Capitolo 27

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GIAN POVS
Sono a casa mia. Da quando mi sono trasferito vivo da solo in un piccolo appartamento. Non è niente di che ma è poco costoso.  Mi trovo bene.
Sono steso sul letto con le pillole in mano indeciso su cosa fare. Ne prendo un altra? O no? E quando finiranno dove le riprenderò.? Mi piace come mi fanno sentire. Dimentico per un attimo tutto. Appena mi riprendo però il dolore per Ignazio aumenta. Sento un dolore al cuore al solo pensarlo. Come  spilli che mi bucano il petto. Spilli affilati che godono nel farmi soffrire. Questi spilli hanno il nome di Ignazio inciso sopra.Chi l'avrebbe mai immaginato.
Ora ucciderei per avere solo una sua carezza. Per non parlare di un suo bacio. Solo un bacio. Solo una volta nella vita vorrei sentire il suo sapore. Chissà cosa si prova ad accarezzare la sua lingua con la tua. Vorrei tanto provare. Mi manca così tanto. Ignazio il mio Ignazio. Mio.. No lui non sarà mai mio.
Ho deciso prendo una pillola. Non voglio pensare. Prima che possa prenderla e ingoiarla sento il campanello. Chi sarà a quest'ora. Dovrebbe essere sera tardi.
Triiiiin
Il campanello suona ancora. Mi alzo a fatica e domando chi è.
I: Gian sono io Ignazio apri la porta.
Quella voce. Quella voce mi è entrata nelcervello. È lì fuori la porta. Che posso fare ora. Sono quasi del tutto fatto. E sono sicuro che non mi conterrò se dovessi vederlo. Rovinerei la nostra amicizia. Amicizia.? È stato lui a rovinarla per primo. Decido di aprire.
E lui è lì. Sulla porta. Il solito Ignazio. I capelli sono scompigliati come sempre. Indossa una camicia a quadretti è un jeans. Porta una giacca lunga sopra che lo rende meraviglioso. I suoi occhi mi fissano. Sono preoccupati. Non c'è ombra di sorriso sul suo volto. All'inizio non capisco perché. Poi mi ricordo in che condizioni sono e capisco. Ho occhiaie profonde. I capelli scompigliati e non mangio da giorni. Non sono proprio al massimo.
I: Gian stai bene?
No non sto bene. Ma tu sei così dolce. Sei così bello che non posso far altro che mentirti.
G: certo bene e tu? Perché dopo più di un mese che non mi parli ti presenti alla mia porta?
Dovevo sapere perché era tornato. Avevo pronunciato quelle parole con rabbia. Perché si sono arrabbiato con lui. Non doveva abbandonarmi.
I: senti scusa hai ragione ti ho trascurato. Ma ora voglio recuperare!
G: recuperare cosa ah? Perché non te ne torni da Piero. Lui infondo ti capisce più di me. A lui hai permesso di starti vicino mentre a me no.
Ora sto urlando ma non importa.
I: Gian ti prego. Mi fai entrare almeno così parliamo.
G: non voglio parlare con un falso come te
No cosa dico non penso queste cose.
I: non è vero. Te lo leggo in faccia.
G: ti sbagli mi dispiace ma tu te ne sei andato e ora sono io a non volerti più avere al fianco.
I: Gian ..
G: vattene ho Detto.
Le mie parole suonavano più come un 'non andartene ti prego'. Sentivo le lacrime arrivare mentre lo cacciavo. Non Volevo che lui andasse via. Mi mancava come l'aria. Sapevo che se fossi rimasto ancora lì sarei scoppiato a piangere. Tentò di sbattergli la porta in faccia ma lui la ferma ed entra con forza. Arriviamo in camera mia e lui guarda il caos in cui è ridotta.
I: eri un tipo preciso e ordinato. Cos è questo caos ti sei trasformato in me? Hahahah
Ride. La sua risata. Mi manca tanto è così bella. Sento ancora le lacrime. Ma le fermo. Devo essere forte. Poi succede l'irreparabile. Vede le pillole sul comodino. Mi guarda. Leggo nei suoi occhi preoccupazione e paura.
I: che sono quelle?
Chiede. La preoccupazione evidente nel tono di voce.
G: nulla che ti possa interessare.
Mi blocca per le braccia e mi sbatte al muro. Mi urla in faccia.
I: tu sei il mio migliore amico ok? Ho tutto il diritto di sapere perché hai quella merda in casa e se l'hai presa. CazZo sei il mio migliore amico!! e ti voglio bene quindi ora tu mi dici che cosa cazzo stai facendo della tua vita.
Sono furioso ora.
G: è dove sei stato l'ultimo mese ah? Dietro a Sara o Noemi? Non ci sei stato quando ho avuto bisogno di te. Non ci sei mai stato. Mi hai abbandonato e lasciato solo. Mi avevi promesso che saresti rimasto che non mi avresti lasciato mai. Era una promessa.
Urlo e piango. Sono disperato. La pillola sta facendo effetto. E io non ho più filtri.
I: Gian mi dispiace. Io non pensavo di essere così importante da farti piangere.
Mi asciuga una lacrima che stava scendendo sul mio viso. Il suo contatto e il più bello. Dolce e forte insieme.
G: tu non immagini nemmeno quanto puoi essere importante per me.
Dico quelle parole in un sussurro.
