Capitolo 1

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15 Giugno 1901

Klaus
Ricordo bene quella mattina, era una giornata nuvolosa e cupa a New Orleans, nonostante l'estate fosse ormai alle porte, un vento freddo e tagliente agitava gli alberi in fiore, attenuando il caldo umido della Louisiana.
In qualche modo, dentro di me sentivo che dal quel giorno tutto sarebbe cambiato.

A quel tempo padroni della città, io e mio fratello Elijah godevamo dei privilegi che la nostra natura da Originali ci concedeva, ma mentre mio fratello preferiva mantenere un tono aristocratico, fingendo una una parvenza di umanità, io amavo vivere nell'eccesso, circondato da belle donne, alcol e sangue fresco.

Quella mattina in particolare, fummo invitati nella casa del governatore, figura puramente simbolica all'interno della comunità, utile a tenere in riga la fazione umana.
Sfortunatamente, il figlio di quest'ultimo era il fidanzato di nostra sorella Rebekah, e come tutti gli inutili e mediocri precedenti pretendenti, pensavo che non fosse adatto, lei meritava di più.

Ricordo che mentre mi divertivo in compagnia di alcune giovani e avvenenti signorine, Rebekah e il suo "amato" si presentarono davanti a me, entrambi con un fastidioso sorriso stampato sulle labbra.

-"Niklaus, io e Emil vorremmo la tua benedizione"- disse Rebekah raggiante, guardando il fidanzato fremente di gioia -" per quanto la vostra relazione non mi piaccia, non vedo la ragione della mia benedizione"- dissi, nel mentre Elijah mi si avvicinò, lasciando la compagnia della sua amica strega -" no fratello, non hai capito, vorremmo la tua benedizione per il nostro matrimonio, Emil mi ha appena chiesto di sposarlo"- disse, mostrandomi il grande anello alla mano sinistra.

A quelle parole sentii la rabbia crescere dentro di me, oscurandomi la vista -" davvero sorella? Va bene, vi do la mia benedizione"- dissi alzandomi, trascinando con me il giovane Emil, il quale non poteva nulla contro di me.

-"Fratello fermati! "- mi gridò Elijah troppo tardi, nel mentre in cui scaraventai Emil giù dalle alte scale, uccidendolo sul colpo.

Sentii Rebekah gridare e scaraventarsi contro di me, ma io ero più veloce, così la schivai, sentendola urlare e disperarsi mentre mi allontanavo furioso.

All'esterno iniziò a piovere, grosse gocce mi caddero addosso, temprando il mio animo tormentato, quando ad un tratto sentii un pianto debole e disperato, così cercai di localizzare da dove provenisse quella esasperata richiesta d'aiuto.
Con velocità da vampiro mi ritrovai in un vicolo di periferia, dove ai miei piedi trovai una cesta con al suo interno una neonata che piangeva dalla fame, abbandonata al suo triste destino.
La presi in braccio e la piccola smise di piangere, sorridendomi.

In quel istante non riuscii a non ripensare a mia madre e al suo disprezzo nei miei confronti, quando era stata lei stessa a trasformarmi nell'abominio che ero, ripensai al mio vero padre che non avevo mai conosciuto, ripensai a Mikael e al suo odio infinito verso di me.
Decisi infine che quella piccola e indifesa creatura non meritava di soffrire come me -" vieni con me, piccola Sarah "- sussurrai alla piccola, dirigendomi verso casa.

18 anni dopo...

Sarah

Mi svegliai all'alba, il sonno aveva fatto spazio alla gioia, così come la luna con il debole è caldo sole del mattino.
Scesi dal letto con un balzo, sorridendo e spalancando le finestre, inspirando l'aria estiva di New Orleans.

Era il 15 giugno, il giorno del mio compleanno, diciotto anni da quando i Mikaelson mi aveva accolta come una di loro, diventando così la mia famiglia.
Fin da quando era piccola erano sempre stati sinceri con me, non nascondendomi da dove provenivo, ma non ero mai stata curiosa di conoscere i miei veri genitori, nutrivo per loro un senso di odio, la mia famiglia erano i Mikaelson e io ero una di loro.

The Originals - Family Above AllDove le storie prendono vita. Scoprilo ora