22.FAME.

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"Il tuo corpo è la mia stanza,

e ho le chiavi per entrare."

-Alessandra Amoroso.

POV. ALICE.

Non posso credere a quello che ha appena detto. Come lo dovrei interpretare? Non ne ho idea. So solo che quando sento quelle parole, alzo gli occhi dal mio libro e mi giro a guardare i suoi che sono a cinque centimetri dai miei, affondo nelle sue carnose labbra, in quello che diventa un bacio forte, bramoso, tanto quanto lo siamo l'uno dell'altro. Non so cosa mi abbia spinto a farlo, so solo che non me ne pento affatto perché lo desidero con tutta me stessa. Lui ricambia e le sue mani cominciarono ad accarezzarmi il corpo procurandomi brividi per tutta la schiena. Gli tolgo la maglietta e lui fa lo stesso. Ad un tratto mi spinge sul letto senza distaccarsi un solo attimo da me. Comincia a sbottonarmi i jeans, fino a farli raggiugere il resto dei vestiti già sul pavimento. Lancio all'aria il libro che ho accanto, che adesso è solo un ostacolo e mi abbandono in un altro dei più bei momenti della mia vita. Le sue labbra sono ovunque su di me, e mi fanno sentire desiderata come mai mi sono sentita. Con dolcezza e desiderio mi sfila l'intimo e io con fretta faccio lo stesso a lui. Comincio a strusciarmi addosso a lui che comincia ad avere un respiro affannoso, e non c'è niente di più bello di sentire il suo fiato sul mio collo. Apre il cassetto che ormai non mi sorprende più, e prima che possa tornare su di me, io mi metto a cavalcioni su di lui. Lo sento quasi gemere mentre continuo a strofinarmi su di lui senza lasciarlo entrare. Lascio viaggiare le mie mani lungo tutto il suo corpo, in modo da conoscere affondo ogni centimetro di superfice del mio Wyatt. Quando finalmente arrivo anche io al culmine della pazienza, mi posiziono perfettamente su di lui in modo da concedergli l'accesso. Comincio a muovermi su e giù, sempre più veloce, per sentirlo sempre di più dentro di me. I nostri respiri si sincronizzano e prendono lo stesso ritmo delle spinte. Comincio a gemere dal piacere. Dal piacere che tanto mi era mancato. Appoggia le sue mani sui miei fianchi per agevolarmi i movimenti, e godo così tanto che inarco spontaneamente la schiena all'indietro, mentre lo sento irrigidirsi sotto di me. Si mette seduto per potermi avere più vicina e poggia una mano sulla mia schiena che rimane piegata per il piacere.

"Oh Alice! Alice!" sentirlo chiamare il mio nome è qualcosa di magnifico. In breve dalle mie labbra fuoriesce il suo che ormai non posso più fare a meno di pronunciare.

"Oh Wyatt."

"Sei tutta mia vero Alice?" sussurra avvicinandosi al mio orecchio.

"Si, tua e basta!" urlo in preda all'attesissimo orgasmo.

I nostri gemiti diventano più lenti e via via più silenziosi. Le nostre fronti sudate sono l'una sull'altra ma entrambi manteniamo gli occhi chiusi, respirando ancora affannosamente.

Appoggio la mia testa sulla sua spalla e lui dopo avermi baciato il collo, mi stringe a se.

**

Dallo splendido momento che abbiamo appena passato adesso siamo passati a divorare tutto ciò che abbiamo in dispensa come due affamati che non mangiano da mesi. Un barattolo di nutella e tre pacchi di patatine, sono già a terra, ormai vuoti. Quando finalmente sembra che ognuno dei due sia sazio, Wyatt all'improvviso spegne il televisore. Lo guardo interrogativa.

"Come hai osato interrompere 'The big bang theory'? Ti è andato di volta il cervello?" chiedo.

"Direi che abbiamo entrambi bisogno di una doccia." ,il tono di voce con cui lo ha detto non ispira nulla di buono. Ma d'altronde ha ragione, sono ricoperta dal formaggio delle patatine.

"Okay vado prima io!" ,mi alzo per correre verso il bagno ed entro della doccia prima che possa farlo lui. Non faccio in tempo a far scorrere l'acqua che sento la porta della doccia aprirsi. Mi volto e mi ritrovo Wyatt a due centimetri di distanza.

