21. UNA SPREMUTA E UN CAFFÈ'.

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"I need your love,

I need your time,

when everything's wrong,

you make it right."

-Ellie Goulding.

POV. ALICE.

Sono le dieci del mattino, e non so come sono arrivata nel mio letto. Ho un mal di testa fortissimo, così forte che non riesco a pensare a nulla se non al dolore che mi provoca. Provo ad aprire gli occhi, ma la luce che c'è nella stanza è troppo forte perciò li richiudo. Cerco di alzarmi anche se con gli occhi chiusi non è proprio facilissimo. Riesco a mettermi in piedi ma appena faccio un passo inciampo e cado per terra. Sbatto la testa. Grandioso, già mi faceva male adesso una botta era proprio quel che ci voleva! Sento qualcuno scoppiare a ridere. Apro gli occhi fregandomene della luce e vedo Wyatt piegato in due dalle risate.

"Cazzo ridi?" urlo.

"Ma lo sai che gli occhi servono per vedere? Perché li tieni chiusi?" continua a ridere.

"Perché la luce è troppo forte." Dico, mentre vado a chiudere le tende. Mentre sono di spalle mi sento afferrare per i fianchi e poi mi sussurra all'orecchio: "Come ti senti?"

"Non toccarmi." Quasi urlo, mentre mi sottraggo. Sono ancora molto arrabbiata con lui. Muoio anche io dalla voglia di stringerlo in un abbraccio, ma non posso. Ricordo in quel momento parte della serata di ieri, di ciò che mi ha detto, e di cosa ha detto a quel Mattew.

"Alice lasciami parlare, ci sono cose che non ti ho detto." ,mi riporta alla realtà.

POV. WYATT.

E' il momento. Devo dirle tutto sulla storia di Raven. Per quanto il nostro rapporto potesse disgustarla, doveva sapere. Non posso permettere ancora che le cose tra noi vadano in questo modo. Quando prima mi ha allontanato mi sono sentito così male...

Vedo che si è seduta davanti a me, forse vuole ascoltarmi.

"Allora...come ben sai, fino a poco tempo fa, frequentavo tante ragazze...ehm diverse. Ogni giorno ne avevo una nuova. Proprio quando cominciavo a stancarmi, Raven mi ha "proposto", mettiamola in questi termini, di insomma...concentrarmi su di lei. Insomma senza che ti allungo il brodo, tra me e lei non c'è nulla. Noi ci vedevamo solo ogni tanto per del semplice sesso, quando mi andava la chiamavo, avevamo deciso così. Io per lei non provo e non ho mai provato nulla, era poco meno di un passatempo, pensa che neanche ricordo il suo cognome. Ad ogni modo, l'altro giorno quando ci hai visto, l'ho chiamata perché volevo parlarle, per dirle che dovevamo smettere di vederci. Lei è scoppiata in lacrime, perché crede di essersi affezionata a me. Io ovviamente l'ho respinta, ma lei in cambio di interrompere i rapporti mi ha chiesto un ultimo bacio, che a quanto pare è quello che hai visto tu. Potrai anche non crederci ma la verità è questa."

Ora si che mi sento più leggero, è come se mi fossi tolto un peso.

"E' davvero andata così?" chiede, Dio quanto è dolce in questo momento.

"Si, te l'ho detto."

"Non so Wyatt, perché dovrei crederti visto che me lo hai nascosto?" dice.

"Devi credermi perché sono un coglione, devi credermi perché se l'ho fatto è stato perché di lei non mi importa niente, devi credermi perché io sono... il tuo migliore amico."

Non è esattamente ciò che volevo dire, ma forse è meglio così.

"Quindi io da oggi sarò davvero la tua unica amica?"

"Se io sarò il tuo unico amico, si."

Le nostre braccia ci avvolgono, in un abbraccio che finalmente tutti e due aspettavamo. Sentirla di nuovo tra le mie braccia, è la sensazione più bella che potessi sperare. Cominciavo a capire che...forse Alice cominciava a piacermi.

Non posso credere di averlo detto, a me stesso ovviamente. Non avrei mai creduto a quelle parole più di due mesi fa, quando per me esisteva solo Ashley. Sapevo che nel mio cuore lei non era del tutto svanita, o almeno così credevo, ma adesso so anche che Alice sta diventando per me una persona davvero importante. Come al solito però c'è un problema, per lei non è lo stesso. Lei ama quel Luke e ne è pienamente convinta. Non ostacolerò mai quelle che sono le sue volontà, se lei vorrà stare con lui, andrà bene, ma io ho bisogno di averla con me, e non ho intenzione di farla andar via. Ho bisogno di lei, adesso più che mai.

Non posso fare a meno di baciarla. Un bacio a stampo forte ma veloce, che all'inizio la lascia un po' sconvolta, ma che poi la fa sorridere, e niente è più importante di questo. Niente. Credo che forse sia ancora un po' arrabbiata. Per cercare di farle passare la rabbia le propongo di uscire.

"Ti va di uscire un po'?" le chiedo.

"Effettivamente avevo un desiderio di spremuta d'arancia."

"Allora andremo al Meeting. D'accordo?"

"Si vado a prepararmi." Dice e poi mi lascia, per andarsi a preparare.

**

Siamo al Meeting e abbiamo appena ordinato una spremuta e un caffè e ora stiamo aspettando. Per ingannare l'attesa, comincio a parlare:

"Come va con Luke?" ,non so come mi venga in mente di chiederle una cosa simile.

"Ehm a dire il vero, in questi giorni non ci siamo visti molto."

"Quando pensi di parlargli dei tuoi sentimenti?" ,che qualcuno mi fermi.

"Secondo te dovrei farlo? Sai non credo che ne valga la pena ormai."

"Se provi ancora qualcosa, varrà sempre la pena." Quando torno a casa mi sparo un colpo in testa.

"Allora lo farò, grazie Wyatt, forse hai ragione, farei bene a togliermi un peso."

Forse in realtà è questo che mi spinge a farla parlare con Luke, anche io voglio togliermi un peso. Un giorno, quando e se sarò sicuro dei miei sentimenti, anche io dovrò confessarli a lei, e almeno lo farò con la consapevolezza che non ci saranno ostacoli. Se questo Luke asseconderà i suoi sentimenti peggio per me, se non lo farà meglio, almeno io non rischierò di espormi per nulla. Ecco che arrivano le ordinazioni. Le consumiamo e ci affrettiamo a uscire dal locale. Strada facendo la vedo tremare.

"Piccola...hai freddo?"

"Si..." dice battendo i denti.

La stringo a me con un braccio per poterla riscaldare.

"Guarda che fare lo sdolcinato con me non servirà a farti perdonare, sai che sono ancora un po' arrabbiata con te."

"Lo so, ma non penso che ci sia qualcosa di male nel riscaldarti, no?"

"No..."

Arriviamo in camera così. Appena entriamo ci buttiamo sul letto, fuori fa un freddo glaciale e quando è così non c'è nulla di meglio dello stare in casa al caldo. Sinceramente non vedevo l'ora di tornare a casa, avremmo potuto vedere un film, o cose simili magari. Mi giro ma ancor prima che io possa proporle qualcosa la vedo leggere. Che palle! E io che la volevo tutta per me...

"Sei ancora arrabbiata?" chiedo dolcemente avvicinandomi a lei. Senza staccare gli occhi dal libro mi risponde: "Un pochino."

"Un pochino tanto da preferire leggere che stare con me?"

"Si."

"Devi amare tanto i libri eh."

"Un po' come tu ami tanto le persone, ragazze specialmente."

"Sono cose completamente diverse i libri e le persone."

"Tu dici? Secondo me no. Ad esempio io sono in grado di capire se una persona è interessante, proprio come con un libro. Prima guardo la copertina, ma non mi soffermo solo a quella, leggo la trama e se mi piace leggo il libro. Stessa cosa con le persone, prima guardo il loro aspetto, poi provo a conoscerle e se mi piacciono ci sto insieme."

"Davvero?"

"Si."

"Allora... ti andrebbe di leggere me?"

ected0K,

"Ti andrebbe di leggere me?"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora