47. HERE WE ARE AGAIN.

336 13 4
                                    


"E dal male che ti ho fatto, lui saprà curarti,

mentre conto i miei errori realizzati tardi."

-Articolo 31.

POV. ALICE.

Ci risiamo. La sveglia delle sette, la doccia veloce, i capelli improvvisati, facce da zombie, sigarette fast, e soprattutto ore e ore di pura noia mortale. Le feste sono trascorse ad una velocità impressionante, e il fatto che avvenga l'esatto contrario con i giorni di scuola, non mi sta bene. Questi ultimi giorni li abbiamo trascorsi soprattutto con Mike e Rosie, e devo ammettere che con loro ci divertiamo tanto. Del resto Rosie è la mia migliore amica e Mike è in buonissimi rapporti con Wyatt, quindi. Purtroppo il freddo che ha fatto in questi giorni, ha limitato molto le nostre uscite, e così abbiamo dovuto accontentarci di passare dal cinema al Bowling. Nonostante tutto ci siamo divertiti un sacco, ovviamente io e Rosie li abbiamo stracciati con uno strike ad ogni colpo.

"Aliiiice, muovi il culo!" La dolcezza mattiniera di Wyatt non ha paragoni.

"Arrivo!" Urlo prima di raggiungerlo fuori la porta. Uscendo mi rendo conto di quanto la camera sia un disastro. Vestiti sparsi sul pavimento, cassetti aperti, bustine di patatine nascoste sotto il letto, per non parlare dei cartoni di pizza ancora sulla scrivania. Dio che schifo. Guardo l'ora e mi accorgo che sono già le otto e dieci.

"Merda non abbiamo tempo per la sigaretta!" Dico a Wyatt che praticamente sta correndo.

"No ma io ho fatto! Solo altri cinque minuti." Urla lui imitandomi con la solita vocina irritante.

"Tante storie per una volta che faccio tardi!"

"Una volta?" Mi guarda con aria contrariata.

"Magari una no, però."

"Però corri che è suonata!" Urla lui accelerando. Ubbidisco.

**

La campanella non ha intenzione di suonare, e dopo dieci minuti di lezione, io già non ce la faccio più. Questa giornata è cominciata malissimo, e non voglio immaginare come proseguirà. Passano finalmente cinquanta pesantissimi minuti e il suono puntuale ci ricorda della fine dell'ora. Mi alzo e cerco la mia aula, delusa che non sia in comune con Wyatt. Appena la trovo ci entro e con mia grande sfortuna mi accorgo che l'unico posto libero è proprio accanto alla persona che meno vorrei vedere in questo momento, Luke. Ah però, si sente che è lunedì oggi eh.

"Ciao Alice." Mi dice non appena mi siedo.

"Ciao." Gli rispondo senza neanche degnarlo di uno sguardo.

"Sai fortuna che sei qui, altrimenti ti avrei chiamato io, ho bisogno di parlarti."

Le sue parole mi spiazzano. Penso che se Wyatt fosse qui, non solo si arrabbierebbe con me se gli rispondessi, ma picchierebbe anche lui, che ancora mi rivolge la parola. Decido di non rispondere, Wyatt ha ragione, dopo tutto quello che mi ha fatto, non si merita di parlarmi.

"Alice, so come ti senti, ma ricorda che ogni volta che eravamo a lite, non mi sono mai permesso di ignorarti, anzi ne abbiamo sempre parlato quando tu lo volevi. Non credi che io meriti lo stesso?"

Anche lui però ha ragione. Ogni volta che ero io a chiedergli di vederci per parlare, a prescindere dalla situazione, lui non mi ha mai detto di no.
"Cosa vuoi ancora da me?" Rispondo acida.

"Dobbiamo vederci, ho bisogno di parlarti di cose importanti."

"Spero lo siano sul serio."

"Lo sono."

"Ti andrebbe di leggere me?"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora