Capitolo 18

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SARA POV'S
È trascorso ormai più di un mese. Un mese senza Ignazio. Un mese senza la mia luce preferita. In compenso ora sto da un po con Piero. È dolcissimo, comprensivo ed anche incredibilmente bello il che non guasta. Ci tengo a lui. Abbiamo una bella storia anche se non è la tipica storia dei film. Non sento le farfalle quando sono con lui. Non tremo quando mi sfiora. Non arrossisco per ogni suo complimento. È questo mi fa essere incazzata con me stessa perché quando stavo con quel fottuto marsalese queste cose mi succedevano eccome. Mi impongo di non pensarci. Pierò e tutto ciò che voglio ora. A scuola la situazione è migliorata. La gente ha totalmente smesso di pensare a Sara e marco. Sono riuscita perfino a creare un rapporto con alcune compagne. Non sono male ma non le reputerei mai amiche.
Mi ritrovo per l'ennesima volta a scuola ma per fortuna è l'ultimo giorno prima delle vacanze. Incontro Piero all'entrata.
P: amore !
Io: ciao Piero!
Non lo chiamo mai amore e non lo farò finché non sarò sicura di amarlo sul serio.
Ci scambiamo un bacio ed entriamo. Dentro incrociamo Ignazio e Noemi. Ovviamente stanno limonando vicino ai bagni è diventato il loro posto preferito. A volte capita che si nascondono anche  per una sega o un pompino veloce. Sono la coppia più malsana che abbia mai visto. Da quando ci siamo lasciati Ignazio è cambiato molto. Ha iniziato a fumare. La sera spesso va ad ubriacarsi in qualche locale con qualche amico di Noemi. Forse la tradisce. Alcuni dicono che sia anche drogato. Non riesco a capire perché si stia riducendo così è anche se non dovrebbe importarmi ci penso costantemente. Piero mi distrae da questi pensieri
P: Sara andiamo in classe?
Io: certo! Prima di entrare però voglio un bacio.
Lui non si fa pregare e mi bacia con passione. Io e lui non abbiamo mai fatto l'amore. Io ho paura, paura di rendermi conto che con lui non potrò andare avanti perché penso ad Ignazio. Anche se dovrò decidermi. Piero non mi fa pressioni però si vede che ne ha necessità. Almeno per sentirmi vicina. Le lezioni finiscono.
Io: Pie inizia ad andare io ho urgente bisogno di andare in bagno.
P: ok ci vediamo nel pomeriggio?
Io: si se non c'è troppo da studiare.
P: va bene a dopo.
Mi bacia e io ricambio. Mi avvio verso il bagno delle ragazze ma a mio discapito vedo quella Troia di Noemi uscire con i capelli gonfi il trucco sciolto, i vestiti stropicciati è un sorriso ebete sulla faccia.
Mi viene addosso.
N: stai più attenta!
Io: io? Sei tu che dopo aver scopato non capisci un cazzo.
N: la tua è solo invidia. Non riesci ad accettare il fatto che lui abbia preferito me a te.
Io: si dà il caso che io ora stia con uno dei ragazzi più belli della scuola e anche i più dolci. E infondo a te vanno bene sempre e solo i miei scarti.
Lei va via senza aggiungere altro stizzita in altra occasione avrebbe risposto ma ha ancora il sapore del sesso addosso. E so perfettamente che il sesso con Boschetto e il più difficile da dimenticare. Entro un bagno e vedo una scena orribile.
Ignazio e lì con la camicia sbottonata fino a metà del petto, i pantaloni sbottonati, i capelli in disordine. Se fosse solo per questo sarebbe un incanto ma.. Si sta lavando le mani e ha gli avambracci scoperti. Sono pieni di tagli. Alcuni sono cicatrizzati altri più freschi. Inoltre noto che sta piangendo. Si sta lavando le braccia con vigore come se volesse togliere qualche macchia. Ma le sue braccia ormai erano pulite, e lo sporco che portava dentro che cercava di pulire ma quello non si lava via. Si accorge di me solo dopo un po. A quella vista rimango pietrificata. E la cosa più brutta che abbia mai visto. Sembra così fragile con quei tagli e gli occhi pieni di lacrime. Lui non parla io non parlo. Stiamo in silenzio facendo parlare i nostri sguardi. È passato un mese ma ci leggiamo ancora nel pensiero. Siamo infelici entrambi.
Si accorge che gli sto guardando le braccia e di conseguenza se le copre. Prende la giacca da terra se la poggia sulla spalla e cerca di uscire dal bagno ma io lo fermò. Lo afferrò per un polso scoprendo i suoi avambracci. Lui si ferma e mi osserva. Gli accarezzò quei graffi ormai diventati cicatrici che faranno sempre parte di lui. Le sfiorò con un dito e lui fa una smorfia come se tutti gli facessero male.
Rompi il silenzio.
Io: dimmi che non sono quello che penso..
I: a te non deve importare cosa sono. La frase è dura ma il suo tono e così malinconico che invece di urlare e andarmene rimango lì. Gli afferrò il polso e avvicinò il suo braccio alle mie labbra. Bacio piano ognuno di quei segni maledetti che gli bruciano come fuoco.
Lui inizia a piangere piano. Così fragile così bello il mio dolce Ignazio. Quando piange diventa quasi un bambino desideroso di affetto. Innocente, puro. Si accascia sul pavimento e poggia la sua schiena alla parete , la testa tra le mani. Piange ancora e senza pensarci un attimo lo abbraccio. Lo stringo forte. Mi appoggio tra le sue gambe lo stringo in modo che la sua testa aderisca al mio petto. Lui piange più forte bagnandomi la maglia ma io non lo lascio. Ora come ora non vorrei lasciarlo mai. Continuo a guardarlo piangere. La luce dell'inizio, il suo sorriso spensierato è quasi infantile e tutto sparito. Ora c'è solo malinconia. Ignazio e sempre Ignazio ma è come se avesse perso la vita. Il buio che mi circondava ora circonda lui. Senza via d'uscita. Senza chance di sopravvivenza. Fu così che pensai che forse la sua luce che lo circondava l'avesse semplicemente donata a me lasciandomi modo di vivere ma in questo modo si è lasciato morire. Ignazio sta morendo fisicamente ed emotivamente. Lo sento. La sua stretta e debole. Devo fare qualcosa.
Io: spiegami chi ti ha ridotto così.
I: la tua assenza.
Risponde di getto lo stringo più forte.
Io: sei tu che hai voluto lasciarmi.
I: solo per te. L'ho fatto solo per te.
Io: cosa intendi dire?
I: non importa.
Vorrei chiedergli di più ma non insisto sta troppo male. Ci sarà tempo.
Io: come li hai fatti questi. Indico i graffi.
I: dipende a volte con dei vetri rotti altre con coltelli.
Io: perche? Inizio a piangere silenziosamente anche io.
I: per me vivere sta diventando doloroso Sara. Non ho più un motivo. Sono costretto a fare sesso con una donna che non amo. Tutto questo mi fa sentire così sporco e un senso di colpa mi pervade. Ogni graffio sulle mie braccia mi dà un sollievo nuovo. Gli sposto il viso dal mio petto e i suoi occhi ora sono inespressivi come se fosse entrato in trans. Occhi freddi quasi finti. Ignazio dagli occhi così profondi e caldi ora si ritrova così.
Io: hai iniziato a bere? Domandò di getto ora voglio sapere tutto
I: si
Io: a fumare!
I: si
Io:ti droghi anche?
I: si. Risponde automaticamente. Non è più lui. Inizio a urlare
Io: ma cosa cazzo ti è successo ah? Eri solare allegro spensierato e ora? Cosa sei ora ah! Ignazio ora tu mi ascolti. Ti alzi da questo bagno fetido vai a casa ti medichi le ferite e ritorni quello di una volta. Non ami Noemi beh lasciala. Sei innamorato di in altra vai e conquistala come solo tu sai fare. Come hai conquistato me. E come mi conquisti ancora.
Sussurrò l'ultima parte. Lui non risponde tiene il capo chino in silenzio.
Io: cosa devo dirti per farti riprendere eh? Che mi dispiace di come sia andata tra di noi. Ma tanto so che non ti importa.
I: non dire così.
Io: ah no? Chi mi ha lasciato senza un preavviso?
I: lo ripeti l'ho fatto per te.
Io: no tu lo hai fatto per te stesso. Perché hai ragionato con il cazzo e non con il cuore. Lei era più bella magari più brava a letto e hai preferito lei a me semplice.
I: non è così. Sta reagendo devo continuare così. Meglio arrabbiato che triste.
Io: lo sai che è così sei un bastardo e lo sai.
I: e tu allora. Dopo nemmeno una settimana stavi con il mio migliore amico.
Funziona
Io: sei stato tu ad averlo raccomandato ad entrambi.
I; si ma non così presto. Cazzo .
Io: tu stavi con Noemi già il giorno dopo avermi lasciata. Gli urlo contro.
I: si ma lei non è la tua migliore amica. Oh cazzo Sarà sai come sto ogni volta che vi vedo baciare. Vorrei venire lì a dire a piero che se ti tocca ancora è morto ma non posso. Ora la mia vita è questa.
Io: sei un idiota boschetto l'ho sempre detto.
I: si lo so un idiota che un mese fa si era ripromesso di non parlarti più. Di non amarti più di non guardarti. Ma che ora farebbe di tutto solo per un tuo bacio.
Io: Igna perché mi hai lasciato?
I: Noemi mi ha minacciato.  Ti avrebbe fatto del male se non stavo con lei. Inoltre ha detto che se ti lasciavo avrebbe detto agli altri di smettere di starti addosso. Ti saresti fatta degli amici. Avevo un piano sai? Tu circondata dai tuoi compagni niente ridi e scherzi. Fuori dalla classe ti avrebbe aspettato pierò con un bel sorriso e i suoi occhialoni. Saresti sta felice.
Io: e tu saresti stato felice?
I: non era i programma questo. Io dovevo morire quando ho fatto il primo taglio quel giorno alla casetta. Dovevo continuare ma non ho avuto il coraggio.
Non riesco più a sentir queste cose e lo aggredisxo. Gli do pugni sul petto con tutta la forza che ho è piango.
Io: non devi permetterti di dirmi queste cose è chiaro! Perché non capisci che a me degli altri non mi importa. Fanculo la mia classe, Noemi. Fanculo tutti io volevo e voglio solo te perché non lo capisci. Mi spieghi se tu muori io come faccio a vivere. Sono sicura che ti seguirei a ruota perché il mio posto è con te. Anche se siamo separati anche se il mondo ci viene contro noi siamo insieme. Inseparabili ma costantemente separati. Ti prego Ignazio non pensare a nulla e baciami come non ha mai fatto. Mi bacia e io mi sento di nuovo a casa. Sono viva intera senza vuoti dentro o buio. Capisco che la luce che vedevi prima in Ignazio era formata da noi due insieme. Insieme perché da soli siamo nulla. Lui si stacca da me.
I: ora non si può più tornare indietro amore. Mai più.
Così va via lasciandomi ancora il suo sapore sulle labbra e il vuoto di lui nel cuore.

Questo amore splendido / Ignazio boschettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora