7.RIVELAZIONI.

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Ecco l'inizio di un altro giorno, il terzo qui a Londra. Ormai dormire non è più un problema, mi sono abituata benissimo a questo mio letto, e non lo cambierei per nulla al mondo. Purtroppo però come ogni mattina mi tocca abbandonarlo, perciò mi faccio coraggio e con un piede testo il pavimento. Mi alzo, prendo il necessario per quella che era ormai diventata la mia doccia giornaliera, e vado in bagno. Esco e indosso prima un comodo leggins nero accompagnato da una maglietta un po' più lunga, e poi vado a svegliare Wyatt. La situazione che si era creata ieri per il mio accappatoio, non doveva ripetersi.

"Wyatt, svegliati è ora."

Sorride, poi apre gli occhi, e quel bel sorriso scompare, probabilmente alla vista di come ero vestita, o per chissà quale altro motivo, capire Wyatt era impossibile.

Lego i capelli in una coda e prendo il mio zaino. Non so perché ma mi sento più stanca del solito. Il corridoio è deserto, e io come al solito vado in cortile per fumarmi la mia Marlboro. Finita anche questa, vado in classe, per sedermi accanto a Damian che è già arrivato.
"Buongiorno Alice, dormito bene?"

"Si, e buongiorno anche a te."

"Senti non è che dovrei sedermi dietro? Vorrei evitare situazioni spiacevoli."

"Oh non preoccuparti non ci darà fastidio, non oggi."

"Okay, se lo dici tu. Comunque hai pensato alla mia proposta?"

Cazzo la festa, me ne sono completamente dimenticata!

"Certo che ci ho pensato."

"E quindi cosa hai deciso?"

"Ho deciso che... verrò."

"Grandioso Alice!" dice abbracciandomi, e ovviamente Wyatt non può arrivare in un altro momento. Il suo sguardo è terrificante, spero solo lasci stare Damian.

Con mio grande stupore, ci passa accanto ignorandoci e prendendo posto nell'ultimo banco della nostra stessa fila. Damian sembra non essersi accorto di nulla.

"Allora passo a prenderti alle nove?" ,dice poi Damian interrompendo i miei pensieri.

"Certo, alle nove è perfetto."

Sono le ultime parole che riusciamo a scambiare a causa dell'arrivo del professore. Per tutte e cinque le ore sento costantemente gli occhi di Wyatt addosso. Nonostante a ricreazione sia rimasta in classe per evitare un nostro incontro, lui ha fatto lo stesso, rimanendo incollato al banco. Io almeno in quei dieci minuti ho letto, lui invece no, non ha smesso di fissarmi per tutto il tempo. Quando finalmente quelle interminabili cinque ore finiscono, Damian mi dice: "Alice ti andrebbe di pranzare con me?"

Oh che dolce che è, non ci penso neanche un secondo.

"Certo Damian, come si fa a dirti di no? Dove andiamo?"

"Conosco io un posto carino, non è molto lontano da qui."

Insieme usciamo e ci rechiamo in questo ristorante di cui ha parlato. E' un posto piuttosto tranquillo, niente di troppo elegante o lussuoso, e neanche troppo frequentato, esattamente come piace a me, e a quanto pare anche a lui. Dopo aver ordinato, incominciamo a parlare dei nostri interessi, scoprendo di avere tante cose in comune. Anche lui ad esempio ama leggere, il che è un punto a suo favore.

Trascorriamo quel pranzo in totale tranquillità e armonia cercando di conoscerci meglio, è stato gradevole direi. Dopo aver discusso per chi dovesse pagare il conto, usciamo dal locale e torniamo nelle nostre stanze dandoci di nuovo appuntamento per la sera. Entro in camera con ancora il sorriso in faccia, sorriso che muore quando, entrando vedo Wyatt senza maglietta, seduto sul mio letto con le braccia incrociate.

"Ti andrebbe di leggere me?"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora