Sento che qualcuno mi sta accarezzando la mano. In particolare le nocche. Mi sembra di riconoscere il tocco.
Provo ad aprire gli occhi, è difficile, li sento pesanti. Lentamente li apro.
Scorgo una figura. Al capezzale del letto c'è Sara. Ha lo sguardo basso. Ha il volto solcato dalle lacrime.
Alla mia sinistra c'è Gaetano, mi sta accarezzando la mano. Piange. Ha i capelli arruffati.
< C-cosa ci faccio qui? > dico sussurrando
Vedo Sara alzare di scatto la testa.
Gaetano si alza in piedi e mi bacia la fronte ripetutamente. Le sue lacrime mi bagnano il viso. Scendono copiose.
< Claudia ci hai fatto preoccupare tanto, ma dimmi, come ti senti ora? > mi chiede asciugsndosi le lacrime.
Sara avanza verso di me e mi tiene la mano.
La guardo e scoppio a piangere.
< Ora sto un po'meglio, ma cosa è successo? Come sono arrivata qui? > chiedo tirando su con il naso
< Durante l'interrogazione sei svenuta, ricordi? >
< Si si, mi ricordo che sei stato tu a sorreggermi... e poi? > chiedo, la mia voce è piuttosto debole
< Monica ha chiamato l'ambulanza mentre io cercavo di farti svegliare, sono venuto con te qui, in ambulanza e ho subito avvertito Sara >
< Grazie grazie Sara > dico stringendole forte la mano.
< No Claudia, scusa tu. Sono io ad aver sbagliato, ma ora non parliamone, pensiamo a te >
< Ma avete già parlato con un medico? > chiedo
< No, non ci hanno voluto dire nulla, hanno detto che al tuo risveglio avremmo dovuto chiamare il primario > mi dice Sara
< Vado io, tu stai pure qui > dice Gaetano che mi bacia dolcemente e và ad avvertire il primario
Sara mi guarda. Il suo volto è apatico. Non esprime emozioni, però è solcato dalle lacrime.
Gaetano torna dopo un paio di minuti.
< La caposala è andata ad avvertire il dottor Ferrari, qui il reparto è affollato e ci vorrà almeno mezz'ora, ci sono molti pazienti da visitare >
dice Gaetano tornando a sedersi.
Noto che sono in una camera con due letti, uno è il mio e l'altro è vuoto, collegata ad un elettrocardiografo.
Nella stanza vige il silenzio.
< Fa caldissimo qui dentro > dico abbassando il lenzuolo.
Non mi accorgo di avere solo gli slip. Per collegare quelle " ventose " hanno dovuto togliermi la maglia e il reggiseno.
< Ehm Claudia... Le tette... > mi dice Sara, vuole che alzi di nuovo il lenzuolo.
< Ma Sara! Fa caldo > mi difendo io
< Stai pure, esco dalla camera, vado a prendere un caffè, nel frattempo rinfrescati > dice Gaetano facendomi l'occhiolino.
Sara mi guarda, mi sorride.
< Comunque forse è meglio se poi lo alzi il lenzuolo, sembra brutto dai.. anche se alla fine lo ha già visto.. > mi dice seria, ma poi scoppia a ridere.
Rido anche io.
Beh è vero, il mio seno ormai è suo territorio, come per me è il suo bellissimo petto duro e muscoloso.
Dopo un paio di minuti Gaetano torna con un caffè che dà a Sara, a me ha portato una confezione di M&MS
< Grazie, avevo giusto voglia di mangiare qualcosa... ma che ore sono? > chiedo iniziando a mangiare
< Sono le 11:30 > mi dice Sara
< Oddio, è davvero tardi > dico sgranocchiando le arachidi. Ho molta fame, beh penso sia anche normale data l'ora.
Alle 11:45 la porta si apre.
È Gianna, la madre di Monica.
Ma cosa ci fa qui? Questo non è il suo reparto.
< Buongiorno Claudia, come ti senti? Stai meglio? > mi chiede premurosa, come ho già detto per me è come una madre
< Un po'meglio grazie, ma come mai sei qui? >
< Per dirti cos' hai e perché ti trovi qui,e dato che ti conosco ho voluto essere io a dirtelo >
< Beh grazie Gianna. Allora? Cos' ho? > chiedo preoccupata,ho la sensazione di avere qualcosa che non va...
< Inanzitutto, lei è pregato di uscire fuori, o è un familiare? > dice rivolgendosi a Gaetano.
Gaetano guarda me e guarda Sara. Non sa che dire.
< È il suo fidanzato, può restare > dice Sara.
Gaetano le sorride.
< Ah, bene, anzi meglio così. Comunque piacere, sono Gianna Barassi, primario di Ginecologia e Ostetricia > dice dandogli la mano
< Il piacere è tutto mio, io sono Gaetano Niccoli. Lei è la madre di Monica, giusto? >
< Si, sono proprio io > dice e gli sorride
< Mi sembra di averlo già sentito il suo cognome sà? O forse mi sbaglio... non saprei > dice Gianna toccandosi il mento
Sara fá una faccia come a dire " è ovvio che ha già sentito il suo nome, è il professore di lettere della figlia " Sono " semi sdraiata " sul letto ad aspettare cosa Gianna ha da dirmi.
< Comunque, passiamo al sodo > dice.
Sembra avermi letto nel pensiero.
< Claudia, sei venuta qui perché sei svenuta, a quanto pare hai fatto qualche sforzo. Abbiamo fatto un elettrocardiogramma, il battito è regolare, un pochino accelerato ma nelle tue condizioni è normale > dice fermandosi all'improvviso
< Che condizioni? > chiede Gaetano preoccupato
< Claudia, non so come dirtelo >
< Gianna, è malata vero? Ha qualche problema? > chiede Sara in lacrime
< No no anzi > dice sorriendo
< Claudia, sei incinta di 1 mese. Congratulazioni > mi dice Gianna.
< Incinta? Io? Ma come? Perché? Oddio. Lo so il perché. Ma... ma... prendevo la pillola e poi...poi > vengo interrotta da un pianto isterico.
Sara è allibita.
Gaetano anche è scioccato. Si è alzato in piedi e mi sta stringendo forte la mano. Fin troppo forte.
< L'hai sempre presa? Qualche volta te ne sei dimenticata? >
< Si, due volte... ma non pensavo fosse una cosa così grave.. >
Ecco. Sento il mondo crollarmi sotto i piedi. Rivedo tutta la mia vita come in un flash.
Come farò ad occuparmi di questo bambino? Ho sempre desiderato di essere una madre giovane.... ma a 18 anni proprio no. E poi la gente. Gente maledetta che giudica continuamente le persone per quello che fanno. In questa società che mette continuamente standard non penso che io sarei considerata " normale ". Ho una relazione con un mio insegnate. Insegnate che tralatro a Giugno saprà se il figlio della ragazza con la quale ha avuto una scappatella è suo o meno. Insegnante che è di 10 anni più grande. Ma più che altro, sono incinta del mio insegnante.
Il mio sguardo si ferma su Gaetano.
Sta sorridendo. Sento la sua mano tremare sulla mia.
< Oddio Claudia, un bambino. Un bambino nostro > dice entusiasta, piange.
Come fa ad essere così felice? Io non capisco. Guardo Sara, anche se so che sul suo volto vedrò qualsiasi emozione, ma non gioia.
Ha lo sguardo fermo. Ha le sopracciglia inarcate.
< Sara, Sara... > dico stringendole la mano
< Claudia no! Lasciami! Ma cazzo ti rendi conto? > dice rossa dalla rabbia
< Io esco fuori > dice Gianna salutandomi con un bacio sulla fronte.
Sara sta guardando male Gaetano.< E cosa devo dirti? Devo farti gli auguri? Devo dirti che sono felice? Devo dirti che hai fatto bene a scopare con Gaetano UN TUO INSEGNANTE! Che hai fatto bene a dimenticarti la pillola? Eh? Devo dirti queste cose? Sappi che non te le dirò, mentirei. E IO NON MENTO A CHI VOGLIO BENE, al contrario di qualcun'altro! >
< Sara, ascolta noi due volev.. >
< Gaetano! Tu non sei proprio in condizioni di parlare! Ti sei svuotato le palle con mia sorella, casomai non te ne fossi reso conto! >
< Sara, per favore, lasciami parlare. Innanzitutto calmati, non ti fa di certo bene arrabbiarti. Lo so che a te non sembra bello quello che abbiamo fatto, ma noi ci amiamo. Perché è così difficile da capire? >
< Perché mi sembra strano? Perché tu sei un suo professore. Ma la cosa che mi ha fatto più male è che tu Claudia, non ti sia fidata di me! >
< Se non te ne ho parlato è perché volevo innanzitutto essere sicura della nostra relazione, e poi sapevo che non avresti reagito bene >
< È ovvio, non avrei fatto i salti di gioia, ma avrei capito. È stato più brutto scoprirlo vedendovi mentre eravate nel letto insieme a fare i vostri comodi.... > dice Sara, scoppia in un pianto isterico.
< Sara, lo so che è brutto ma... ma.. dai un'altra chance, se così si può chiamare, almeno a Claudia, anche se odierai a morte me non importa, ma almeno tua sorella. Per favore > le dice Gaetano prendendole una mano.
Sono entrambi alzati vicino al mio letto. Si guardano. Gli occhi di Sara mi sembrano sofferenti, forse sta per cedere.
< Non lo so, scusate > dice piangendo, prende la borsa e se ne va.
Non ho neanche il tempo di realizzare che se ne è andata che sento un urlo agghiacciante provenire dal corridoio. Provo ad alzarmi ma non ci riesco con tutte queste " ventose " che ho addosso.
< È Sara > dice Gaetano sbarrando gli occhi.
Sento il sangue gelarsi nelle vene. Dala finestra vedo Gianna correre verso Sara, c'è anche un infermiera.
L'aiutano a tenersi in piedi.
Gaetano esce fuori.
< Ci aiuti per favore > gli dice Gianna, dato la mongolfiera che ha al posto della pancia è molto pesante, i chili li hanno presi tutti i gemelli,ma comunque il loro peso si ripercuote su di lei.
Gaetano la prende in braccio e lentamente l'adagia sul letto vicino al mio. Sara urla e si contorce dal dolore, mettw una mano sul basso ventre urlando < Cristo! Mi fa malissimo qui >
Gianna le si avvicina, ordina all'infermiera di chiudere la tendina e alza un po'la gonna di Sara. E le dice di stare calma.
< Qualcuno mi toglie questi cosi? > dico io infastidita
< Subito > dice l'infermiera e mi toglie quelle ventose, mi passa il reggiseno e la maglia che avevano appoggiato su una sedia.
Metto solo il reggiseno e mi avvicino a Sara.
Le tengo una mano. Vedo che Sara con l'altra mano cerca quella di Gaetano che è lì, vicino a lei.
Entrambi le teniamo la mano, ci guarda sofferente, si dimena.
< Sara, lo so che è difficile, ma stai ferma, devo controllare se l'utero è sceso > dice Gianna accarezzandole la pancia
Sara annuisce in preda al panico e in men che non si dica vedo un liquido mucoso scendere seguito da altro liquido trasparente
< Oddio, cosa ho fatto? > chiede Sara agitata
< Tranquilla, non hai fatto pipì > dice Gianna sorridendole
< Il tappo mucoso è andato, e anche le acque si sono rotte >
< Di già? > chiede Sara
< Dovremmo farti un cesareo dato che è un parto gemellare, però controlliamo prima, se c'è dilatazione mi sà che procederemo naturalmente >
Sara sbarra gli occhi e stringe ancora di più la mia mano.
< ti alzo un po'la gonna Sara, ti tolgo gli slip e controlliamo > dice mettendosi i guanti
Infila due dita proprio lì.
Sara urla dal dolore.
< Sei a 4 centimetri, la testa di un bambino è scesa, non possiamo fare un cesareo. Ora ti portiamo in sala Travaglio al piano di sopra >
< Cosa? Oh cazzo no! Non ho neanche la valigia >
< Vado a prenderla io > dice Gaetano
< Ow grazie, prendi le chiavi nella mia borsa ahhhhhh! > inizia ad ansimare
< La valigia, è un trolley verde della Carpisa, lo trovi in camera mia vicino l'armadio > dice con l'affanno
Gaetano annuisce, prende le chiavi e corre via
< Bene, ora andiamo sopra > dice Gianna.
< Un attimo che mi vesto > dico, non posso di certo girare nei corridoi in intimo. Mi vesto prendo di nuovo la mano di Sara tra la mia e ci avviamo.
Nel corridoio in tanti la guardano, sta urlando, animando, sta muovendo le gambe. Insomma sembra posseduta.
< Sara, ma non urlare > le dico io
< Aspetta 8 mesi e poi ne riparliamo, mi sento ahhhhh aperta in due! > dice
Cazzo è vero, in un momento sono successe tante di quelle cose che mi ero dimenticata di essere incinta.
< Claudia se non te la senti, dato che dovrai passarci anche tu tranquilla, aspetta in corridoio > mi dice Sara
< NO! NON TI LASCIO SOLA! > le dico entrando nella sala Travaglio con lei e Gianna
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Un pezzo di noi due
RomanceClaudia è una ragazza molto amata, bella e simpatica riesce a conquistare tutti. La sua è una vita piuttosto normale, fino a quando non arriva un nuovo insegnante, Gaetano, a sconvolgere i suoi equilibri. Claudia vive con la sorella maggiore, Sara e...