Capitolo 44

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Sarah

Entrammo in casa, dirigendoci verso la mia camera -" ora hai intenzione di spiegarmi per quale motivo hai trasformato questa ragazza innocente?"- mi chiese Aaron, posando il corpo della ragazza sulle lenzuola profumate -" mi ha supplicato di farlo, non ho avuto scelta"-.

-" Per quale motivo ti ha chiesto di farlo?"- continuò, mettendo a dura prova la mia pazienza -" le ho salvato la vita e visto la sua penosa condizione mi ha chiesto di farlo, ora chiudi la bocca o ti spezzo il collo"- dissi, lanciando delle sacche di sangue sul comodino a fianco del letto.

 -" Non pensavo che ti interessasse la vita degli umani, è bello sapere che il tuo mondo non gravità solo intorno a te stessa e al tuo piano di vendetta"- disse, appoggiandosi con la spalla alla porta.

Mi fermai di colpo e mi voltai per guardarlo in faccia -" hai qualche problema per caso?"- ringhiai, avvicinandomi lentamente -" non sai quanti"- disse lui con aria strafottente.

In quel momento la mia pazienza si esaurì -" con questo cosa vorresti insinuare?"- 

 -" Voglio solo dire che questa non sei tu Sarah! Ti sei fatta influenzare da Aiden, vuoi vendicarti sulle persone che hai sempre amato e che ti hanno cresciuta! So quello che ti hanno fatto, e so anche che i Mikaelson sono dei mostri, ma questo non vuol dire che tu debba diventare come loro! Hai tenuto Niklaus sano di mente per un secolo, sei riuscita in un certo senso a cambiarlo in meglio, ma poi l'hai abbandonato, ci hai abbandonati tutti, non puoi biasimarci per questo!"-.

Le sue parole mi trafissero come una lama in pieno stomaco, era da molto che non permettevo a qualcuno di trapassare la mia solida corazza.

-" Finalmente hai detto come la pensi veramente!"- gli urlai contro -" io ti conosco Sarah, sono stato zitto per tutto questo tempo assecondando i tuoi piani folli! So che quando sarai faccia a faccia con loro non riuscirai a fargli del male, li perdonerai come hai sempre fatto, perché sono la tua famiglia! E so anche che non faresti mai del male a sua figlia, non ne saresti capace"- 

-" Tu non mi conosci affatto, nessuno di vuoi mi conosce! E non provare mai più a dire di cosa sono capace o meno!"- urlai, scagliandomi contro di lui.

Ci colpimmo fino a farci del male a vicenda, ma Aaron non aveva nessuna possibilità contro di me, e lui questo lo sapeva bene.

Nel mezzo dell'accesa colluttazione, un dolore lancinante mi paralizzò, lo stesso successe anche ad Aaron -" cosa sta succedendo? E chi diavolo è quella?"-.

Riuscii a scorgere la figura di Aiden davanti a noi, mentre la ragazza affacciata alla porta, ci guardava con i grandi occhi verdi, scrutarci incuriosita.

-" Lasciami subito andare!"- urlai, digrignando i denti per il dolore.
Aiden obbedì, facendo finalmente cessare il dolore.
Aaron mi guardò con la faccia sporca di sangue, il suo era sguardo infuriato, ma non paragonabile a quando lo fosse il mio.

Lo vidi girarsi e uscire dalla casa, sbattendo la porta dietro di sé -" cosa è successo?"- mi chiese Aiden avvicinandosi -" abbiamo chiarito degli affari in sospeso"-.
Aiden mi porse una mano che rifiutai tempestivamente -" e posso sapere chi sia la nostra ospite?"- chiese avvicinandosi lentamente alla ragazza -" mi chiamo Rosie"- rispose con voce debole.

In quel momento mi ricordai del sangue per completare la transizione -" cosa ci fai qui?"- chiese Aiden, guardandomi curioso -" l'ho trasformata, ci farà comodo una novellina come lei. È molto forte e soprattutto posso addestrarla a dovere"- dissi sorridendo ed Aiden fece lo stesso.

 -" Perfetto, saremo molto felici di averti con noi"- disse Aiden, avvicinandosi al mio orecchio -" preparati, presto partiamo"- disse, dandomi finalmente la notizia che aspettavo.

Portai la ragazza nella camera da letto, facendola accomodare sul grande letto matrimoniale.
Presi una delle sacche di sangue sul comodino, lanciandogliela tra le mani.
Mi guardò titubante -" se non ti nutrirai, morirai. Hai scelto di diventare un vampiro e questo è il prezzo da pagare"- dissi, prendendo a mia volta una sacca, bisognosa di energie.

-" Non ho ripensamenti, ma dubito che una volta trasformata tu mi aiuterai"- disse con la sua voce fine.

