50. ESCAPE FROM HERE.

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"Non senti che freddo che c'è?

Ho lasciato indietro una parte di me."

-Emis Killa.

E' incredibile quanto le cose possano cambiare in così poco tempo. Come un castello di sabbia, finito dopo ore, e distrutto in un attimo da un'onda. Credo che la vita sia questo, un attimo. Un attimo che a noi sembra anni, in cui viviamo una perenne tristezza, condita ad attimi di illusoria felicità. E' tutta un'illusione, un tranello, di cui il nostro cervello cade succube, e che poi realizza, quando è troppo tardi. Non credevo si potesse stare così male per una persona, eppure ho dovuto ricredermi. Ma ad essere sinceri, su tanto ho dovuto ricredermi ultimamente, anche sulla persona stessa per cui sto soffrendo. Mi ha abbandonato per delle bugie, non curandosi di averne dette altre lui per primo. Il punto è che per quanto possa lamentarmi, ciò che mi ha nascosto è un dettaglio personale, che in effetti non è mai stato costretto a confessarmi. L'errore è stato mio, quello di non chiederglielo, come lui ha fatto, scoprendo la storia così di Luke. Quindi da questo punto di vista è anche inattaccabile. Al tutto si aggiunge il fatto, che a prescindere dalle bugie, io lo abbia perso per sempre. Chiunque abbia torto o ragione, lui ama Ashley, dopo ore me ne sono convinta. Ricordo ancora il giorno in cui, sotto la quercia, mi confessò di essere interessato ad una ragazza. Io come una povera idiota, ho sempre sospettato della rossa, e invece è la bionda. Sono stata così stupida non solo da non capirlo, ma anche da non chiederglielo affatto. Cosa che avrei dovuto fare, visto il nostro genere di rapporto. Solo ora capisco quanto, come diceva lui, siamo simili, ad entrambi piaceva il nostro migliore amico. Tra noi non ci sarebbero dovuti essere segreti sin dall'inizio, e forse ora tutto sarebbe diverso. Anzi, neanche perché ormai starà con Ashley, ciò che ha sempre voluto e aspettato. Questo pensiero mi tormenta. Saperlo tra le sue braccia, baciare le sue labbra, e fare l'amore con lei. Amore che però sarà solo per lui, amore che però avrebbe dovuto fare con me.

**

E' passato un giorno dal mio discorso con Ashley e data la situazione, ho preso una decisione, tornerò a Detroit.

Londra non mi ha portato nulla di buono, al contrario di quanto mi aspettassi, e di conseguenza preferisco tornare alla mia vecchia e triste vita, con la speranza che diventi migliore di questa. Vedrò se sarà possibile sostenere esami a distanza almeno per terminare questo anno scolastico, altrimenti lo ripeterò, non mi importa. Ciò che mi importa adesso, è andare via da qui. Non rivedo Wyatt da quel giorno famoso in cui abbiamo litigato, e partire senza salutarlo è ciò che mi rende più triste. Per il momento nessuno sa della mia partenza, perché dicendolo a Rosie, temo che possa spifferarlo a Mike, e quindi a Wyatt. Non voglio rovinargli la nuova vita che si starà costruendo con Ashley. Ho deciso che gli scriverò una lettera, e che gliela lascerò qui, così, quando tornerà a prendersi le sue cose, saprà tutto.

Il mio aereo parte tra tre ore, ma io sono già pronta. Decido in ordine, di salutare chi devo. Passo per prima da Luke. Busso alla sua porta e sorpreso mi apre subito.

"Ciao Luke."

"Ciao Alice, come mai da queste parti? Entra."

"Sono qui perché voglio salutarti." Gli dico non appena chiude la porta.

"Salutarmi? Dove vai?"

"A casa Luke. Torno a Detroit."

"Cosa? Ma ti è andato di matto il cervello? Hai sempre voluto scappare da quell'inferno!"

"Prendimi pure per Satana, ma è lì che devo stare. E' lì il mio posto."

"Alice non scherzare! Tu non andrai da nessuna parte."

"Luke mi conosci, sai che non verrei qui se la cosa non fosse già certa. Ho il volo tra meno di tre ore."

"Cazzo Alice perché?!" Urla sbattendo i pugni sulla scrivania.

