Capitolo 19

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Klaus

Sarah era viva, l'incantesimo aveva funzionato, quello era l'importante.

Nonostante la sua nuova personalità fosse irresistibilmente interessante, non potevo perdere la concentrazione, dovevo capire sino a che punto si sarebbe spinta. 

Elijah e i fratelli Salvatore erano pronti a darle la caccia, temendo che potesse distruggere la cittadina, ma prima avevo bisogno di parlarle, così la seguii.

Mi ritrovai nel centro di Mystic Falls in cerca della piccola ibrida senza umanità, e sfortunatamente per lei, non ci misi molto a trovarla.

La raggiunsi in un vicolo dove si stava nutrendo di un ragazzo, mentre a terra giacevano altre due sue vittime senza vita.

Dopo aver finito di nutrirsi, alzò lo sguardo sogghignando, il ragazzo era ancora vivo, così mi misi tra i due, soggiogando il ragazzo affinché dimenticasse tutto. 

Sarah rise divertita, qualcosa nel suo nuovo aspetto mi affascinava, per la prima volta entrambi ci trovavamo dalla stessa parte, ma sapevo che quella non era la vera lei.

 -" A quanto pare la maestra dell'autocontrollo si è trasformata in uno squartatore"- dissi, indicando i cadaveri che giacevano ai nostri piedi -" oh Niklaus, sono un assassino spietato da molti anni, ci sono così tante cose che non conosci di me, cose che ho fatto, persone che ho ucciso"- disse, incamminandosi.

Io risi, la parte da cattiva ragazza non le si addiceva  -" Casa hai intenzione di fare ora? Squartare qualche cucciolo? Andare a Las Vegas? Dimmi ..."- chiesi sempre più divertito -" ho intenzione di adottare il metodo Niklaus Mikaelson"- disse, assottigliando lo sguardo.

-" Cosa vuoi Sarah?"- chiesi, lei si fermò davanti a me -" vendetta Klaus, e voglio che tu sia al mio fianco"- disse, io scossi la testa -" la tua proposta mi alletta molto, ma non vedo di chi dovresti vendicarti"- dissi, guardandomi intorno.

-" Sei dalla mia parte Klaus?"- chiese posandomi una mano sulla spalla -" se dovessi dire di no?"- domandai, volendo stare al suo gioco.

Era una situazione surreale, ma non avrei permesso che si mettesse di nuovo nei guai, così avendone abbastanza, le misi una mano sul volto, guardandola dritta negli occhi -" ora tu andrai a casa dei Salvatore, preparerai i bagagli e tornerai con me a New Orleans, ritornando la Sarah di sempre, dolce, gentile ed altruista"-.

La compulsione sembrò funzionare, il suo sguardo tornò quello dolce di sempre.

Portò una mano sul mio volto, posando le labbra con delicatezza sulle mie, sembrava passato un secolo dall'ultima volta che era successo, ma qualcosa era diverso.

Si allontanò sorridendo, sistemandomi il colletto della giacca -" mi dispiace, ma non funziona"- disse, conficcandomi un paletto di legno dritto nel fianco -" dovrò trovare qualcun altro che mi aiuti, mi hai davvero delusa Klaus"- disse, abbassandosi sino al mio orecchio -" non provare mai più a darmi degli ordini"- sussurrò, sparendo dalla mia vista.

Estrassi il paletto dal fianco con rabbia, chiedendomi per quale motivo la compulsione non avesse funzionato, era impossibile, solo Originali e streghe erano immuni al soggiogamento.

C'era di più in lei, qualcosa di oscuro stava prendendo il sopravvento, e io dovevo fermarlo.

Sarah

Lasciai Niklaus ai suoi pensieri, sapevo quali domande lo tormentassero, sapevo quali fossero i suoi interrogativi, ma solo io ne conoscevo la risposta. 

Quando ero morta insieme a Mikael, per qualche strano motivo, avevo preso le capacità dell'Originale e con esse oltre mille anni di sofferenza e tormenti.

