Capitolo 12

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Sarah

Preparai le valige il più fretta possibile, lasciai una lettera a Kol dove spiegavo dove mi trovavo e perchè me ne fossi andata. 

Non appena misi piede sull'auto iniziai a piangere, l'unica cosa che mi confortava era avere Elijah l mio fianco, così da non dover essere di nuovo sola.

-" Come si chiama la cittadina in cui siamo diretti?"- chiesi ad Elijah quando fummo sul primo volo diretto verso la Virginia -" Mystic Falls"- rispose, non ne avevo mai sentito parlare, ma qualcosa nello sguardo di Elijah mi fece intendere che in quel luogo i Mikaelson avessero ei trascorsi -" Elijah cosa mi nascondi, cosa è successo in quella cittadina?"- chiesi.

Elijah raccontò di quello che era successo durante la mia assenza tra lui e Niklaus e di quello che avevano fatto a Mystic Falls.

Nel giro di pochi minuti conobbi i nomi e le storie di Elena Gilbert, dei fratelli Salvatore, del sacrificio del doppelganger che aveva reso Niklaus ibrido, di Katerina e dell' esercito di ibridi creati da Klaus, uccisi da lui stesso perché non più assoggettati e della distruzione dell'altra parte.

Capii che nessuno sapeva della mia esistenza perché ero un punto debole di Niklaus, ero come un fantasma del passato dei Mikaelson.

Sapevo che Niklaus si era fatto terra bruciata intorno a sé nel corso degli anni, ma non credevo che avesse portato così tanta distruzione e terrore, e soprattutto che tutto quello fosse avvenuto anni dopo aver fermato Mikael, che scoprii essere stato ucciso da Klaus nel fallimento di un piano organizzato dai fratelli Salvatore e Rebekah.

Decisi di confessare il segreto di Rebekah a Elijah -" In qualunque modo finirà questa storia, Niklaus non lo dovrà mai sapere, perché darebbe la caccia a Rebekah e Marcel fino a quando non li ucciderà"-.

Dopo ore di viaggio arrivammo a Mystic Falls, Elijah mi portò all'ex pensione dei Salvatore, dove i due fratelli vivevano -"Sarah non allontanarti mai da me, fino a quando non gli avrò convinti a fidarsi, anche se tu sei un ibrido e io un Originale, i fratelli Salvatore sono molto imprevedibili"- io annuì e restai dietro di lui.

Quando fummo davanti alla porta Elijah bussò, all'interno si sentirono delle voci e la porta si aprì, seguita dalla comparsa di un uomo alto, senza dubbio molto attraente, dai capelli corvini e gli occhi color ghiaccio messi in risalto dai vestiti neri.

Quando vide Elijah sembrò sorpreso -" Stefan, forse abbiamo un problema"- disse senza togliere lo sguardo da Elijah, squadrandolo come si fa con un vecchio nemico -" buonasera Damon, non posso dire che sia un piacere rivederti, ma ho bisogno del vostro aiuto"-.

Al fianco di Damon apparve un ragazzo, il quale intuii fosse il fratello Stefan -" Elijah, a cosa dobbiamo la tua visita?"-  chiese, i fratelli Salvatore si accorsero della mia presenza e Damon iniziò a squadrarmi più volte -" e lei chi è?"- chiese, dopo l'ennesimo sguardo.

Senza ulteriori convenevoli Elijah entrò in casa, facendosi strada tra i due fratelli e io lo seguii in silenzio, mettendomi accanto a lui -" lei è la ragione per cui sono qui, si chiama Sarah e fa parte della mia famiglia"- i fratelli si guardarono increduli -" un altro Originale? Non ne bastavano già sei"- alle parole di Damon mi venne quasi da ridere -" io non sono un Originale "- dissi.

-" Dovete tenerla al sicuro e chiamare la vostra amica strega, ora devo andare a fare delle commissioni, se le fate del male non esiterò un secondo ad uccidervi,  insieme a tutti i vostri amici"- dopo la velata minaccia, Elijah si dileguò e io rimasi da sola davanti ai due fratelli.

-" Mi dispiace per questa nostra intrusione, so che la mia famiglia vi ha recato molti problemi in passato, ma abbiamo bisogno del vostro aiuto"- dissi, non sapendo in che modo potermi comportare  -" vieni accomodati pure "- mi disse gentilmente Stefan indicandomi il salotto -" da quando la famiglia Mikaelson ha bisogno d'aiuto?"- chiese Damon in tono sarcastico mentre si versava da bere -" scusa mio fratello, il tatto non è tra le sue qualità, allora dicci Sarah, se non sei un Originale, cosa sei per Elijah?"-.

