Capitolo 14

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Elijah

Erano passati quasi tre mesi dalla nostra partenza da New Orleans, da quanto riferitoci da Kol, Niklaus era ancora ben lontano dal trovarci.

Il mio piano stava funzionando, ma non ero del tutto sicuro che Niklaus non sospettasse qualcosa, era troppo paranoico e ossessivo per mollare la presa, e di sicuro sapevo avrebbe trovato un modo.

Durante le settimane Sarah aveva legato molto con i fratelli Salvatore, soprattutto con Damon, ma era chiaro che in fondo Sarah soffrisse, e il suo unico desiderio era quello di tornare a casa.

A preoccuparmi era l'eventualità che Klaus ci trovasse, non avrebbe esitato a farmi del male e non sapevo se Sarah sarebbe stata al sicuro dal suo rancore. Il bisogno di un piano di fuga divenne pressante.

-" Ho pensato che, nell'eventualità Niklaus scopra dove siamo e Kol non ci avvertisse in tempo, sia meglio elaborare un piano per neutralizzare mio fratello o le cose si metteranno molto male"- dissi, mentre Sarah e i fratelli Salvatore si accomodavano in soggiorno -" Elijah se Klaus ci trova, quello che corre più pericoli sei tu "- disse Sarah -" lo so, lui ha i mezzi per uccidermi, e se così dovesse accadere voi sarete in pericolo, compresa tu Sarah "- dissi -" allora cosa hai in mente di fare?"- chiese Stefan, concordando i miei presentimenti.

-" Prima di tutto tu ti dovrai nascondere"- dissi indicando Sarah -" aspetta, perché?"- chiese, come sospettavo non sarebbe stato facile tenerla fuori dall'azione -" perché non posso permettere che tu ti faccia del male"- risposi, elaborando un piano in caso di necessità.

Klaus

Erano passati tre mesi.

Tre lunghi mesi da quando mio fratello e Sarah se ne erano andati, lasciandomi senza nessuna spiegazione e nessuna notizia.

Avevo costretto molte streghe a fare un qualsiasi incantesimo che potesse aiutarmi a localizzarli, ma tutti fallirono, sembravano essere scomparsi dalla faccia della terra.

L'incantesimo d'occultamento fatto su di loro sembrava funzionare perfettamente, ma avevo ancora un opportunità di scoprire dove si fossero nascosti grazie a Kol.

Da quando Sarah se ne era andata, lui non aveva dimostrato nessun segno di tristezza o desiderio di trovare l'unica persona della famiglia per cui avesse dimostrato un briciolo di vero interessamento, e a confermare le mie ipotesi fu la costanza con cui Kol uscisse di casa da solo per qualche ora, allontanandosi il più possibile da me.

Decisi così di andare a vedere se nella sua stanza potevo trovare qualche informazione su dove Sarah e Elijah si fossero nascosti, qualsiasi cosa che potesse ricondurmi a loro.

Aspettai che Kol uscisse e si allontanasse, lasciandomi via libera per la sua stanza.

Iniziai a cercare, ma cassetto dopo cassetto, non trovai nulla, frustrato, mi sedetti sul suo letto, gettando lo sguardo sulla sua libreria piena di grimori e libri su leggende antiche, l'unico che stonava tra essi era un libro, un romanzo d'avventura Sarah gli aveva regalato quando era poco più che una bambina.

Probabilmente non l'aveva mai letto, così incuriosito mi alzai e presi il libro per leggerne qualche pagina, ma tra esse era infilato un piccolo foglietto di carta.

Quando lo presi, vidi che era una lettera, una lettera di Sarah, leggendola venni finalmente a conoscenza di dove trovare lei ed Elijah, ma il prezzo per quel segreto sarebbe costato a Kol molto caro.

Kol rientrò poche ore dopo, l'aria soddisfatta e felice, a differenza di quella stanca e prosciugata che il mio volto raccontava-" fratello, hai fatto una bella passeggiata?"- chiesi sorridendo -" si, grazie per l'interessamento"- rispose Kol, capendo che qualcosa non quadrava -" sai, mentre eri via, ho cercato il libro che Sarah ti aveva regalato molti anni fa, volevo leggere qualcosa che mi ricordasse di lei "- indicai il libro sul tavolo con sopra la lettera di Sarah e il terrore si fece strada nel viso di Kol, ma io mi avvicinai a lui velocemente, conficcandogli il pugnale nel cuore -" questo, fratello, è per avermi mentito, ora credo che sia tempo di fare una riunione di famiglia"-.

Sarah

Era sera, in casa Salvatore regnava la tranquillità, Stefan era nella sua stanza e Elijah era al piano di sopra a parlare al cellulare con Rebekah, mentre io e Damon restammo in salotto.

-" Oggi hai sentito Kol?"- chiese lui -" ore fa, era particolarmente rilassato, diceva che Niklaus ha smesso da qualche giorno le ricerche e che ha ucciso un numero nella norma di persone innocenti"- dissi con un finto sorriso -" Klaus non è uno che si arrende facilmente "- disse Damon versandosi del bourbon -" purtroppo è ostinato e tremendamente vendicativo, soprattutto quando si parla di tradimenti in famiglia"- dissi, conoscendolo fin troppo bene.

Passai la serata a leggere parti di svariati libri della biblioteca Salvatore, fino a quando non sentimmo bussare alla porta.

Io e Damon ci guardammo negli occhi senza dire nulla, lui si alzò dal divano e andò ad aprire.

Lo vidi irrigidirsi -" Klaus? Cosa ci fai qui? Non penso che Stefan vorrà adottare un piccolo ibrido, anche se tu sembri un cucciolo molto dolce"- quando sentii pronunciare il nome di Klaus quasi caddi a terra, ma mi attenni al piano di sicurezza, sgattaiolando senza farmi vedere e sentire all'entrata della cantina.
-" Loro dove sono?"- sentii la voce furiosa di Klaus -" mi dispiace non poterti aiutare"- disse Damon, Klaus lo sollevò da terra tenendolo dal collo e lo scaraventò via.

Damon finì a pochi metri da me, lo guardai negli occhi come per chiedere cosa fare -" Elijah vieni fuori! "- gridò Klaus entrando in casa di pochi passi.

Elijah scese le scale, guardando in giro per vedere se mi ero attenuta al piano -" Niklaus"- disse Elijah con il suo tono pacato, il perfetto contrario di quello di Klaus -" tu, fratello, proprio tu, come hai potuto andartene con lei, tu sapevi quello che provavo, eppure ve ne siete andati, ora dov'è?"- la voce di Klaus era spezzata e ricolma di odio -" non è qui "- in quel momento rimasi immobile senza respirare, provando a non emettere alcun suono -" allora comincerò con te, fratello"-.
Klaus si scagliò contro Elijah e iniziarono a lottare, ma dopo qualche colpo, Niklaus estrasse uno dei pugnali, Elijah guardò con lo sguardo sgranato l'arma, e dopo qualche colpo violento, Niklaus riuscii ad infilare la daga nel petto di Elijah.

Vidi Stefan scendere lentamente dalle scale con in mano il paletto intriso dell'incantesimo per indebolire Niklaus, non poteva farcela da solo, così in quel momento uscì allo scoperto -" Niklaus ..."- sussurrai, lui si immobilizzò, voltadosi lentamente verso di me.
Rividi il suo volto dopo mesi, era sempre lo stesso bellissimo viso, ma i suoi occhi erano diversi, colmi di tristezza e solitudine, come lo erano diventati i miei.
In quel momento Stefan gli trafisse il cuore con il paletto e Damon gli iniettò la verbena, in quei brevi istanti vidi una lacrima scendere sul suo viso.

Klaus cadde al suolo e io guardai i due fratelli negli occhi.

Legammo Klaus in una delle celle nelle segrete di casa Salvatore, dopo che Damon gli diede un'altra dose di verbena, io sfilai il paletto dal suo cuore.

Dopo aver finito con Klaus, raggiunsi Elijah, estraendo il pugnale dal petto suo petto.

Dopo diversi minuti il vampiro riprese vita -" lui dov'è?"- chiese Elijah, guardandosi intorno-" nella cella, ora vado di sotto ad aspettare che si svegli, penso sia arrivato il momento di parlare"-.




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