Capitolo 7

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Sarah

Dopo aver detto a Klaus che l'avrei aiutato con il suo piano, nella vettura calò il silenzio.
Sapevo di aver stupito i due fratelli, iniziavano a notare quanto fossi inevitabilmente cambiata dopo un secolo di solitudine.

D'altra parte, Klaus aveva ragione.

Marcel ci aveva traditi, prendendo quello che Klaus sognava da sempre, sapere che mentre lui si divertiva a fare il padrone di New Orleans, io piangevo la sua morte, mi faceva ribollire il sangue nelle vene.

L'auto si fermò davanti alla nostra vecchia casa nel centro di New Orleans, la villa risplendeva della sua aura misteriosa, capace di attrarre curiosi e turisti, catturando lo sguardo di chiunque passasse di lì.
Dal rumore e dalle luci all'interno capii che stavamo per imbucarci a una festa.

Mentre Elijah e Klaus scendevano, io mi sistemai il leggero strato di il trucco, pensando che se dovevo rientrare in scena, lo avrei fatto con stile.
Vidi i due Originali osservarmi con dei sorrisetti stampati in volto -"cosa sono quelle facce, mai visto una donna truccarsi?"- chiesi, ma loro si incamminarono ridendo, io gettai gli occhi al cielo, ripensando a quanto mi fossero mancati.

La villa era ricolma di persone, vampiri e umani, le due specie ballavano e bevevano senza freni, gli umani ignari dei cacciatori che bramavano il loro sangue nell'oscurità.
Sul viso di Niklaus si formò un' espressione a metà tra il disgusto e la furia -" dove posso trovare Marcel?"- chiese con voce serafica a un ragazzo con un cappellino in testa -"arriverà tra poco"- rispose quello, guardandomi e sorridendomi in modo provocante.

Come tutta risposta mi girai e andai avanti, per quella sera avevamo già abbastanza problemi -"non ti facevo cosi altezzosa "- disse Elijah facendo strada tra la gente -"non sono altezzosa, cerco di evitare che Klaus stacchi la testa a qualcuno "- dissi, cercando di scorgere qualche volto familiare.

Elijah scomparve tra la folla, così iniziai a girare su me stessa, entrambi gli Originali erano spariti dalla mia vista, mentre intorno a me decine di corpi sudati e giugulari pulsanti risveglivano antichi desideri.
Un ragazzo alto e moro mi si avvicinò, posandomi una mano sul braccio -" ehi bellezza, non ti ho mai vista da queste parti"- disse, squadrandomi con sguardo malizioso -" sono nuova di qui"- risposi sorridendo, cercando di essere più naturale possibile e non dare nell'occhio.
-" Ora capisco, allora spero di rivederti presto"- disse, facendo scivolare la mano lungo il braccio, baciandomi la mano, tutto sotto il mio sguardo contrariato -" ti conviene andartene, prima che ti stacchi quel braccio dal resto del corpo"- disse una voce a me inconfondibile -" ma tu guarda, l'ibrido Klaus Mikaelson "- io guardai il ragazzo come se stesse parlando un'altra lingua.
-" Sparisci"- disse al ragazzo soggiogandolo -" cos'è questa storia dell'ibrido?"- chiesi, guardando Klaus con rabbia -" te ne avrei parlato più tardi"- disse, ma non ci misi molto a collegare il tutto.

Mi aveva tenuto all'oscuro del fatto di essere riuscito a spezzare la maledizione, risvegliando così la sua natura di licantropo, pensai che forse per quella giornata era abbastanza -" Sarah ferma!"- disse, afferrandomi per un polso -"lasciami subito Klaus"- ringhia, lui lasciò la presa, ma in quel istante un uomo alto e muscoloso dalla pelle scura si affacciò sulla gente dal balcone sopra di noi.

Lo riconobbi subito, Marcel non era cambiato di una virgola, affiancato da un gruppo di vampiri, guardava la sala sorridente, consapevole di essere il padrone e il re della città.
Nell'ammirare il suo impero, non ci mise molto a posare lo sguardo su di me, sgranando lo sguardo, ma Klaus lo aveva già raggiunto e nel mentre Elijah si affiancò a me -" vieni Sarah, dobbiamo seguire Niklaus"- disse, ma la mia testa girava vorticosa, bisognosa di aria fresca -"Elijah tu va a controllare Klaus, io vado fuori a prendere dell'aria"- dissi, Elijah annuì, raggiungendo il fratello.

In pochi secondi mi ritrovai all'esterno, dove la notte era sopraggiunta con una velocità sorprendente, ma in quel momento sentii qualcosa prendermi per le braccia, erano due uomini, due vampiri.
Tentai di liberarmi, ma entrambi i miei aggressori erano molto più forti di me, così tra uno strattone e un altro, sentii un ago penetrare nel collo, seguito da un improvviso buio totale.

Klaus

Seguii Marcel fino al balcone che dava sulle strade di New Orleans, ritrovandomi dietro di lui -"da quanto tempo Klaus"- disse voltandosi, sorridendomi come se l'ultimo secolo non fosse mai passato.
Io lo squadrai lentamente, era in ottima forma, circondato da uomini a lui fedeli, il portamento di un vero re.

-"Marcellus, rivederti vivo e vegeto è una visione, non sapevo fossi sopravvissuto, ti credevamo tutti morto"- dissi con voce sottile, dal suo sguardo capii che aveva recepito il messaggio, ma non ne sembrò particolarmente toccato -" è bello anche per me rivederti"- disse con un ghigno in volto.

-" Questa mattina i miei uomini mi hanno informato di aver visto l'ibrido Klaus Mikaelson in un ristorante alle porte della città, quasi non ci volevo credere, ma poi mi hanno detto anche di Elijah e di lei..."- disse -" con lei intendi Sarah? La tua migliore amica dell'infanzia, colei che ti ha salvato la vita"- risposi a tono, notando la sua espressione addolcirsi -"come sta?"- mi chiese.

Spostati lo sguardo sulla strada, non sapendo bene come rispondere a quella dimanda -" se la cava, sai è cambiata, è diventata molto forte"- dissi, riportando le uniche cosa che quelle poche ore con lei mi avevano fatto capire -"ora sarai felice vero? Finalmente è tornata tra le tue braccia"- disse, il tono simile a una provocazione -" come osi parlarmi cosi?"- ringhiai, ma a quelle parole Elijah ci raggiunse, stranamente solo.

-"Lei dov'è?"- chiesi -"ha detto di voler prendere una boccata d'aria"- rispose Elijah, osservando Marcel incamminarsi -" vorrei mettere ad entrambi voi le cose in chiaro, ora questa è la mia città e io sono il re, cercate di fare i bravi"- disse, continuando a mantenere quell'irritante sorriso sulla faccia, avrei tanto voluto staccargli la testa, ma non era il momento, così io ed Elijah uscimmo, ma di Sarah non c'era più traccia.

La preoccupazione e la rabbia richiavano di formare un miscuglio esplosivo, non potevo mandare in fumo il piano, anche se il colpevole mi era già chiaro.
Cercando di nuovo Marcel, ma era scomparso insieme a Sarah -"fratello dobbiamo andare e organizzarci con Rebekah"-.
Io ed Elijah ci dirigemmo verso la nostra casa fuori da New Orleans, dove ad attenderci trovammo Rebekah e Kol. Quando ci videro soli, ci raggiunsero preoccupati -"dov'è Sarah?"- chiese Rebekah -" dobbiamo parlare"- dissi afferrandola per un braccio, trascinandola dentro.

The Originals - Family Above AllDove le storie prendono vita. Scoprilo ora