The Originals - Family Above All

Capitolo 24

Sarah

Guardai Klaus con sguardo truce, lui fece roteare lo sguardo, come se la mia fosse una reazione esagerata.

-" Kol fermati!"- urlai, seguendolo fino in giardino -" da quando sono ritornata in me non faccio altro che scusarmi con le persone per quello che ho fatto, ma più di tutti ho ferito te"- dissi, lui si voltò con il suo solito sorrisetto e sguardo assassino, così mi feci coraggio.

-" Ti ho usato e illuso, non sai quanto mi dispiace, ma ti prego non andartene, ho bisogno di te"- dissi e lui rise -" davvero Sarah? Vuoi davvero che io resti a guardarti che cerchi in ogni occasione di metterti in pericolo, a guardarti con mio fratello? Non credo proprio"- quelle parole furono un colpo al cuore, ma d'altronde aveva ragione -" Kol ti prego non farlo, non ero io, non te ne sei mai andato prima anche se sapevi quello che provavo per Klaus, ora cosa c'è di diverso?"- chiesi anche se già conoscevo la risposta.

-" Prima non sapevi nulla, ora hai capito tutto, sai quello che provo per te"- disse, le lacrime iniziarono a bagnarmi il viso come mio solito, lui mi si avvicinò e mi prese le mani -" dimmi solo se provi qualcosa per me, solo questo"- mi chiese, la domanda mi spiazzò.

Non sapevo cosa provavo per lui, prima avrei risposto che lo consideravo come un fratello, ma ora non sapevo cosa dire, ma non potevo permettergli di andarsene.

-" Non so cosa provo per te, devi darmi tempo Kol, per me è tutto confuso in questo momento"- dissi, non potevo negare di aver provato qualcosa per lui nel tempo trascorso insieme, ma quelli erano sentimenti che ancora non sapevo gestire. 

Di una cosa ero però certa, per quanto potesse essere un uomo difficile e impegnativo, il mio cuore apparteneva a Klaus, quella era la verità innegabile.

Kol sembrò capire, permettendomi di ritornare in casa.

Avevo bisogno di tempo per me stessa, volevo stare sola, così da fare i conti con me stessa.

Mi sedetti sul bordo del letto della stanza in cui mi ero risvegliata, ma purtroppo una spiacevole presenza tornò a farmi visita -" dovresti smettere di soffrire per loro, potresti avere molto di più"- disse Mikael, sedendosi sulla sedia di fronte a me.

-" Vattene, non sono dell'umore adatto"- dissi, lui spostò la sedia, posizionandosi davanti a me -" vedo che sei di cattivo umore"- disse e io mi sdraiai sul letto senza forze -" non dovresti cercare un modo per separarci invece che startene qui a stressarmi?"- chiesi, anche se sapevo che la cosa migliore era che il suo spirito rimanesse con il mio, cosi non avrebbe provocato danni.

-" Allora, cosa intendi fare?"- chiesi, infilandomi sotto le coperte e guardando Mikael sorridermi -" ci servirà l'aiuto della tua amichetta strega a New Orleans"- disse riferendosi a Davina.

La piccola streghetta di quartiere aveva accumulato un grande potere, diventando reggente della congrega -" non posso ripartire subito, sospetteranno qualcosa"- dissi, non volendo commettere l'errore di essere avventata.

-" Non ti ho detto di partire subito, prenditi tutto il tempo che ti serve"- disse, ogni secondo che passavo con lui, il mio odio aumentava a dismisura -" perché devi continuare a tormentarmi? Io non ti ho fatto nulla"- dissi rigirandomi nel letto -" tu centri eccome, Niklaus stravede per te, sei il suo punto debole"- disse, quelle parole mi fecero scattare come una molla caricata ormai da tempo.

-" Non ho alcuna intenzione di liberarti e lasciarti uccidere le persone che amo, ma non riesco più a sopportare il peso delle cose orribili che hai fatto, tu sei un mostro"- dissi decisa, ma senza urlare, non volendo farmi sentire.

Mikael mi guardò, senza che potessi oppormi mi prese per il collo, ma io non feci una piega -" non osare più parlarmi così, tu non sei nulla per me, sei solo una ragazzina debole che non fa altro che lamentarsi"- disse, le sue parole mi fecero sorridere e in pochi secondi gli staccai la mano dal mio collo -" la ragazzine debole che ti ha ucciso e, ammettiamolo, sono l'unica che ti possa capire, conosco il tuo dolore, ogni tuo insignificante sentimento provato in tutto questo tempo"-sibilai.