Ricominciare

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È martedì.
La sveglia suona puntuale alle 07:00.
Come ogni mattina. Allungo la mano sinistra sul comodino. Voglio spegnerla. Voglio dormire ancora un po'.
La mia mano tasta tutto il comodino, ma non la trovo.
Apro gli occhi.
Questa non è la mia camera. Mi guardo intorno.
Sono da Gaetano, che è intento a schiacciare tutti i pulsanti della sveglia pur di spegnerla.
Finalmente ce la fa. Non ne potevo più di quel rumore che ogni mattina mi stressa.
Gaetano torna a sdraiarsi e mi guarda. Non parla. Mi sembra normale,Non c'è nulla da dire.
Ha gli occhi rossi, gonfi. Di sicuro ha pianto.
Non oso neanche immaginare i miei occhi in che stato sono.
Continua a fissarmi. Nonostante gli occhi rossi mi guarda con quello sguardo caratteristico. Quello sguardo fermo. Di ghiaccio.
Mi alzo e vado in bagno. Senza dire una parola. Mi lavo il viso più e più volte. Gaetano entra nel bagno, mi viene vicino e mi abbraccia
< Vuoi fare colazione?  > mi chiede, nel suo tono scorgo tanta preoccupazione
< No, no grazie. Un caffè basta > dico.
Starnutisco. Lui mi sorride. Sembra divertito.
< Okay, vado a prepararlo > mi dice, mi bacia la fronte e scende giù in cucina
Torno in camera e mi vesto. Ieri sera con me ho portato solo il cappotto, non ho nulla da mettermi, apparte un legghins che avevo nella borsa.
Sono alla disperata ricerca di una maglia. Controllo anche nello zaino, che però è sommerso dai libri.
Gaetano entra con un piccolo vassoio, due tazze di caffè e una piccola caraffa di latte.
Insieme beviamo il caffè, seduti sul letto.  Vedo che il mio cuscino è bagnato. Anche quello di Gaetano, che ora si è alzato ed è andato ad aprire un'anta del suo armadio.
< Claudia > mi dice riportando la mia attenzione su di lui
< si? Dimmi >
< Qui ci sono alcuni vestiti, alcuni li hai lasciati qua, altri li ho comprati io per te... >
< Ah. Grazie. > dico apatica
Lui mi guarda, abbassa la testa e inizia a togliersi il pigiama.
Corro verso di lui e lo abbraccio.
< Scusa Gaetano, scusa. Grazie per i vestiti. Sono bellissimi. È che ora ho la mente affollata. Non è colpa tua scusa > dico piangendo
< Tranquilla piccolina, tranquilla > mi dice tenendomi stretta a lui. Ho la testa sul suo petto, petto che ora ho bagnato.
< ascolta, oggi non andare a scuola, ok? Sono vuoi resto anche io con te >
Alzo la testa e lo guardo. Lui prontamente mi asciuga le lacrime con i pollici.
< No no. Ho bisogno di distrarmi, è meglio se vado a scuola, e poi ho l'interrogazione di Filosofia per la quale ho tanto studiato >
< Come vuoi tu > mi dice baciandomi teneramente sulle labbra.
Ci prepariamo e usciamo.
In macchina non spicchiamo parola.
Siamo entrambi tesi.
Arriviamo vicino scuola, parcheggia e scendiamo.
Non me ne frega proprio, se ci vede qualcuno pazienza.
E poi, non è che solo perché sono scesa dall'auto di un uomo vuol dire che stia con lui.
Io e Gaetano abbiamo lo stesso passo, camminiamo vicini, ma non troppo. Monica mi viene incontro e mi abbraccia. Io sono fredda. Non riesco ad essere felice.
< Ehi Claudia!  Cos' hai? > mi chiede, ma io non mi fermo continuo a camminare
< Nulla. Non ho nulla > rispondo acida
< Cosa le hai fatto? Eh? Sei stato tu vero?  > dice rabbiosa a Gaetano.
Lui scuote la testa intimidito.
< E allora cos' hai Claudia? > mi chiede Monica preoccupata
< Hai parlato con Sara?  >
< Peggio. Ora però non voglio parlarne >
< Ok ok > mi dice e si siede al suo posto. In classe non c'è ancora nessuno.
