Marina di Camerota

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14 Luglio 2015,martedí. Ore 13:30.
Scendiamo dal treno,siamo alla stazione di Salerno.
Andiamo al bar della stazione a prendere un caffè.
< Hanno ragione quando dicono che il caffè di Napoli e dintorni è buono > dice Gaetano
< Infatti,è il miglior caffè che abbia mai bevuto >
< Scusi,ma per Marina di Camerota quanto tempo ci vuole? > chiede Gaetano al barista
< In macchina circa un'ora >
< Ma ci sono dei taxi che vanno da qui a Marina di Camerota? >
< Si,ma vi costerá una fortuna >
< Non importa,di certo non possiamo arrivarci a piedi > dice Gaetano ridendo
< Beh senz'altro, sennò potreste noleggiare un'auto >
< Ora vediamo. Grazie mille > dice Gaetano e gli paga i caffè.
< Ah,tenga pure il resto >
< Grazie mille > dice il barista sorridendo.
Ha il classico accento salernitano, quasi napoletano che tutt'Italia elogia.
< Ah,caro signor Niccoli,ho notato come la ragazza di fronte a lei la stava guardando > dico con fare altezzoso mentre usciamo
< Beh,non è colpa mia se le donne mi guardano > dice ridacchiando
< Più che guardare sarebbe meglio dire che ti ha fissato tutto il tempo >
< Si Claudia,invece di parlare guarda il panorama > dice prendendomi sotto braccio.
Ci ritroviamo in una piazza enorme,un sacco di turisti e negozi ovunque.
Scendiamo per una strada abbastanza larga e davanti a noi vediamo uno spettacolo magnifico.
Il mare.
Chiudo gli occhi e inalo l'inconfondibile odore del mare.
Improvvisamente mi vedo bambina.
Corro sulla spiaggia con Sara.
Ci fermiamo a guardare i gabbiani volare alti nel cielo azzurro.
La mamma ci chiama per dirci che è ora di pranzare.
Iniziamo a correre di nuovo. L'acqua ci schizza addosso.
Apro gli occhi,Gaetano mi sta guardando incuriosito.
< Che c'è? >
< Mi è venuto in mente di quando da bambina correvo sulla spiaggia con Sara e i nostri genitori ci guardavano felici > dico trattendendo un sospiro di tristezza
< Pensa che tra un po' saremo io e te a guardare i nostri figli correre sulla sabbia, i nostri tantissimi figli > dice e mi abbraccia. Lascio il trolley e lo abbraccio inalando quell'odore d 'ambra che ha sempre addosso.
< Cerchiamo un taxi? > chiedo impaziente
< Certo, il primo che passa lo fermamiamo > mi dice e mi bacia la fronte.
< Da' a me > dice prendendo anche il mio trolley
< Ma no dai,lo porto io,è piccolo e non è pesante >
< Non importa,lo porto io. Così alleno anche braccia e poi non voglio che ti affatichi >
< Affaticarmi? E come potrei se fai tutto al posto mio? > chiedo ridendo
< Se avessi un altro braccio porterei anche te >
Lo guardo sorridendo.
Andiamo vicino ad una fermata dei taxi, ci sediamo sulla panchina e aspettiamo impazienti.
Dopo circa quindici minuti arriva un taxi. Gaetano si alza e gli fa segno di fermarsi.
Il tassista abbassa il finestrino.
< Dove dovete andare? > ci chiede
< A Marina di Camerota > dico io
< Ah,salite pure > dice, velocemente scende dall'auto e prende i nostri bagagli e li mette nel bagagliaio.
Ci sediamo dietro,mi siedo al centro e appoggio la testa sulla spalla di Gaetano.
Guardo il mare,i bambini correre felici,i gabbiani.
Tutto scorre veloce. Molto veloce...

Ore 15:40. Marina di Camerota.
< Amore,svegliati. Siamo arrivati a Marina di Camerota > dice Gaetano sollevandomi il volto
< Di già? > chiedo stiracchiandomi
< È passata più di un'ora >
< Ah,ok > dico assonnata
Il tassista ci dà le valigie e Gaetano paga.
Sono ancora un po' addormentata, mi stropiccio gli occhi con le nocche.
Quel che mi si presenta davanti è semplicemente stupendo.
Mi ritrovo sul marciapiedi di fronte al nostro hotel,è piccolo ma grazioso. I balconi sono adornati da vasi di gerani rossi,il giardino è costeggiato da una siepe verde smeraldo.
Mi volto.
Una distesa di blu mi balza allo sguardo.
Non è il classico blu marino, è molto più intenso.
L'odore salmastro mi pervade le narici.
Le onde si perdono sulla spiaggia dorata creando uno scroscio molto piacevole alle mie orecchie.
< Ehi,che c'è? > mi chiede Gaetano cingendomi la vita con un braccio.
< Stavo osservando > dico ancora meravigliata dal posto
< Bello eh? >
< Molto,fin troppo. Non avrei mai pensato che sulla Terra esistesse un posto così bello >
< E invece si,dai andiamo all'albergo,riposiamo un po' okay? > dice e mi bacia la fronte.
Annuisco sorridendo.
Entriamo nella hall,è molto grande date le dimensioni dell'albergo.
Le pareti sono azzurre,c'è un angolo adibito a salotto con un divano e delle graziose poltroncine.
Ci avviciniamo alla reception e ad accoglierci c'è una ragazza.
Ovviamente anche questa ragazza fissa Gaetano ammaliata.
< Buongiorno,come posso aiutarvi? >
< Salve,ho prenotato una camera matrimoniale fino al 22 luglio > dice Gaetano
< A nome di chi? > chiede la ragazza
< Gaetano Niccoli >
< Che bel nome! > dice sorridente, la fulmino con lo sguardo < Ah si,eccola qui nel registro,allora,queste sono le chiavi,la vostra stanza è la numero 4 > dice porgendoci le chiavi
< Grazie, dov'è la stanza? >
< Al primo piano,l'ascensore è lì > dice indicandoci un punto indefinito della stanza
< Grazie > dice Gaetano sorridendo < Dai Claudia andiamo,hai bisogno di riposare un po' >
< E perché mai? > chiedo mentre siamo ancora alla reception.
La ragazza sta scrivendo al computer, ma secondo me sta ascoltando tutto.
< Perché ne avete bisogno,e poi,abbiamo fatto un lungo viaggio > dice prendendo i trolley
< Oh Gaetano,sono incinta, non invalida > dico ridacchiando.
La ragazza improvvisamente si ferma e si volta.
< Auguri allora signora > dice alzandosi allegra
< Ah. Grazie > dico confusa
< E auguri anche a lei > dice stringendo la mano a Gaetano. Arrossisce.
< Grazie mille signorina > dice lui gentilmente
< Dai Claudia andiamo su > dice
< Va bene,per questa volta ti accontento > dico e lo bacio.
Secondo me la recepcionista è invidiosa.
Saliamo sopra,ci ritroviamo in un corridoio tappezzato di quadri sui quali c'è dipinto il mare.
Cerchiamo la nostra camera, è l'ultima del corridoio.
Entriamo nella camera,è molto grande,c'è un letto matrimoniale a baldacchino.
Le pareti sono azzurre, come il resto della struttura d'altronde.
Gaetano mette le valigie in un angolo e mentre sono intenta ad osservare la stanza mi afferra per le spalle.
Mi guarda.
< È ora di riposare > mi dice freddo,ci prova. Gli scappa uno dei suoi sorrisi timidi.
< Eh va bene > dico sorridendo
Mi prende in braccio e mi adagia sul letto,con delicatezza.
Si sdraia alla mia destra,mi alza un po' la testa e l'appoggio sul suo petto duro.
< Hai davvero sonno? > chiedo incredula
< Si,un po' >
< Io ho dormito nel taxi invece > dico ridendo < Tu no? > gli chiedo
< No,però ti ho guardato mentre dormivi,ho vegliato su di te > dice facendo passare le sue mani sulla mia schiena coperta dalla canotta
< Allora dormi,sei tu quello stanco. Non io > dico alzandomi,gli sorrido e lo bacio delicatamente
< E tu? Cosa farai nel frattempo? >
< Veglierò su di te > dico ridacchiando.
Mi sdraio di nuovo e lui appoggia la testa sul mio seno.
Gli accarezzo la testa,i capelli.
Sono morbidi, profumati.
Rimaniamo in silenzio.
Gaetano si addormenta e io rimango ferma sotto di lui.

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