Capitolo 41

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Sarah

Spegnere le emozioni sarebbe stato troppo semplice, se lo avessi fatto, probabilmente avrei dimenticato tutto, di nuovo. 

Le lasciai invece fluire, lasciai che la rabbia prendesse il sopravvento.

La convivenza con mio fratello si rivelò più tollerabile di quello che mi aspettassi. Aiden mi mise al corrente dei suoi piani e dei suoi esperimenti.

Certe volte, più che uno stregone, mi sembrava uno scienziato pazzo, intenzionato a creare il mostro "perfetto".

Quando era scappato da New Orleans un anno prima, Aiden era riuscito a crearsi non pochi nemici. Uno stregone molto antichi e potente aveva cercato di fermarlo, sostenendo che il suo potere era troppo per una singola persona, soprattutto se quella persona era un pazzo psicopatico. Per gli altri stregoni, mio fratello era diventato un pericolo, ma naturalmente a lui non importava.

Scoprii che da tempo conduceva degli esperimenti per cercare di rendere i vampiri immuni alla verbena e i lupi allo strozza lupo, così da renderli più forti. Ma come ci si poteva aspettare, tutte le sue cavie da laboratorio non avevano fatto altro che morire come moscerini.

Decisi di sottopormi ai suoi esperimenti, convinta che ogni aiuto contro gli Originali fosse ben accetto.

Legata ad un lettino di metallo gelido, iniziai a titubare sulle reali competenze del folle che avevo davanti -" ti inietteremo delle dosi massicce di verbena e strozza lupo mischiati ad altri componenti che riusciranno a rendere le due piante innocue. Ovviamente sappi che proverai un dolore lancinante e straziante, quindi cerca di resistere "- disse Aiden, io sorrisi -" non ti preoccupare, ho provato di peggio"- dissi iniziando a stringere i pungi.

Uno dei "dottori" posti sotto il controllo di Aiden iniziò a iniettarmi le sostanze nelle vene.

Il miscuglio ambrato scivolò veloce nelle piccole cannule di plastica, per poi scomparire nella mia vena.

I muscoli iniziarono a bruciare, ma il dolore si fece sempre più intenso, diventando lancinante. Sembrava quasi che mi avessero iniettato dell'acido endovena.

Gli altri componenti del siero, mischiati allo strozza lupo, mi impedivano di lasciarmi andare agli effetti soporiferi della verbena, per cui dovetti sopportare tutto, più lucida che mai.

Non so con certezza per quanto tempo rimasi legata a quel tavolo, ma una volta slegata, a malapena capace di reggermi in piedi, l'unica cosa a cui riuscii a pensare era la fame.

Vidi Aiden rientrare nella stanza, accompagnato da un ragazzo con lo sguardo vitreo -" e quello chi è?"- bofonchiai, facendo fatica a rimanere in piedi. 

-" Una ricompensa per il tuo prezioso contributo"- disse, io lo guardai grata, avventandomi sul ragazzo con le poche forze rimaste.

In quel momento non riuscii a pensare a nulla di più inebriante nel nutrirsi del il sangue umano, sentirne il calore sulle labbra. Mi sentii rinascere, in tutti i sensi.

Riuscii a controllarmi, staccandomi prima di uccidere il ragazzo -" puoi portarlo via"- dissi, appoggiandomi di nuovo al tavolo e pulendomi la bocca dal sangue -" sai vero che ora non hai bisogno di controllarti, ora sei libera"- 

-" Non ucciderò ogni persona di cui mi nutrirò, il controllo è l'unica cosa che mi rimane"- dissi con un ringhio soffocato -" parlando di controllo, dovrai iniziare ad allenarti per tenere a bada il tuo enorme potere, se non vuoi che questo prenda il sopravvento su di te"- mi disse, io annuii, uscendo dalla stanza per andare a riposarmi.


Le settimane passarono e con esse anche i mesi.

Il tempo sembrava scivolarmi dalle mani, consapevole di quello in cui Aiden mi stava trasformando. La parte di me per cui avevo tanto lottato era svanita.

Ma d'altronde, per cosa valeva la pena di lottare veramente?

Per la famiglia che un tempo amavo e che avevo finito per disprezzare? Per Kol? Per me stessa?

Ripensavo spesso ad Elijah e a Rebekah, quello che mi avevano fatto era una ferita aperta e sanguinante per me, un lancinante e profondo squarcio, aggravato dall'odio nei loro confronti.

Ma Niklaus era la persona che più mi aveva distrutta. 

Non per la sua reazione alla mia fuga con Kol, ma per avermi tenuto nascosta sua figlia, per avermi nascosto una parte così importante della sua vita, per avermi mentito in quel modo.

Più il tempo passava, più diventavo sempre più forte e spietata, e con me anche Aiden.

Diventammo inspiegabilmente inseparabili, uniti da un legame oscuro e profondo. Ci proteggevamo a vicenda, io lo aiutavo con il suo piano, mentre io preparavo il mio.

In poco tempo diventammo temuti dalla maggior parte delle creature sovrannaturali.

Io elaboravo il mio piano, volevo che tutto fosse perfetto, volevo che Niklaus sapesse che stavo arrivando. Ma mi sarei vendicata su tutti loro.


Durante una giornata di normale allenamento sentimmo suonare alla porta. La cosa ci colse alla sprovvista, visto che solitamente nessuno ci faceva visita.

Andai ad aprire, trovandomi davanti Aaron.

Mi ricordai di quello che gli avevo detto prima di partire con Kol, era venuto a cercarmi, a seguito della mia scomparsa.

Per un primo momento gli dissi di andarsene, non volendo nessuno in mezzo ai piedi.

Aaron ovviamente non mi ascoltò, ma mi raccontò di quello che Klaus gli aveva fatto una volta tornato.

Klaus lo aveva torturato per giorni, fino a quando i suoi fratelli non lo avevano trovato, sapeva di dovermi venirmi a cercare.

Lo soggiogai per sapere con certezza se quella era la verità, dimostrandomi di essere sincero.

Gli raccontai quello che mi era successo, e  così decise di restare con me per aiutarmi nel mio piano.

Forse una parte di me voleva che restasse, in fondo era l'unica persona che mi ricordava il mio passato, com'ero un tempo. 

Dopo quasi un anno passato ad allenarmi e prepararmi finalmente partimmo, tornammo in Louisiana.Non ci avvicinammo a New Orleans o ai suoi confini per giorni, andammo a Baton Rouge, una città non molto lontano da New Orleans.

Aiden doveva iniziare a organizzarsi per affrontare i suoi nemici e io i miei.

The Originals - Family Above AllDove le storie prendono vita. Scoprilo ora