"Perché qui al contrario di come mi aspettassi, ho più problemi di lì."

"E' per lui?"

"Per dei problemi."

"E' lui il problema allora."

"Non solo." Ammetto.

"Alice anche Ashley è il mio problema, ma non per questo fuggo via."

"Luke tu non puoi né sapere né immaginare che tipo di problemi ho io."

"Vorrei saperlo."

"Non puoi. Magari lo capirai quando sarò andata via."

"Che intendi con questo?"

"Lo vedrai. Ora devo andare, ciao Luke." Dico dandogli un bacio sulla guancia e uscendo.

Uscita impugno il rottame e chiamo Danielle dicendole che sto arrivando. E già, saluterò anche lei. Prima di tutto questo trambusto noi avevamo legato molto e continuavamo a sentirci per messaggi, perciò mi sembra giusto salutare anche lei. La raggiungo in un bar vicino e con mia sorpresa si presenta con Rian. Non l'ho previsto, ma avrei dovuto. Prendiamo un caffè veloce e mentendo sul motivo della mia partenza, mi libero anche di loro.

"Ah Rian, Danielle, fatemi il favore di non parlare con nessuno di questo finché non sarò partita."

"D'accordo tesoro. Acqua in bocca." Risponde Danielle a nome di entrambi.

E' già passata un'ora e mezza e ne ho poco meno di una per salutare la persona più importante di tutte. Rosie. Vado in camera sua e busso alla porta. Mi apre sorpresa. Entro e per mia sfortuna c'è anche Mike, che guarda caso si sta rivestendo.

"Per una volta ti ho interrotto io, eh Mike?" Ironizzo rendendomi conto dopo dei ricordi che ci sono in questa battuta. Deglutisco come se stessi mandando giù un boccone indigesto e continuo.

"Ad ogni modo, non volevo interrompervi, ma quello che ho da dirvi è importante."

"Parla Alice avanti." Dice Rosie che ha un'aria davvero preoccupata.

"Parto."

"Parti?!" Ripetono entrambi increduli.

"E dove vai?" Chiede Mike.
"Torno a Detroit."

"E perché scusa? Hai bevuto per caso?!" Rido per la predica di Rosie, è sempre la solita.

"No no, sono sobria e parto anche tra un'ora."

"Alice perché solo adesso?" Mi chiede Rosie che tra un po' scoppia a piangere.

"Sai perché. Nessuno doveva saperlo." Dico indicando Mike, che abbassa la testa, immaginando il perché.

"Tu non puoi farmi questo. Non per lui!" Urla Rosie isterica.

"Rosie ne abbiamo parlato, sai tutto quello che è successo, e sai che io non posso stare qui. E' tutto troppo, per me."

"Si ma gli ostacoli si superano!" Urla.

"Avvolte no. Meglio aggirarli."

Entrambi sono senza parole. Mi alzo per abbracciarli e salutarli. L'abbraccio con Rosie dura molto di più.

"Questo sarà il mio nuovo numero. Tienilo e non darlo a nessuno, mi raccomando." Dico a Rosie porgendole un biglietto cercando di non farmi vedere da Mike.

"D'accordo." Dice sottovoce con le lacrime agli occhi.

"Addio ragazzi. Sappiate che vi vorrò sempre bene."

"Addio Alice. Sappi che te ne vorremo sempre, tutti." Dicono evidenziando l'ultima parola.

Esco da quella camera e vado nella mia a prendere i bagagli. Trascinandoli nel corridoio, ammiro ogni dettaglio di questo posto, che finirà inevitabilmente col mancarmi. E' tutto così triste e difficile. Prendo il taxi che mi aspetta di fuori e mi dirigo all'aeroporto, mentre per un'ultima volta, guardo il mio tanto amato e sognato college. La voce metallica fa eco nella mia mente, chiamando il mio volo. Superati i controlli salgo sul mio aereo e prendo posto vicino al finestrino, come al solito. Mi rattristo al ricordo che questo aereo l'ho preso con Luke mesi fa. Prendo il mio libro, che trascuro da tempo, e prima di aprirlo guardo fuori e mi ripeto: "Goodbye London. Goodbye...Wyatt."


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