effetti collaterali

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4 maggio 2015
  Ore 09:30
La campanella che segna la fine della prima ora suona puntuale come sempre
< Allora ragazzi, il tempo è terminato, consegnatemi le verifiche, mettetele qui, sulla cattedra > ci dice la prof di Inglese
Porto il mio foglio e quello di Monica sulla cattedra.
< Com'è andato il compito a te? > mi chiede Monica
< Bene, era abbastanza facile, e a te? >
< Non male.. però non sono riuscita a rispondere all'ultima domanda... ma ascolta, tu? Tutto ok? >
< Si, come ti ho già detto ieri, con i genitori di Gaetano tutto bene, nonostante come siano andate le cose sabato >
< Beh meglio così. E tu?  Hai ancora la nausea la mattina?  >
< Si, ma non sempre la mattina, a volte capita anche nel pomeriggio, l'importante è che stia calma mi ha detto tua madre >
< Fumati un po' di camomilla allora! Non sei proprio una persona calma > mi dice e scoppia a ridere
< Mi sa mi sa che un pensierino ce lo faccio... ma ascolta, mi vedi ingrassata?  >  chiedo preoccupata
< È solo un mese, non puoi essere già ingrassata.. ma perché, qualcuno te lo ha fatto notare? >
< Beh si... Gaetano ha detto che secondo lui ho il seno più grande > dico arrossendo.
Monica mi guarda maliziosa.
< Ah bravo bravo, nota certi particolari... no, non lo so, non mi metto a guardarti le tette IO, a differenza di qualcun'altro > dice alludendo a Gaetano.
< Ah,parli del diavolo e spuntano le corna > dice indicando Gaetano che entra in classe
< Ragazzi buongiorno > dice allegro
< Ma prof, allora è vero che l'amore le fa bene, è ancora più allegro degli altri giorni > dice Alessio
< Può darsi > dice Gaetano entusiasta < Dai ragazzi, prendete il libro di letteratura > dice aprendo il registro
< Mazzini! Tu non dovresti finire l'interrogazione su Montale? >
< Si prof, vengo? >
< Si vieni pure, portati una sedia > mi dice premuroso.
Monica mi guarda come a dire " ma quanto ti ama? "
Mi siedo vicino la cattedra, Gaetano ha uno sguardo distaccato, già so che non vuole dare nell'occhio.
Dopo mezz'ora posso finalmente dire di aver finito.
< Bene, sei stata brava, si vede che sei una ragazza studiosa. >
< Grazie prof > dico arrossendo
< Direi che come voto otto vada più che bene, che ne pensi? >
< Va benissimo > dico raggiante
Torno al mio posto e Monica mi sorride.
Quando mi siedo sento una specie di formicolio allo stomaco, penso sia normale o almeno me lo auguro.
Gaetano inizia a parlarci degli imminenti esami di stato. Sento l'ansia salirmi alla gola. Farò gli esami con il pancione, oddio spero che la pancia non si noti molto.
Gaetano continua a parlare, parla, parla e parla ancora. Ascolto quello che dice e meccanicamente prendo appunti, ma non lo ascolto realmente.  Penso al bambino, o alla bambina.
Mi fá male lo stomaco, però non ho la nausea.
Rimango così, a fissare il vuoto.
Mi perdo tra mille pensieri...
< Claudia Claudia!  > Monica mi riporta sulla Terra prendendomi a gomitate e sussurrando il mio nome
< Eh? Che c'è? > chiedo ancora imbambolata
< È tipo mezz'ora che fissi il pavimento, cos' hai? >
< Ah, nulla nulla, stavo pensando... >
Alzo lo sguardo verso la cattedra.
Gaetano sta continuando a parlare degli esami, mi sta guardando. Mi sento troppo osservata.
Alzo la mano per prendere parola.
< Prof, posso andare in bagno? >
< Vorrei prima finire questo discorso se non ti dispiace >
< Prof, per favore >
< Non ti senti bene? >
< No prof, per niente > dico portandomi una mano sullo stomaco. 
< Vai allora > dice velocemente.
Mi alzo e di corsa mi dirigo in bagno. Apro la porta, mi inginocchio vicino al water e vomito. Vomito e vomito ancora.
< Ma cazzo! > sbraito.
Sento ancora il bisogno di vomitare. Piego la testa e continuo senza sosta.
Sento qualcuno che mi tira delicatamente i capelli indietro. Non riesco a capire chi è.  Non ho neanche la forza di vedere il volto di questa persona così gentile.
Mi alzo, tiro lo scarico e mi volto.
< Lei? Cosa ci fa qui? >  chiedo imbarazzata.
< Sono venuta in classe tua, ti cercavo e il professor Niccoli mi ha detto che eri in bagno e che non ti sentivi bene.. > mi dice la Preside
< Ci tengo molto alla salute dei miei alunni, anche se non sembra >
< Grazie, non doveva... > dico mentre apro il rubinetto e mi sciacquo la bocca, poi prendo una gomma e inizio a masticare. Almeno avrò l'alito fresco.
< Claudia, poi quando ti senti meglio vieni in presidenza, c'è un foglio riguardo al Pon che tu e Niccoli dovete firmare. Ma dimmi, come ti senti?  >
< Benone, oramai ci sono abitua.. >
Ops, mi sa che era meglio dire solo ' benone '
< Abituata?  E perché mai? >
< Ehm.. no no, ho sbagliato > dico, fi sicuro ho il viso in fiamme. Ho fatto una vera gaffe.
< Claudia, non mi sembra che tu ti sia sbagliata, sei sempre stata una ragazza dalle ottime conoscenze lessicali. Mi nascondi qualcosa? > mi chiede, sembra quasi preoccupata.
< Ma no no.. nulla > dico cercando di essere il più convincente possibile
< Sicura?  È qualche giorno chenti osservo.... mi sembri diversa.. o sbaglio?  >
< Si sta sbagliando preside, va tutto bene > dico.
Mi sento di nuovo male. Gianna me lo aveva anche detto che se se mi fossi agitata avrei avuto la nausea.
Corro vicino al water, vomito ancora una volta.  Nella mia testa sto imprecando peggio di Vittorio Sgarbi.
La preside mi tiene di nuovo i capelli indietro e mi prende per una mano, mi aiuta ad alzarmi.
< Claudia, ormai conosco bene questi sintomi... li ho avuti anche io in due differenti momenti della mia vita.. Claudia, so che tu e il professor Niccoli avete una relazione, so molto di te.. e mi sa che sto per aggiungere un'altra cosa alla lista. Sei incinta Claudia? >
< Ma no! Come le viene in mente? >
< Mah, io dico che lo sei, comunque, per qualsiasi cosa io ci sono > mi dice dandomi una pacca sulla spalla. Se ne vá. Mi lascia così, con la testa completamente confusa, con la paura che lei abbia capito. Ma è possibile che stanno capitando a me?
Torno in classe, Gaetano mi segue con lo sguardo.
Monica mi guarda preoccupata e all'orecchio mi sussurra < Nausea? >
< Già, effetti collaterali >
< Claudia, ti senti meglio?  >
< Si prof, grazie > dico con lo sguardo basso.
Nello zaino prendo il libretto delle giustifiche, e compilo il permesso per uscire prima, imito la firma di Sara, è la prima e ultima volta che lo faccio.
Vado dalla Vice Preside che lo firma e ritorno in classe, lo dò a Gaetano, lo legge e lo firma
< Claudia, esci tra un quarto d'ora?  >
< Si prof, alle 10:30 vado via >
Lui annuisce e posa il foglietto nel registro.
La campanella sta per suonare, finalmente me ne vado, non posso resistere ancora qui, ho solo voglia di andare a sdraiarmi un po'.
< Ragazzi, se suona la campanella fate pure ricreazione, io vado in bagno > mentre lo dice mi guarda.
Vuole parlarmi.
Alle 10:30 suona la campanella, prendo lo zaino ed esco, Monica mi accompagna nel corridoio
< Riposati, mi raccomando, vuoi che ti manda mamma per un controllo? >
< Ma no, tranquilla, vedrai che se mi riposo starò meglio, oh un messaggio > dico prendendo il cellulare dalla tasca dei jeans. È Gaetano.
" Ehi, scendi giù, sono alla panchina vicino l'ingresso.  Ho chiamato Iolanda, viene a prenderti "
< È Gaetano, mi aspetta giù, vado > dico e le bacio una guancia.
Scendo e vado alla nostra panchina
< Ehi, come ti senti? >
< Ora che ti vedo, meglio. Grazie che hai chiamato Iolanda, ma potevo anche andare a piedi >
< Assolutamente no! Già sei stanca, e se poi ti fai pure 2 km a piedi è ancora peggio >
< Pensi proprio a tutto... ti aspetto a casa, Iolanda è arrivata > dico e lo saluto con la mano
< Ehi, neanche un bacio? >
< Non è il luogo adatto, a casa provvederemo > dico facendogli l'occhiolino.
Entro in macchina.
< Iolanda Buongiorno, grazie di essere venuta >
< Di nulla signorina Claudia >
< Ma Iolanda! Ancora?  Com'erano i patti?  Ci diamo del tu. Lo sai che per me e Gaetano sei come una di famiglia >
< Beh grazie, Claudia.  Come stai? Nausea? >
< Un po' meglio, mi sento ancora stanca però... si, ho avuto la nausea, perk ho tanta voglia di mangiare qualcosa >
< Cosa ti posso preparare?  >
< Non so, vorrei qualcosa di salato, un panino, magari al salame >
< Va bene > dice ridendo
È davvero una brava donna Iolanda, mi ha subito accettata, e lo stesso ha fatto con il bambino.
Arriviamo a casa, Iolanda mi prepara un panino al salame, ci sediamo insieme alla penisola della cucina. Mi prende la mano e la stringe tra la sua.
< Claudia, sono anni che lavoro per Gaetano, l'ho seguito nei suoi vari trasferimenti, di appartamento in appartamento.  Quando ha comprato questa casa mi ha detto di sentirsi solo, una casa così grande e abitarci da solo non è il massimo, poi quando ti ha conosciuto mi ha subito parlato di te, e quanto ti ha lodata!  Beh, lo fa ancora... Vi invidio tanto sai, vorrei tornare alla vostra età, ho 45 anni e mi sembra di averne ottanta >
< Ma no, non dire così > dico sorridendole
< Tu intanto hai un bel compagno, io invece.. > dice triste
< Basta Iolanda, non pensiamoci... vuoi aiuto per preparare il pranzo? >
< Tranquilla, faccio io, tu va' a riposarti >
< Se ti serve aiuto chiamami pure > dico e vado di Sopra.
Mi metto sotto le lenzuola e mi appisolo con l'odore di Gaetano sempre presente.
< Claudia, il pranzo è pronto >
Sento la voce di Gaetano. Mi sta chiamando.
< Mmmmm si, ora vengo > dico stiracchiandomi.
Apro gli occhi. Mi sta guardando sorridendo.
< Ben svegliata, hai dormito bene?  > mi chiede e mi dà un tenero bacio sulla fronte
< Si si,ho dormito bene, ma se con te sarebbe stato meglio, sei molto comodo > dico ridendo
< Ah, mi fa piacere sapere che mi consideri comodo. Ti senti meglio?  >
< Si, era solo un po' di stanchezza, niente di che, tranquillo > dico accarezzandogli il volto
< Devi stare tranquilla, non devi agitarsi! Te lo ha detto anche Gianna, mi prometti di stare calma? >
< Si, tranquillo, e Iolanda? È andata via? >
< Si proprio ora, aveva un impegno >
< Ah okay.. allora siamo da soli, e pensavo che dovresti ricompensarmi, o no? >
< Ah, e cosa hai fatto di così importante da meritarti una ricompensa?  >
< L'interrogazione di stamattina è andata bene.. quindi, un regalino lo meriterei >
< Sono pienamente d'accordo > dice, mi bacia e mi fa sedere su di lui a cavalcioni.
Mi guarda dritto negli occhi.
< Non avevo mai pensato che l'amore potesse essere così bello, così interessante > dice con quello sguardo di ghiaccio.
< È tutto merito mio > dico ridendo.
Mi abbraccia e continua a baciarmi, le labbra. Il collo. Lascia una striscia di saliva e scende sul petto, indosso solo il reggiseno. Non lo toglie.
< La mia latteria preferita sei tu > sussurra e continuando a baciarmi il seno. Poi il ventre, si sofferma a lungo sul ventre. Il suo respiro caldo sulla mia pelle è come alito vitale, divino. Mi fà rinascere. Mi fà sentire in paradiso. Le sue labbra calde, morbide sulla mia pelle mi.provocano stupende sensazioni.
Mi accarezza le gambe, le cosce. Mi massaggia a lungo. È così rilassante, così... così bello.
All'improvviso lo sento dentro di me. Lo guardo, è così bello con quei capelli arruffati a causa delle mie mani impertinenti.
Quei movimenti circolari e delicati mi fanno sentire bene. Mi fanno sentire felice di essere sua. Mi fanno sentire felice perché lui è mio. Mi fanno sentire, semplicemente,  viva.

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