A quella domanda decisi di rispondere spiegando la mia storia, o per lo meno i dettagli salienti, Elijah aveva mostrato di fidarsi di loro, così decisi di fare lo stesso.

Raccontare loro i miei rapporti con la famiglia Mikaelson non fu facile, era chiaro che il mio punto di visto verso gli Originali non si avvicinava minimamente al loro, ma le nostre erano storie diverse, ma senza dubbio interessanti.

Dopo il mio racconto,  Stefan e Damon mi guardarono in silenzio per qualche minuto -" d'accordo, anche se ancora non mi capacito di come tu possa tenere tanto a Klaus, l'ibrido senza cuore, mi chiedo come la nostra casa sia il posto migliore per nasconderti"- chiese Damon -" qui entra in gioco la vostra amica strega, che dovrà fare un incantesimo di occultamento a me ed a Elijah, da quanto ho potuto notare molti abitanti di questa cittadina odiano Klaus e tutti gli Originali, voi in primis, quindi rendete questo un buon posto per nascondersi dall'ibrido senza cuore"- dissi.

Stefan si alzò per chiamare la strega, lasciandomi sola con Damon -" mi dispiace per la tua ragazza, Elena se non sbaglio, so cosa si prova a dover lasciare una persona che si ama"- Damon alzò lo sguardo, rivolgendomi mezzo sorriso  -" siamo tutti e due sulla stessa barca"- disse, io annuii, non potendo essere più d'accordo.

-" Tua madre deve volerti molto bene per condannarti a un eternità di rimorsi e infelicità"- disse Damon, passandomi un bicchiere di bourbon, io risi-" se non sbaglio la strega che ci aiuterà è quella legata alla vita di Elena, sono tutte informazioni acquisite nelle ultime ore"- Damon annuì -" per essere cresciuta tra i Mikaelson, sei gentile e mi stai stranamente simpatica, ora riposati e non ti preoccupare, io e mio fratello vi aiuteremo"- disse, io gli sorrisi, ringraziandolo.

Quando Damon uscii dal salotto chiusi gli occhi, cercando di non pensare a tutto quello da cui ero scappata per l'ennesima volta.

Klaus

Quando mi svegliai non riuscii a ricordare quello che era successo, mi trovavo nella mia stanza, la porta era chiusa, ma non appena l'aprii, ogni cosa tornò alla mia mente.

In pochi secondi fui davanti all'ingresso della stanza di Sarah, ma di lei non c'era nessuna traccia, travolto così dall'immagine dello scenario peggiore andai a chiamare Elijah, ma anche lui sembrava essere scomparso.

l'unico che mi raggiunse fu Kol -"dove sono?"- chiesi, lui scosse la testa -" se ne sono andati fratello, mi spiace"- rispose lui, ma io non potevo crederci.

Non ci misi molto a collegare le cose, ma era tutto troppo confuso, Sarah e mio fratello non potevano essersene andati davvero, ma tutte le loro cose non c'erano, escludendo l'eventualità che fossero stati rapiti.

Li avrei trovati, anche se ci sarebbero voluti secoli, li avrei trovati e e mi sarei vendicato, qualunque fosse la ragione del loro allontanamento.

Kol

La lettera che Sarah mi lasciò era molto chiara, mentire a Klaus non era mai stato un problema per me, ma nutrivo non pochi dubbi sulla buona riuscita del loro piano.

Caro Kol,

mi dispiace di non averti salutato come si deve, ma non potevo permettere che qualcuno mi facesse cambiare idea quando le cose erano già abbastanza difficili.

Io e Elijah siamo partiti per Mystic Falls, quella con cui vi siete scontrati era la mia vera madre, mi ha costretta a lasciare la città e Niklaus, altrimenti vi avrebbe uccisi tutti e sfortunatamente ho avuto un assaggio del suo potere, e non è una donna da sottovalutare.

Lasciarvi sarà straziante ma è per il bene della famiglia.

Nascondi questa lettera e appena puoi chiamami.

Se Niklaus dovesse trovarci, mia madre insieme a Mikael lo uccideranno e non potrei sopportare un tale dolore, quindi ti prego di tenerlo il più lontano possibile da noi e non fargli sterminare l'intera New Orleans.

Mi mancherai tanto Kol.

Con amore,

Sarah.

Nascosi la lettera nella libreria, nel mezzo a un libro che Sarah mi aveva regalato molti anni prima, per poi prendere la giacca e allontanarmi il più possibile da Klaus prima di rimanere vittima del suo dolore, deciso invece a sapere di più su tutta quella storia.



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