Capitolo 33

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Un anno dopo ...

Sarah

-" Damon muoviti, se arriviamo tardi Caroline ci uccide!"- urlai dalla porta sbuffando.

Io e Stefan apettavamo Damon alla porta, deciso a non uscire -" Damon mi sembri una ragazzina, ti muovi o no?"- urlai per l'ennesima volta, avviandomi stufa verso l'auto.

Era il compleanno di Bonnie e Caroline le stava preparando una festa a sorpresa, ma naturalmente noi stavamo tardando per colpa di Damon, così mandai un messaggio a Tom per avvisarlo del ritardo.

Il compleanno di Bonnie cadeva durante la notte di luna piena e questo mi preoccupava un po'.

Avevo una strana sensazione, forse avrei dovuto restarmene a casa e fingere di non sentirmi bene, ma la telefonata di Tom arrivò prima che potessi pensarci.

" Sarah tutto bene?"

" Si non ti preoccupare, stiamo aspettando Damon che non si muove, avete già iniziato?"

" No, ma Caroline sta iniziando a dare di matto"

Risi immaginandomi la scena, scorgendo Damon uscire finalmente dalla casa.

" finalmente è uscito, tra poco arriviamo, ti amo"

" ti amo" disse lui, per poi chiudere la telefonata.

Vidi Stefan e Damon discutere, così mi avvicinai a loro senza farmi vedere, in modo da poter sentire -" Mi ha chiamato Elijah, non la finiva più, continuava a chiedermi dove fosse"- disse Damon mettendosi una mano fra i capelli già scompigliati -" se viene a sapere la verità ci uccide "- disse Stefan, sembrando seriamente preoccupato.

Stanca di origliare, decisi di intervenire -" chi è questo Elijah di cui parlate?"- chiesi, piazzandomi davanti a loro a braccia conserte -" nessuno di cui ti debba preoccupare"- rispose brusco Damon, incamminandosi verso la macchina seguito da Stefan.
-" Ti conosco bene e so che stai mentendo"- dissi sedendomi dietro, ma i due fratelli si limitarono a guardarsi negli occhi, per poi partire.

Decisi di non continuare il discorso, sapevo che tanto non mi avrebbero detto nulla, ma ripensai a quel nome, Elijah.

Mi provocò una strana sensazione, come se non fosse la prima volta che quel nome veniva pronunciato, ma forse era solo una paranoia o una qualche strana fantasia.

Arrivammo a casa di Caroline e corsi subito incontro a Tom.

Stavamo insieme ormai da sei mesi e sentivo di esserne ormai innamorata. Con lui ero felice e non facevo altro che immaginare il nostro futuro insieme.

Anche lui era una vampiro, era stato Enzo a farci conoscere, e da allora non ci eravamo più separati.

La serata passò velocemente e ci divertimmo tutti, ma l'innaspettata assenza di Enzo iniziò a preoccuparmi.

Lo cercai per diverso tempo, conoscendo i luoghi in cui amava rifugiarsi, fino a quando non lo trovai nel bosco, non lontano dalla casa di Caroline.
-" Cosa ci fai qua?"- chiesi, sedendomi accanto a lui, mentre l'odore pungente di dell'alcol mi fece storce il naso -" ehi tutto bene?"- chiesi mettendomi davanti a lui preoccupata.

Enzo sollevò lo sguardo, sembrava perso, incosciente -" Enzo stai bene?"- chiesi appoggiandomi a lui, ma con uno scatto fulmineo mi prese il braccio e mi fece roteare, fino a quando la mia schiena si ritrovò contro il suo petto e una siringa conficcata nel collo -" cosa diavolo stai facendo?! Cosa ti hanno fatto?!"- gli urlai, scostandomi da lui.

Era chiaro che fosse sotto incantesimo, così gli ruppi il collo, facendolo accorciare a terra.

Iniziai a sentirmi disorientata, pervasa da varie scosse di brividi, e in pochi secondi mi accorsi della luna ormai alta in cielo, incapace di controllare la mia trasformazione.

The Originals - Family Above AllDove le storie prendono vita. Scoprilo ora