Conoscevo ogni singolo particolare delle miserabile vita di Mikael come fosse stata la mia, ogni ricordo, ogni sentimento vissuto da lui viveva in me, quello era stato l'ennesimo brutto tiro da parte di mia madre

Non potevo essere soggiogata, non potevo morire, l'unico mio punto debole era  il paletto di quercia bianca, la mia forza era aumentata così come i miei sensi.

Non essere più vulnerabile si rivelò una sensazione meravigliosa, poter tenere in pugno l'intera famiglia degli Originali mi faceva sentire onnipotente, e grazie al patetico amore di Niklaus per la mia parte umana, nessuno mi avrebbe fatto del male.

Mentre passeggiava per le strade di Mystic Falls guardando il mondo con occhi diversi, sentii qualcuno dietro di me, così senza aspettare feci la prima mossa.

Presi per il collo il misterioso inseguitore, scoprendo essere Kol, accompagnato dal suo immancabile ghigno furbo -" ti ho vista infilzare Niklaus poco fa, devo ammettere che la cosa mi ha divertito"- disse -" doveva capire che le cose sono cambiate"- dissi, sicura di aver trovato un alleato.

-" Penso che ci divertiremo a New Orleans"- disse sogghignando, avevo fatto bene a contare sulla sua collaborazione -" sono felice che almeno tu non voglia riaccendere la mia umanità"-.

 -" Ho sempre pensato che te la cavassi benissimo da sola, ma penso che ti servirà il mio aiuto, d'altronde chi meglio di me sa vendicarsi a dovere"-.

***

Tornammo alla pensione dei Salvatore, non feci in tempo a varcare la soglia che Damon mi fu davanti -" dimmi pure"- dissi, incrociando le braccia -" Klaus è tornato a casa con due cadaveri e Stefan se ne sta occupando, Elijah e l'altro vampiro non so che fine abbiano fatto e Kol ... vedo che avete fatto amicizia"- disse scorgendolo Kol alle mie spalle, feci per ribattere, ma Klaus scese le scale in quell'esatto momento.

-" Cosa credi di fare?"- chiese, inseguendomi fino alla mia stanza -" io e Kol torniamo a casa, mi sono stufata di questa cittadina"- risposi, iniziando a fare le valigie -" tu non vai da nessuna parte"- ringhiò Klaus -" non sarai certo tu a fermarmi, salutami Elijah e gli altri quando tornano"- dissi, caricando i bagagli in macchina, mentre Kol era già al volante.

Quando chiusi il bagagliaio Klaus mi fu davanti con il suo sguardo gelido -" Nessuno ti impedisce di seguirci , ci rivediamo a casa"- dissi salendo in macchina, sapendo che ci avrebbe seguito.

***

New Orleans ci accolse nuovamente tra le sue braccia la mattina seguente, respirai a pieni polmoni l'aria con cui ero cresciuta e che amavo, sentendomi viva dopo tanti anni.

Una volta a casa mi ritrovai la stanza distrutta, ricordando tutte le follie di Klaus quando io e Elijah eravamo lontani -" sono stanca e il mio letto è distrutto "- dissi scendendo le scale mentre Kol rideva -" che c'è?"- chiesi -" non pensavo che le cose sarebbero finite in questo modo, puoi dormire nella mia camera se ti va"- disse, facendomi elegantemente segno di entrare.

Mi stesi a letto sfinita, chiusi gli occhi provando a meditare sulle prossime mosse, ma dopo pochi minuti sentii qualcuno posarsi al mio fianco-" tu non hai altro posto dove dormire?"- chiesi,  continuando a tenere gli occhi serrati-" ti ricordo che questo è il mio letto"- disse facendomi ridere.

-" Quali sono i tuoi progetti?"- mi chiese -" a parte godermi i bei momenti senza Klaus, Elijah e Damon? Domani dovrai chiamare Davina, mi servirà per rintracciare le due persone per cui sono venuta qui"- dissi, lo sguardo di Kol si fece curioso -" mi riprenderò ciò che mi aspetta da tempo"-.



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