< Scusa Monica, ora non mi va di raccontarti tutto. Non posso. Piangerei, e non è il caso >
< Ok, quando ti sentirai pronta me lo dirai > mi dice e mi abbraccia
Nel frattempo arrivano tutti e arriva anche il prof di Filosofia, volevo proprormi volontaria, ma non so se me la sento ancora.
< Mazzini, vieni tu allora? > mi chiede il prof, gli avevo già accennato di voler andare volontaria
< Prof non so... >
< Ma come?  Mi avevi detto di voler venire >
< Si prof è vero. Mi scusi... ma non lo so se ce la faccio >
< Eh no, lo sai che non mi piace quando vi abbattete. Provaci dai. Sono sicuro che hai studiato. Vero?  >
< si prof, ho studiato >
< E allora? Dov'è il problema?  > mi chiede il prof, quasi preoccupato non è abituato a vedermi insicura.
< Prof.. prof... mi scusi > scappo via piangendo
< Claudia  Claudia!  > mi chiama il prof, ma non mi volto.
Ho altro a cui pensare.
Mi chiudo in bagno. Mi accascio a terra e piango. Piango. Piango.
Sento la porta aprirsi.  È Monica che si siede a terra, vicino a me.
Su questo squallido pavimento del bagno.
< Cos' hai Claudia?  >
< Sara... Sara mi ha cacciata via. Ha detto che non vuole più vedermi > dico piangendo
< Ma perché?  Cosa è successo?  >
< Ieri, Gaetano è venuto a casa mia, mi ha aiutato a studiare, e poi mentre eravamo in camera mia è arrivata Sara >
< Ma gliene avete parlato? >
< Non ne abbiamo avuto il tempo. Ha scoperto tutto da sola. Quando è arrivata sravamo facendo l'amore. >
Il viso di Monica è bianco. Bianco come un cero.
< Ha detto che non se lo sarebbe mai aspettato da me, che l'ho delusa perché le ho tenuto tutto nascosto, e che sono una troia > dico, piangendo a dirotto. Non penso che la mia voce sia chiara. È continuamente strozzata dal pianto.
All'improvviso la porta si apre. È il prof di Filosofia
< Ragazze, scusate, so che è il bagno delle donne... ma.... tutto bene?  >
Mantengo la testa bassa.
Monica gli fa segno con la mano di andare via.
Il prof esce. Beh non era neanche entrato. Era sull'uscio.
Dal corridoio sento Gaetano parlare e chiedere di me... a malapena capisco cosa dice. Mi pare stia parlando degli attestati del PON.
La porta si spalanca bruscamente.
È Gaetano.  Si piega.
< Allora? Che c'è piccolina?  > mi chiede baciandomi la fronte
< Mi ha detto tutto, Gaetano. Tutto > dice Monica al posto mio.
Non ho la forza neanche di parlare.
< Claudia Claudia, guardami > mi dice prendendomi il mento con due dita. I miei occhi sono difronte ai suoi.
< Ascolta, lo sai che io non ti lascio sola. E poi c'è anche Monica a volerti bene. Tranquilla, le passerà,  ieri si è arrabbiata, ma tranquilla le passerà... ok? Mi prometti di non sciupare più questo bel viso ricoprendolo di lacrime? >
Annuisco e gli sorrido. Mi abbraccia.
< Si, proprio come ha fatto Rosy, si è arrabbiata, ma poi ha capito... > dice Monica
Bacio Gaetano sulle labbra, ma non è un bacio tenero.  È quasi uno sfogo, un modo per lasciarmi andare...
< Dai ora vai, sei nel bagno delle donne, e non è proprio normale.. > dico ridacchiando
< Vado subito my darling.  Mi fa piacere vederti stare meglio.  E mi raccomando, acqua in bocca, in particolare con i prof, apparte me ovviamente > dice ridendo
< Perché potrebbero chiamare a casa e convocare Sara, e chissà cosa direbbe >
Annuisco.
Mi asciugo le lacrime e mi alzo.
Lui esce dal bagno e dopo qualche minuto usciamo anche io  e Monica. Abbiamo passato quasi un'ora nel bagno, infatti la campanella è suonata. Nel corridoio incontriamo il prof di Filosofia
< Claudia,  tutto bene?  >
< Si, mi scusi prof.. >
< Tranquilla, capita a tutti di soffrire, non preoccuparti > mi dice premuroso
Torno in classe.
Nessuno mi guarda. A volte mi capita, ogni volta è perché penso ai miei genitori, ma la scena che mi porto sempre dentro è quella di quando ho trovato mio padre suicidato.
Capiscono, e mi rispettano.
Arriva Gaetano,  con lui abbiamo un'ora,che dedicheremo a fare storia.
< Claudia, vieni un attimo > dice indicandomi la cattedra
< Si prof? > dico camminando verso la cattedra
< Devi firmare questi due attestati, gli altri poi li consegneremo sotto forma di fotocopia >
< Va bene. Mi dà una penna? >
dice porgendomi una penna d'argento.
La sua mano casualmente si posa sulla mia suscitando in me un brivido.
< Gra... grazie prof >
Firmo i tre fogli e noto una scritta sulla penna " Al mio bambino "

Alle 13:15 esco da scuola con Monica e mi siedo sulla panchina insieme a lei, sto aspettando Gaetano per tornare a casa. La sua.
< Ragazze, io sono pronto,andiamo? >
ci dice Gaetano
Mi alzo e gli dò la mano.
Monica rimane seduta.
< Ma che fai? Non vieni? > chiede Gaetano a Monica
< Ma no, vado a piedi. Tranquillo >
< Ma dai, ti accompagno io su >
e con la mano gli fá cenno di seguirci.
Saliamo in macchina, mi siedo davanti, Gaetano mi tiene la mano.
Dopo un paio di minuti lasciamo Monica davanti casa sua.
< Allora, dove vuole andare signorina?  > mi chiede scherzosamente
< A casa tua.. voglio stare un po' con te... >
< Casa nostra semmai. Claudia, quella casa è anche tua > mi dice stringendomi forte forte la mano
< Si? Io... io non so se fare questo passo >
< Tu non sei obbligata a vivere con me se non vuoi.. ma quando vorrai o ne avrai bisogno la casa, la nostra casa è aperta. Solo per te piccolina >
Gli sorrido felice mentre lui entra nel vialetto della NOSTRA casa.
Mi apre la portiera, e mi prende in braccio.
Entriamo e mi adagia sul divano dandomi un bacio sulla fronte.
Va in cucina e torna con due sandwich al prosciutto.
Si siede vicino a me e me ne porge uno. Lo prendo e lo metto di nuovo nel piatto.
< Mangiamo dopo. Ora per favore facciamo altro non voglio pensare > dico sedendomi su di lui,con i nostri visi vicini vicini. Ha capito le mie intenzioni. Gli sfioro le labbra con le dita. Lo accarezzo. È così bello. E quella barba poi.... è divina. Soffice. Mi piace sentirla sulla mia pella.
Gli succhio le labbra.
Con le braccia mi circonda la vita e mi bacia il collo.
Sento il suo respiro caldo sul petto.
Sento il cellulare vibrare nella tasca dei suoi jeans, ma non risponde, continua a baciarmi e a succhiarmi il collo spostandomi i capelli con le mani.
Inizio ad ansimare. Il suo tocco è così dolce e deciso...
Il suo cellulare continua a vibrare
< Ma chi è che rompe? > sbraita Gaetano staccando le labbra da me e prendendo il cellulare.
< È Rosy > dice lui
< Allora rispondi > dico io
< Naaaah preferisco continuare a baciarti, e non solo il collo > mi dice sorridendo malizioso
< Beh si, l'idea  è allettante, ma dai rispondile. Saranno minimo cinque volte che ti chiama > dico baciandogli la guancia
< Ok, ah ha chiuso. La richiamo. E comunque le chiamate perse sono sette > dice facendomi la linguaccia
La richiama e mette il vivavoce
" ehi Gaetano, scusa se ti ho chiamato così tante volte, ma vi devo parlare. Claudia è con te?  "
" Si Rosy, sono qui " le dico
" benissimo, ora vengo. Ho delle cose urgenti da dirvi, 10 minuti e sono lì "

Cosa avrà di tanto urgente Rosy da dirgli?
Lo scopriremo nel prossimo capitolo =)
Che ne pensate della storia? Vi sta piacendo?

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