42. COME BACK HOME.

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"Ti vedo ridere, sei così semplice,

mi sembra facile capire che sei unica."

-Studio 3.

Dopo la fredda, gelida, agghiacciante ma magnifica notte passata nel nostro "campeggio last minute" siamo finalmente tornati a casa di Rian, che confronto il bosco sembra il deserto del Sahara per quanto è calda. Rientro in quella che ancora per poco è camera nostra, e mi abbandono sul morbido letto. Guardo il soffitto e mi immergo nei miei pensieri, come al solito. Realizzo che oggi dobbiamo ripartire. Devo ammettere che un po' mi mancherà stare qui, in fine dei conti, è stata una bella esperienza. Certo magari qualche imprevisto avremmo potuto evitarlo, come la discussione tra Wyatt e Paul, la notte in cui Wyatt è sparito...aspetta, ma non mi ha più detto dov'è andato? Rientra in questo momento, era di sotto ad aiutare gli altri a rimettere le cose nello scantinato.

"Ehi Miller, tu mi devi delle spiegazioni." Esigo con tono non troppo serio.

"Ehi ehi, mi chiami per cognome? Cazzo deve essere grave!" Dice scherzando. Quando ride è proprio un amo... un bellissimo ragazzo. Non è vero è un amore.

"Infatti lo è." Rispondo cercando di rimanere seria.

"Soddisferò ogni sua richiesta." Dice avvicinandosi a me e piegandosi sulle sue stesse gambe in modo da essere alla mia stessa altezza. Ovviamente visto il sorrisetto, non è difficile immaginare che tipo di richieste, gradirebbe soddisfare.

"Dove sei stato l'altra notte?"

"Con te in tenda?" Risponde sarcastico.

"Wyatt. Ho detto l'altra."

"Ah."

"Eh."

"Meno lontano di quanto pensi."

"Potresti essere più preciso?" chiedo un po' irritata da questa dannata suspense.

"Vuoi anche le coordinate su Google Maps?" Chiede ironizzando. Non ha capito che mi sto alterando.

"Wyatt sono seria cazzo!"

"Perché vuoi saperlo con tanta insistenza?" Chiede compiaciuto. Se non mi risponde adesso lo ammazzo.

"Perché sono stata in pensiero per te." Dico senza rendermene conto. Ehi Alice frena, torna alla tua "te" eternamente acida.

"Ah..." Dice contento, ma cercando di nasconderlo.

"Ora posso finalmente sapere dove cazzo sei stato?" Ecco Alice, così si fa.

"Okay, ero nella stanza di Mike."

"Ahahahahahahah ma vaffanculo! Ora si spiega!" Rido pensando a Rosie e alla scenata che aveva fatto quando avevo bussato alla porta, cercando di entrare.

"Perché ridi?" Chiede anche lui cominciando a ridere. Ora è seduto a terra.

"Cazzo erano tutti tuoi complici! Anche la mia migliore amica! Tutti dalla tua parte!" Dico arrabbiata, ma con un sorriso da ebete in faccia.

"Ahahahaha che posso farci, mi faccio voler bene io..." Dice poi malizioso. Gli do un pugno sul braccio, ridendo per quanto è convinto di se stesso. Mi afferra il polso e mi tira a se, e mi ritrovo su di lui, disteso a terra. Le nostre labbra sono vicine, troppo. I nostri sguardi passano contemporaneamente da esse, agli occhi dell'altro. Dio, questo momento è così intenso per me, vorrei tanto che lo fosse anche per lui. Mi bacia, prima piano, in modo stranamente e piacevolmente dolce, poi sempre con più forza e passione. Questo bacio sta diventando qualcosa di veramente poco casto. Le sue mani sono sul mio sedere adesso, e io involontariamente mi sto strofinando sulla sua zona X.

"Ti andrebbe di leggere me?"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora