Capitolo 49

543 36 5
                                    

GIAN POVS.
Un tuono in lontananza mi sveglia.
Siamo a Napoli e piove? Boh.
Apro gli occhi senza nessuna voglia.
Mi stiracchio tra le coperte. La mia mano tocca la pelle di un altra persona sdraiata accanto a me.
La realtà mi piomba addosso come un meteorite infuocato.
Ignazio e steso vicino a me. Dorme. Sembra un bambino. È lì con la boccuccia semi aperta e il respiro pesante. Non so perché ma ho sempre immaginato che russasse. Invece è molto silenzioso. E bellissimo ovviamente. E pensare che lui si reputava e si reputa brutto. Non c'è più religione.
'C'è di meglio in giro', dice sempre. È un pazzo. Meglio di lui? Nessuno mai.
Mi viene da ridere. Cosa abbiano fatto?
Mi accorgo nello stesso momento che mi fa male tutto. Sopratutto il sedere. Dio si è proprio impegnato sta notte. Fa un male cane.
Inizia a svegliarsi anche lui, si volta ed apre gli occhi.
Noi ci guardiamo. Siamo nudi nel letto insieme. Totalmente nudi.
Senza una ragione scoppiamo a ridere entrambi.
G: ma che abbiamo combinato?
Chiedo tra le risate.
I: non ne ho idea.
Ridiamo ancora poi diventiamo seri.
I nostri occhi si incontrano. E in quel momento tutto i miei sentimenti diventano chiari, limpidi come l'acqua di un ruscello.
G: Igna, credo di aver capito.
Dico convinto.
I: anche io Gian. Ho capito cosa voglio.
Mi accarezza. Si avvicina e fa combaciare le nostre fronti.
I: non è questa la nostra strada. Non vogliamo stare insieme in questo modo.
G: hai ragione.. Pensavo di volere questo da te. Pensavo che fare l'amore avrebbe confermato il fatto che ti amavo. È infatti è così. Ti amo ma non in questo modo.

Sorridiamo ancora.
È vero. Ora ho capito tutto. E stata una notte meravigliosa. La più bella della mia vita. Ma non è questo ciò che voglio da lui.
Non mi sento suo. Non lo sento mio.
I: ci ha fatto bene Gian. Abbiamo capito cosa c'è tra noi.
G: già credo che ci vogliamo solo tanto tanto bene.
I: già...
Inizia a ridere come un pazzo. Si stende di nuovo e si copre la faccia con il cuscino.
Lo guardo stupito.
G: ma che hai? Perché ridi?
I: abbiamo fatto l'amore.! Non ci posso credere!
G: ma cosa c'è da ridere scusa! Come se non ti fosse piaciuto.
I: è piaciuto più a te amico, lasciamo stare.
G: piaciuto? Piaciuto!!! Mi fa male il sedere in una maniera assurda. Mi hai massacrato!

Ride ancora.

G: potevi essere più delicato!
I: ma se mi hai urlato di continuare più forte!
G: no non è vero!
Arrossisco. Non me lo ricordo.
I: certo. Mi hai detto ' Igna non ti fermare! Spingi Più forte, ancora!' cosa potevo fare? Rifiutare?

Ride ancora e io muoio di imbarazzo.

G: ok non mi far ripetere le frasi di stanotte per favore. Hai dimenticato per caso 'Gian mi stai uccidendo' oppure 'Gian mi stai facendo impazzire' o 'Gian urla il mio nome'! Che poi l'urlo dovrebbe venire spontaneo invece me lo hai dovuto chiedere! Fatti due domande.
Arrossisce anche lui. Meno male! Se lo merita.
I: ok recepito il messaggio. stendiamo un velo pietoso.
G: bene!
I: davvero ti fa male!?
G: basta Igna!!!
I: scusa scusa!
Ride ancora.
Poi si alza. E nudo. Ok che abbiamo capito di non amarci e che non vogliamo stare insieme, però comunque mi attrae e vederlo nudo non aiuta ad evitare ciò.
Faccio un piccolo tentativo.
G: magari... Ogni tanto, senza impegno, Potremmo rifarlo.. Così solo per rilassarci.
I: Gian! Cazzo non cambi mai. No, no, è no.
G: vabbè almeno ci ho provato.
Rido e mi stendo sul letto rassegnato e in fondo un po' dispiaciuto.
G: eh poi se non Vuoi che faccia questi pensieri vestiti. Perché sono pur sempre un ragazzo e tu sei schifosamente sexy. Gli ormoni chiamano. È inevitabile.
I: si scusa ora vado a vestirmi.
G: ecco vai,
Lui va in bagno e apre l'acqua. Sta facendo la doccia.
Inizio a rivestirmi anche io.

Dopo mezz'ora siamo entrambi pronti.
I: Gian senti.. Io devo andare da lei, anzi voglio andare da lei. La implorerò di perdonarmi e se sono fortunato mi accetterà di nuovo.
G: fai bene Igna. È stato bello tra di noi. Ma.. Dobbiamo prendere strade diverse.
Ed è proprio così. Anche io ormai ho capito che non è questo il nostro destino. È nello stesso momento capisco di voler vedere Noemi adesso, ora, subito.
Io e Ignazio ci abbracciamo per salutarci. Non c'è malinconia, né tristezza. Siamo determinati. Sappiamo che sono altre le braccia che dovranno stringerci.
Siamo consapevoli che il nostro non è un addio, ma un' ciao amico.' Perché si, Saremo per sempre amici. Al massimo fratelli. No dai..
Magari Fratelli no eh.

Questo amore splendido / Ignazio boschettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora