Ci siamo

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Le porte dell'ascensore si aprono.
Gianna è nella sala d'aspetto i
< Ragazzi venite con me! > ci dice
< Noi rimaniamo qui, vi aspettiamo fuori,avverto io Sara e Rosy > dice Monica e mi bacia una guancia.
Le sorrido e annuisco.
Gaetano e io veniamo condotti in una stanzetta in fondo al corridoio.
Mi sdraio sul lettino,Gaetano è in piedi vicino a me,mi tiene la mano e trema.

Mi fanno il tracciato e ci lasciano in questa stanza per una buona mezz'ora.
Gianna ha preferito lasciarci soli,dice che il parto è un momento così importante che richiede molta intimità.
Le contrazioni sono abbastanza dolorose,non dó a vederlo ma sto malissimo.
< Ehi,piccola mia > dice Gaetano passandomi una mano sulla fronte < Come ti senti? > mi chiede
< Potrei stare meglio. Mi sembra di avere il ciclo! > mugolo
Si piega e mi abbraccia facendo attenzione a non toccarmi la pancia coperta da fili.
< Ti amo Claudia, ti amo. Se vi succedesse qualcosa non me lo perdonerei mai. Mai. È tutta colpa mia > dice piangendo
< Oh no Gaetano, no. Perché dici così? >
< Non dovevamo fare sesso cazzo! Me lo sentivo che era pericoloso! È solo colpa mia >
< Ma no Gaetano, non è stato il sesso a portarmi a partorire due mesi prima,e poi sono io che l'ho voluto > dico asciugandogli le lacrime che scendono copiose con i pollici.
Mi sorride e mi bacia.
La porta si apre, è l'ostetrica.
< Ragazzi buongiorno,io sono Alessandra e sarò la vostra ostetrica > ci dice sorridente
< Piacere, io sono Gaetano e lei è Claudia,la mia compagna > dice tendendole la mano che Alessandra stringe sorridendo.
Eccone un'altra che appena vede Gaetano si scioglie,faccio finta di nulla.
< Claudia,come ti senti? > mi chiede
< Sono sul punto di urlare ma mi trattengo per non dare spettacolo a tutto l'ospedale > dico tentando un sorriso
< Allora,ora tolgo i fili e poi ti porto nella sala travaglio,hai portato la valigia? >
< Si è lì > dico indicando un angolo della stanza
< Perfetto, possiamo andare > dice staccando i fili
< Ce la fai a camminare? > mi chiede
< Si,penso di si > dico.
Mi afferra le mani a mi aiuta ad alzarmi mentre Gaetano mi sorregge da dietro.
Appoggio i piedi a terra e dei brividi mi corrono lungo la schiena.
< Sicura che ce la fai? Possiamo anche prendere una sedia a rotelle >
< No Alessandra,grazie lo stesso, ma voglio farcela da sola > dico decisa e iniziando a camminare con Alessandra che mi tiene sottobraccio.
Gaetano è alla mia sinistra,sta portando la valigia.
Camminiamo un po' lungo il corridoio e poi svoltiamo a destra.
Siamo arrivati davanti la porta della sala travaglio.
Il fatto di dover entrare qui mi fà capire che ci siamo,che tra qualche ora diventeremo genitori,un'emozione più unica che rara.
Apre la porta,è la stessa stanza dove qualche mese fà è stata Sara, o no?
Questa è rosa,l'altra invece, aveva le pareti azzurre.
Chissà, forse questo colore preannuncia qualcosa...
< Claudia,puoi scegliere tu dove metterti,per noi è uguale, solo una cosa,spogliati e metti una vestaglia che sia chiusa o aperta sul davanti, io nel frattempo esco e tu preparati pure con calma > dice e vá via.
Mi siedo sul letto,Gaetano è di fronte a me,rigido.
Spalanco le braccia sorridendo e lui mi abbraccia.
< Allora? Come stai? > gli chiedo
< Beh,dovrei chiederlo io a te > dice ridendo < Sto bene,penso. Sono preoccupato, preoccupato per te,per il bambino che nasce con due mesi d'anticipo. Sono allo stesso tempo fiducioso però, abbiamo sofferto tanto, è arrivato il momento anche per noi di essere felici > dice e mi bacia la fronte
< Mi aiuti? > dico alzando le braccia. Lui annuisce e mi toglie il maglioncino, mi toglie i legghins e i calzini. Non avevo neanche messo le scarpe nel panico di prima.
< Ma devi spogliarti tutta? > mi chiede
< Già, tutta tutta > dico stringendomi nelle spalle.
Mi slaccia il reggiseno e lo mette sulla spalliera del letto,poi mi aiuta ad alzarmi e mi toglie gli slip bagnati.
Mette i vestiti in un sacchetto e dalla valigia prende una vestaglia bianca con una mucca sul fianco e me la mette.
Sbottono i primi tre bottoni, ho caldo.
Dopo un po' ne sbottono altri tre,rimango così con il seno quasi completamente scoperto.
< Claudia! > mi ammonisce Gaetano < Chiudine almeno un paio su! >
< Aaah,ho caldo! > mugolo
< Si,anche io ho caldo, ma non mi spoglio,ceh,non mi sembra corretto stare così, sei ancora in travaglio > mi dice.
Appena finisce di dirlo arriva Alessandro e subito chiudo due bottoni così che non si veda il seno.
Gaetano mi guarda ridendo silenziosamente.
< Allora Claudia,tutto bene? Ti sei sistemata? >
< Si,sto abbastanza bene,le contrazioni non sono poi così dolorose >
< A cosa potresti paragonarle? Così mi faccio un'idea >
Mi tocco il mento e ci penso sú.
< Direi che sono simili ai crampi mestruali,un pochino più forti però >
< Okay,direi che siamo all'inizio allora,controlliamo la dilatazione e decidiamo il da farsi > mi dice sorridente,sembra molto premurosa.
Mette i guanti e inserisce due dita dentro di me facendomi contrarre il ventre dal dolore.
< Scusa Claudia, lo só che è fastidioso,ma distendi i muscoli e respira profondamente. >
Annuisco e provo a rilassarmi,Gaetano mi tiene una mano sulla spalla.
Sento il suo respiro farsi più veloce.
< Allora,sei dilatata di quasi 2cm,ci vuole ancora molto tempo,preparati ad ore di travaglio. Ovviamente, è nei tuoi diritti scegliere di fare l'epidurale per alleviare il dolore. È una scelta solo tua > dice
< No,non penso di farla né ora né dopo,preferisco soffrire ma non assumere medicine > dico convinta
< Benissimo,se ci ripensi dimmelo pure,io ora vado,torno tra un'ora > dice sorridendoci affettuosamente.
< Davvero non vuoi fare l'epidurale? > mi chiede
< Si,se ci pensi le donne del passato non l'avevano a disposizione eppure partorivano lo stesso > dico
< Mah.. Ne riparleremo tra un paio d'ore > mi dice sedendosi sul bordo del letto.
Il solito maniaco del controllo, riesce a essere calmo anche nei momenti più intensi,ma secondo me oggi cederà alle emozioni.

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