con la bocca spalancata, quindi gli allaccio io la cintura e gli deposito un piccolo bacio sulla punta del naso perfetto.Una hostess si avvicina e si affaccia dal corridoio cercando il mio sguardo, ''Signora va tutto bene? Ha bisogno di qualcosa?''
La guardo e le sorrido nel modo più decente possibile senza sembrare troppo un mostro. ''Tutto apposto, la ringrazio.''
''Ottimo, in caso avesse bisogno le lascio questo.'' Mi porge un sacchetto di plastica, lo stringo tra le mani nella speranza che non accada quello che è successo all'andata: durante il decollo la nausea aveva deciso di farsi sentire, Luke nel panico aveva chiamato la hostess che mi aveva praticamente lanciato un sacchettino dove rimettei tutta la colazione.
L'atterraggio mi ha sempre provocato del fastidio, non tanto per la nausea o il senso di vuoto, ma perché appena le ruote toccano la pista l'aereo si muove troppo, è troppo movimentato rispetto al decollo.
I ragazzi si svegeliano praticamente quasi tutti insieme, Luke ancora assonnato mi saluta dandomi un bacio velocemente e accarezzando la pancia che ormai sta iniziando a prendere una forma un poco più tonda.
Appena scesi dalla pista alzo lo sguardo verso il cielo rosa del tramonto australiano. Mi passo istintivamente una mano sulla pancia e prendo un respiro profondo che mi riempie i polmoni di gioia.Sydney.
La mia amata città che mi ha dato l'opportunità di innamorarmi dell'uomo del quale ore sono incinta, l'uomo che mi ha donato gioia e dolore in tutti questi anni. L'uomo che è capace di farmi toccare il cielo con un dito.
''Pronta?'' mi prende la mano e mi sussurra all'orecchio. Annuisco e saliamo sul pulmino che dalla pista ci porta all'entrata dove andiamo a ritirare i bagagli.
Usciti veniamo assaliti da centinaia di fan che urlano i nomi dei ragazzi, fanno un coro tutto per loro e alcune urlano anche il mio nome seguito da frasi di auguri per la gravidanza. All'inizio non era stata molto accettata dalle fan, poi hanno capito che Luke si sta costruendo la sua vita e se lo adorano come tanto dicono allora... sono arrivate ad accettarlo.
Improvvisamente una mano mi blocca il polso facendomi quasi sbilanciare.''Scusa, scusa! Volevo.. Oddio sei così bella! Volevo una foto con te se non ti dispiace.'' una ragazzina mi sorride emozionata agitando il telefono davanti a me. Luke le lancia un'occhiataccia per la stretta di qualche secondo prima, poi però annuisce e si aggiunge a noi. La saluta, le fa un autografo e infine le augura buona giornata, o meglio, serata.
Altre fan richiedo foto, autografi. I ragazzi si fermano a farne solo alcuni, il tempo è denaro e per loro è anche bisogno.Hanno bisogno di riposare e di godersi questa pausa da tutto questo trambusto. Per carità, loro adorano tutto questo, glielo leggiamo negli occhi, però sono pur sempre umani e hanno bisogno dei loro spazi.
Per mano con Luke ci dirigiamo al suv che ci aspetta proprio fuori dall'aeroporto. Una ragazza mi mette praticamente al polso un piccolo sacchetto con un fiocchetto giallo, mi sorride e mi prega di tenerlo con me. Prima di rispondere Dave me lo prende e lo controlla attentamente per poi constatare che è un semplice regalo. La ragazza ha visto la scena e sembra piuttosto seccata per la poca fiducia, ma si sa: fidarsi è bene, non fidarsi è meglio.
Il tragitto in macchina è una sofferenza per me. La vescica mi sta per scoppiare, ho una fame assurda e il fagiolo diventato ormai un bruco inizia a farsi sentire all'interno.
Tra due settimane abbiamo la visita con il dottor Styles e un suo collega per l'ecografia e vedere il sesso. Se ci penso mi agito perché non so cosa aspettarmi. Luke spera che sia un maschio, io beh, una femminuccia.L'autista di cui non ho ancora memorizzato il nome ci accompagna ognuno alle proprie case e quando accompagna Ashton anche Luke scende.
''Amore, non hai la casa qua.'' gli dico pensando che abiti ancora con i suoi a qualche isolato di distanza.
''Si invece.'' mi prende la mano e mi aiuta a scendere. Prende le nostre valige e vedo che tira fuori le chiavi dalla mia borsa.
Mi blocco non appena vedo che si sta dirigendo verso.. verso il mio vialetto. Il vialetto dove ho abitato per qualche mese. Dove ho condiviso pochi momenti, ma quelli che ci sono stati, sono stati indimenticabili.
''C-che cosa significa?''
Si gira e mi bacia la fronte. ''Ho comprato questa casa.''
Mi si blocca il respiro mentre gli occhi mi si velano di lacrime. ''La mia vecchia casa?''
Lui annuisce. ''Non l'ho comprata proprio io. Diciamo che quando sei partita non volevo che nessuno la comprasse per paura che tu non potessi più abitare qui in caso avessi voluto ritornare. Così mio padre l'ha comprata e io, qualche mese fa, gli ho restituito tutti i soldi.'' scrolla le spalle, ''Quindi ora è nostra.''
Lo abbraccio ancora prima che finisca di spiegarmi tutto il giro di affari con suo papà e gli rubo le chiavi dalle mani come una bambina che non vede l'ora di scartare il suo regalo di natale. Ignoro le sue raccomandazioni sul fatto di non correre e infilo la chiave nella serratura.
Appena scatta, pure il mio cuore scatta, inizia a battere forte come una locomotiva e mi gusto questo senso di ansia e di emozione nel mettere piede oltre la soglia della porta e accendere la luce.
Dentro è rimasta uguale a come l'avevo lasciata. Alcuni mobili sono cambiati, sostituiti da alcui più moderni, ma il colore delle pareti e il profumo del mare sono ancora quelli.Mi giro verso di lui che mi sta sorridendo dalla porta. ''Ti piace?''
''E' perfetta.''
Perfetta per la famiglia che ci stiamo formando. Perfetta per il nostro amore, per la nostra vita. Qui possiamo sentirci delle persone comuni che non sono conosciute il tutto il mondo, che non vengono inseguite da fan urlanti e impazzite.
Possiamo sentirci a casa.Luke mi raggiunge in mezzo al corridoio che collega il salotto con la cucina, mi abbraccia da dietro facendo aderire la mia schiena al suo petto, circonda la mia vita con le braccia poggiando piano le mani sul pancino, quasi 'one', tondo.
''Ben tornata a casa Bianca. Ben tornata.''
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Blue Eyes 2 ~Luke Hemmings
FanfictionBianca Queen è ormai cresciuta e a distanza di anni dall'ultima volta che ha visto il suo primo vero amore, sotto la doccia, mentre si rilassa dopo una giornata intensa nel negozio di musica, si ritrova a ripercorrere i ricordi di quei meravigliosi...