Io la guardai a lungo, cercando di studiarla il più possibile.
Era davvero una bella ragazza, una di quelle che volendo poteva avere qualsiasi cosa. Il destino è davvero ironico.
-" Se non l'hai ancora capito, ti aiuterò a imparare a controllare la tua fame"- dissi, lasciandomi cadere su una delle piccole poltroncine nella camera.
-" Perché lo fai? Sembri molto impegnata e determinata nei tuoi piani, io ti sarei solo d'intralcio"- disse, aprendo la sacca.

-" Bevi, oppure poi ti sarà difficile fermarti"- dissi, guardandola imboccare il tubicino della sacca e iniziare a nutrirsi.

In pochi secondi consumò il contenuto, e da come mi guardò dopo, capii la sua richiesta silenziosa, così le lanciai un'altra sacca.
-" Ti aiuto perché tu mi servirai nei miei piani, che sì, sono molto determinata a portare a termine"- dissi, bevendo un lungo sorso del mio elisir di lunga vita.

-" Quanti anni hai?"- mi chiese una volta consumata anche la seconda sacca -" abbastanza"-
-" non mi hai ancora detto come ti chiami"-
Spostati leggermente la testa di lato, guardandola con un sopracciglio alzato-" penso invece che tu lo sappia"-.

 -" So che ti chiami Sarah, ma non so il tuo cognome, sempre che tu ne abbia uno"-
D'istinto voltai lo sguardo, concentrandomi su un punto indefinito della stanza -" Sarah può bastare"- dissi, ma intuii che l'interrogatorio non era ancora finito.
-" Il tuo cognome è Mikaelson, non è vero?"-
-" Quindi hai ascoltato proprio tutto"- dissi ghignando, facendola ridere.
Il suo viso era incorniciato dai lunghi capelli rossi, reso grazioso dalle miriadi di lentiggini che vi si presentavano sopra -" comunque si, quello è il nome"- dissi porgendogli un'altra sacca, ma lei rifiutò.
-" Per quale motivo il tuo amico ti ha detto quelle cose?"- mi chiese, sistemandosi sulla poltrona davanti a me -" tu fai davvero tante domande"- dissi, sviando l'argomento.

-" Visto che a quanto pare dovremo combattere insieme, vorrei almeno conoscere la tua storia"-.
La guardai meravigliata, di solito le persone non erano più così schiette e interessate a me, la mia storia era piuttosto risaputa.

-" Cosa ti fa pensare che io ti dirò qualcosa?"- chiesi e lei si alzò-" perché sembri aver bisogno di parlare con qualcuno"- disse, gettando via le sacche vuote.
Dovetti ammettere che la ragazzina iniziava a piacermi -" d'accordo, ma usciamo da qui"- dissi, bisognosa di prendere aria.

Non so bene perché accettai, forse avevo davvero bisogno di parlare, oppure volevo solo schiarirmi le idee.

Uscimmo e iniziammo a camminare senza una meta precisa -" la mia storia è iniziata molto tempo fa, a New Orleans. Ci sei mai stata?"- le chiesi -" sembrerà davvero ridicolo, ma è sempre stato uno dei miei sogni andarci. Lurtroppo non ho mai avuto la possibilità o i mezzi, ma mi hanno detto che è una città meravigliosa"- disse e io sorrisi. Ricordare mi faceva male, molto male.

 -" Si lo è, e a quel tempo lo era ancora di più"- dissi, stuzzicando la sua curiosa -" la mia è una storia complicata "- dissi e lei mi sorrise -" beh meglio così, almeno non mi annoierò"-.

-" Il mio inizio è stato piuttosto difficile, i miei genitori, una strega e un lupo mannaro, mi hanno abbandonata appena nata, condannandomi a un destino certo, la morte.

Invece il destino aveva in mente qualcosa  di diverso per me, così a trovarmi fu la più improbabile delle creature che vivevano quel tempo a New Orleans, il distruttivo assassino e vampiro Originale, Niklaus Mikaelson"- dissi quasi in un sussurro.

-" Ti sarà utile sapere che tutti i vampiri discendono da una famiglia, i Mikaelson.

Sono stati i primi vampiri della storia, e la loro fama di essere una famiglia senza scrupoli e spietata li ha sempre preceduti"- dissi, ricordando con amarezza quei giorni.
-" Perché lui ti ha salvata, perché un assassino spietato dovrebbe salvare una neonata?"- mi chiese.

Mi ero posta per anni quella domanda, eppure le risposte erano sempre varie

-" Non so perché quel giorno Klaus mi abbia, forse per il suo passato difficile o forse perché in lui c'è sempre stata una parte umana in grado di amare"- dissi, sedendomi su una panchina.
Rosie minsi mise accanto -" e poi? Cosa è successo?"- mi chiese -" i Mikaelson sono diventati la mia famiglia, la stessa famiglia che è riuscita a distruggermi"-.

The Originals - Family Above AllDove le storie prendono vita. Scoprilo ora