So benissimo che sto sbagliando. Ma in questo momento non mi importa. Ho così bisogno di sentire una persona vicino. Il calore del suo respiro sul mio collo. Il solletico che provocano le sue dita quando mi sfiorano. Avevo bisogno di tutto questo ora. Gli rifaccio la domanda suonando quasi disperata ma non mi importa. Sono così vuota, schifosa, oscena. Vorrei soltanto che lui mi facesse sentire diversa almeno per un po.
Mi guarda intensamente negli occhi.
' sei sicura Sarà?' Chiede con tono preoccupato ma sento una punta di eccitazione e agitazione nel suo tono e nei suoi occhi.
' Sì' rispondo convinta.
Il mio cervello inizia a parlare: sarai solo una delle tante per lui, ti chiamerà poco di buono come gli altri, lui non è diverso. Lui è come gli altri.
Decido di non ascoltare nulla. Non mi importa.
Ignazio si decide e si mette di fronte a me. Si avvicina lentamente. Inizia a baciarmi la guancia dolcemente. Mi abbraccia e mi tiene stretta. Le sue mani sui miei fianchi, poco a poco scendono per fermarsi sul sedere. Continua a baciarmi il viso e io capisvo che era perché voleva cancellare il marchio delle lacrime di dolore sulla mia faccia . Se fosse bastato solo un suo bacio.. Continua il suo lavoro scendendo dalla guancia al collo. Qui lo lecca, lo morde con i denti lasciando piccoli segni violacei.
Il mio corpo e voglioso di lui, ma il mio cuore mi implora di fermarmi. Non voglio essere una delle tante. Non voglio. Però come successo 4 anni fa non ho la forza di fermarlo. Lentamente Ignazio fa scivolare via la mia felpa lasciandomi solo con il reggiseno. Mi poggia con delicatezza sul letto e inizia a baciarmi la spalla per poi scendere verso il basso evitando il seno. Era come se volesse assaggiarmi ma non completamente. Sentivo i suoi movimenti dubbiosi fino a che non si arrestarono del tutto. Lo vidi che si soffermava a guardare quello che non avrebbe mai dovuto notare. Le mie cicatrici. I segni indelebili di un uomo senza cuore. Graffi ormai guariti ma che fanno ancora malissimo. Posso ancora sentirli bruciare come se il dolore servisse a ricordarmi di non dimenticare.
'Cosa sono?'
Non oso rispondere. Guardo il soffitto in silenzio e basta.
'Rispondimi!' Si sta alterando. Continua a guardare il mio corpo e pian piano le nota tutte. Quelle grandi sull'addome. Quelle più piccole sulle gambe e sui polsi.
'Io...' Non riesco a parlare il mio cervello si è chiuso. E spento e non riesco a comunicare. Le parole muoiono in gola. E io vorrei essere come le parole. Vorrei morire e basta. Mi vergogno in questo momento così tanto. Sento solo le lacrime che scorrono e nulla più.
'Sarà guardami!' Mi urla all'improvviso. Sembra terrorizzato. Mi volto verso di lui. Mi accorgo che quegli occhi così espressivi sono velati da lacrime. Perché piange per me?
'Non piangere per una come me..' Gli dico sussurrando sperando che mi senta.
'Io piango per chi mi pare' urla.
' non puoi impedirmelo.' Povero Ignazio. Così triste per una persona che non merita l'affetto di nessuno.
Il ragazzo mi rimette la felpa con delicatezza. Si siede accanto a me sul letto e mi accarezza la testa.
' dimmi tutto ti prego' mi supplica. 'Qualsiasi cosa sia ti prometto che ti proteggerò da tutto.'
Non sapeva nulla di me ma era come se già sapesse tutto. Non aveva voluto fare l'amore. Aveva preferito ascoltarmi e starmi vicino. In quel momento capii che c'era qualcosa in più in Ignazio. Il play boy era una facciata per nascondere questo. Sensibilità, fragilità ma anche forza e coraggio.
Sole. Ignazio era un piccolo sole personale. Così pieno di vita. Vita che io ormai non vivevo da 4 anni. I suoi occhi continuano a chiedermi la verità è deciso di dargliela. ' hai presente ciò che dicono di me? È tutto vero.'
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Questo amore splendido / Ignazio boschetto
FanfictionSara è una ragazza di 19 anni e frequenta l'ultimo anno di liceo. Avendo avuto un orribile esperienza da piccola si è chiusa nel suo guscio e non si fida più degli altri. Riuscirà un ragazzo a farle cambiare idea?