"Ehm..." Cerco di dire qualcosa, ma la visione del suo corpo nudo, mista ai suoi capelli spettinati, accompagnata dal suo sorriso compiaciuto, mi manda in ecstasy, e non riesco a parlare. Apre l'acqua come se niente fosse e si posiziona dietro di me. Sento la sua erezione spingere sul mio fondoschiena. Afferra una spugna e dopo averla bagnata, comincia a strizzarla sulle mie spalle, in modo da farmi bagnare.

"L'acqua è abbastanza calda?" ,la sua voce è così roca, così suadente, così sexy. Cerco di non sciogliermi e cerco di dire un si.

"Bene." Continua con la spugna a bagnarmi la schiena, mentre le sue mani cominciano ad accarezzarmi i fianchi. Il suo tocco mi sta facendo impazzire. Sento avvicinare la sua bocca al mio orecchio: "Hai proprio un bel corpo...lo sai?" ,sussurra accarezzandomi il sedere con entrambe le mani. Qualcosa di simile a un lamento fuoriesce dalla mia bocca. Le sue dita percorrono lentamente lo spacco del mio sedere fino ad arrivare alla meta. Desidero così tanto sentirlo di nuovo dentro di me, e lui lo sa bene, per questo mi fa soffrire rimanendo all'esterno. Mi accarezza le "labbra" premendo sull'entrata, il tutto di proposito per far aumentare la mia voglia. Inarco la schiena in modo da farlo trovare più vicino al punto che voglio.

"Quanta fretta che hai piccola...come mai?"

Gemo.

"Voglio sentirtelo dire." Dice. È cosi suadente questo suono.

"Cosa?" chiedo ansimando. Lo desidero troppo. Di nuovo.

"Cosa vuoi. Voglio che me lo chiedi."

Cerco di resistere ma continua ad accarezzarmi e questo non fa altro che peggiorare la situazione. L'acqua calda scorre sul mio corpo ma nonostante questo ho la pelle d'oca.

Mi accarezza più forte ma fingendo di allontanarsi. Un "No!" mi sfugge.

"Non sei d'accordo? Allora dillo." Dio non ce la faccio più. Lo sento sorridere.

"Lo voglio." Ansimo.

"Cosa?" dice anche lui con il fiatone. E' ovvio che lo desidera anche lui. Non rispondo. Comincia ad a premere sulla mia entrata ma non più con le mani, bensì con altro. Adesso è ancora peggio! Ansimo quando la sua estremità e sulla soglia della mia entrata.

"Allora piccola?"

"Ti voglio, ti voglio dentro di me!" quasi urlo. Non mi serve una risposta, perché sentirlo entrare con forza mi basta eccome. Le sue spinte sono così forti da costringermi a piegarmi. Sono forti quanto la voglia di entrambi. Non riesco a non gemere. Sento anche lui trattenersi dal farlo. Il getto della doccia picchietta nel punto in cui siamo uniti. Le sue mani afferrano i miei fianchi in modo da tirarmi con più forza a se. Appena lo fa un urlo più forte degli altri mi sfugge. Dopo aver mantenuto per un po' questa posizione, le sue mani afferrano la mia pancia e mi fanno rimettere in posizione verticale. Raggiungono il mio seno e lo stringono facendomi gemere ancora più forte. Il suo fiato sul collo non fa che eccitarmi. Ormai le mie urla sono puntuali ad ogni sua spinta, e le sue si uniscono alle mie quando finalmente veniamo insieme, ancora una volta. Esce da me lentamente. Con le sue mani forti mi volta. E le nostre bocche per poco non si toccano. Non ci baciamo solo perché non abbiamo abbastanza ossigeno per resistere più di un secondo. Mi abbraccia e io mi lascio cadere tra le sue braccia.

Non c'è un posto dove io mi senta più a casa. Questa amicizia non ha nulla a che fare con quella con Luke, e non solo per "quello che facciamo insieme" ma anche per cosa provo quando sono con lui. Quando ero con Luke e ancora non provavo niente per lui, non mi sentivo affatto così, in realtà anche quando ho scoperto cosa provavo, era tutto completamente diverso. Cos'è che sento in questo momento? E' qualcosa che non riesco a spiegarmi, so solo che non voglio smettere di provarla.

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