Capitolo 31

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Sarah

Arrivammo alla villa in centro in pochi minuti. Sentivo la testa girare vorticosa, mentre il respiro si faceva sempre più affannato, nella speranza che non fossimo arrivati troppo tardi.

La macchina di Klaus ed Elijah non c'era -" tu resta qui"- dissi ad Aaron, ma lui mi bloccò per un braccio -" non ti lascerò andare da sola"- rispose. 

In quel momento non avevo bisogno di eroi, e nemmeno di ulteriori possibili feriti, così con un movimento da lui imprevisto gli ruppi il collo, facendolo cadere a terra.

Salii di corsa le scale e sentii Kol urlare, mi precipitai nel soggiorno, trovandomi davanti Aiden con in mano il paletto di quercia bianca, puntato dritto al cuore di Kol -" non provare a fargli del male"- urlai.
Sentii i canini fuoriuscire e mi lanciai su di lui, ma una barriera agli occhi invisibile mi parò la strada -" non farle del male"- sentii Kol urlare, cercando di ribellarsi -" è mia sorella, non ho di certo intenzione di ucciderla"- disse Aiden quasi divertito, sollevando il paletto e conficcandolo nel cuore di Kol.

Il tempo sembrò rallentare.

In quella manciata di istanti guardai per l'ultima volta il viso di Kol, prima che questo venisse avvolto dalle fiamme.

Urlai, urlai come se fossi stata pugnalata insieme a lui, mentre il suo corpo si accasciò a terra tra il fuoco. 

Aiden estrasse il paletto dal suo cuore e si avvicinò con passo lento, sul volto un ghigno di soddisfazione -" come hai potuto?! Giuro che ti uccido!"- dissi tra le lacrime, cercando di alzarmi, ma il dolore era troppo da riuscire a sopportare -" non penso proprio sorellina, ora è giunto il momento di assorbire il potere di Mikael"- disse, trafiggendomi il petto con il paletto.

Non provai nulla, quello che nella mia mente avevo immaginato come un dolore atroce, si dissolse nel giro di un attimo.

Non riuscivo a smetter di guardare il corpo di Kol bruciare davanti a me.

Provai un ultimo atto disperato, ma le forze sembravano avermi abbandonato, l'ultima cosa che vidi fu il ghigno serafico di Aiden, prima di piombare nel buio.


Riaprii gli occhi dopo un tempo indefinito, ritrovandomi nella stessa stanza, ma completamente svuotata di ogni arredo e di uni ricordo.

Mi alzai da terra con fatica guardandomi introno, per poi voltarmi e vedere Kol appoggiato allo stipite della porta.

Fui travolta da una felicità indescrivibile, non persi un solo secondo e mi precipitai tra le sue braccia -" dimmi che era un sogno, dimmi che non mi lascerai"- sussurrai tra le lacrime, non volendomi staccarmi da quel abbraccio, non volendolo lasciare andare.

Kol mi prese il volto fra le mani e in quel preciso istanti fui travolta dalla disperazione -" no, non puoi farlo, ti prego non lasciarmi"- lo supplicai, come la decisione fosse sua, come se ci fosse altro tempo per scegliere.

-" Non ti lascerò mai"- disse dandomi un bacio sulla fronte -" troverò un modo, troverò un modo per farti tornare, te lo prometto, non posso perdere anche te"- dissi abbracciandolo.
-" Sarah promettimi che non combinerai nulla di stupido"- disse, io sollevai la testa, non riuscendo a guardare Kol per l'ultima volta negli occhi.

Annuii e tutto scomparve come una leggera brezza, tornando nuovamente avvolta dalle tenebre.

Marcel

Non riuscivo a trovare nessuno dei fratelli Morris, la casa era vuota e io dovevo parlare con Sarah.

Rebekah era partita da giorni e da quando Klaus aveva cacciato Sarah, il quartiere francese era sotto il mio controllo. In fondo la situazione non mi dispiaceva, ma Rebekah voleva sapere se Sarah stesse bene e io con lei.

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