Lui mi guarda confuso. Non ha ancora capito nulla. Mi guarda negli occhi. Io sto letteralmente morendo per lui. Voglio morire di lui. Se mi dicessero che potrei averlo mio solo per una notte in cambio della mia vita lo farei. Darei tutto per lui. Solo per lui. Le lacrime continuano a scendere. Sono così confuso. Così spaventato.
I: Gian cosa vuoi dire? Io devo sapere cosa ti passa per la testa o non posso aiutarti.
Piango ancora non riesco a rispondere. Ho paura. Tremo di paura. Poi lui mi abbraccia. Posò la testa sul suo petto. Lui tiene le grandi mani sulla mia  schiena. Io sento il suo profumo entrarmi nelle narici. Ho sempre amato il profumo di lui. Era così buono e rassicurante. Le mie mani prima sono solo sulla sua schiena poi decido di tentare il tutto per tutto e salgono sul collo. Accarezzò quel punto. Mi diceva che quando stava con le ragazze quello era il suo punto debole. Voglio vedere la sua reazione. Anche piccola. Mi basterà sapere che ho provocato solo un suo gemito di piacere
I: gian che fai? Che stai facendo?
G: quello che sogno di fare da sempre.
Comincio a baciargli il collo alternando la lingua alla bocca. Lui si irrigidisce. Sento che gli è venuta la pelle d'oca. Ha i brividi. Questa reazione del suo corpo.. Mi ha fatto impazzire. Sono deciso più che mai. Ora non mi fermo più.
I: Gian smettila. Sei fatto. Quella roba ti ha massacrato il cervello e non sai cosa stai facendo.
G: cerchi di convincere me o te stesso Igna. Perché io non sono mai stato così convinto di cosa volessi in tutta la mia vita. Voglio te. Da sempre. È sempre stato e sempre sarà così. Da quella volta che mi hai avvicinato a scuola. Il nostro primo abbraccio te lo ricordi Igna? Mi sembra ancora di sentire il tuo profumo di allora sulla pelle..
Continuo a tenerlo stretto e gli sussurrò le parole all'orecchio. Ignazio e un uomo. Come me. So cosa piace e cosa no. E alcuni punti se stimolati bene possono far provare tante emozioni che sia un uomo o una donna a provocarle.
Lui tenta di respingermi.
G: ti avverto se mi allontani ora andrò via. Mi trasferirò e non mi vedrai mai più non saprai più nulla di me. E ovviamente le pillole vengono con me. Se decidi di rimanere ora le butterò via e dopo stasera non mi avvicinerò più a te se non sarai tu a chiedermelo.
I: è un ricatto? Ma che cazzo significa tutto questo dio me lo spieghi?
G: hahah sei così tenero quando ti innervosisci.
Lo faccio allontanare un po in modo che mi guardi negli occhi. È spaventato e confuso come me appena mi sono reso conto ti amarlo. Ma vedo che per lui non è lo stesso. Lui non mi ama ma a me sta bene così.
Mi faccio coraggio e parlo una volta e per sempre
G: io.. Ti amo. Ti amo da sempre. Ti amo da quando eravamo piccoli. Stavano alle elementari e io già ero geloso delle ragazzine con cui giocavi. Per non parlare di Piero. Ero piccolo e non capivo ma già ti sentivo mio. Ora che sono cresciuto ho capito cosa voglio. Voglio te. Solo te e lo so che è strano, che siamo entrambi maschi, che tu mi reputo un fratello che sei già innamorato. Non mi importa di nulla io lo dovevo dire. Ti amo. E non mi stancherò mai di ripeterlo.
Lui sta zitto. Non parla perché non c'è niente da dire.
I: Gian io amo Sara. La amo come non ho mai amato nessuna al mondo. Amo lei è nessun altro. Non posso ricambiare. E non è solo perché sei un uomo. Io amo già lei.
G: lo immaginavo. Anzi ne ero sicuro.
Inizio a piangere di nuovo.
I: ti prego Gian non fare così.
G: sta zitto ti prego. Non riesco a ragionare se sento la tua voce. E non guardarmi. Io non respiro se tu mi guardi.
I: Gian è meglio se io vada. Stai troppo male ora.
G: aspetta! Solo un ultima cosa poi non ti importunerò più.
I: cosa.?
G: baciami. Dammi solo un bacio e non ti chiederò più nulla. Non andrò via se tu mi chiederai di restare. Non ti porterò problemi se tu mi dirai di non farlo. Farò quello che vuoi ma ti prego baciami. Voglio sentire almeno per una volta il tuo sapore.
Ignazio mi guarda sconvolto. Non sa che fare. Dopo però forse mosso da pena o semplicemente perché voleva andare via, o perché voleva aiutarmi, si avvicina. Mi prende il viso tra le mani. Mi alza il mento. Il cuore sta per scoppiarmi nel petto. Lui fa una risatina imbarazzata mi guarda la bocca e si morde la sua. Ora svengo tra le sue braccia.
I: non so nemmeno da dove si inizia.
G: il procedimento è uguale a quello delle ragazze. Vuoi che ti faccia uno schema o ti muovi tu? Perché non ti resisto più.
Lui fa un piccolo sospiro e poi si fionda sulle mie labbra. Inizialmente non si muove. Poi inizia a baciarmi veramente e io ricambio. Sento che sto per morire. Mi sento in paradiso solo con un bacio. Vorrei conservare il sapore delle sue labbra per sempre. Morirei con il sapore delle sue labbra.per questo mese sono stato malato e lui è la mia cura. Il male e il bene. La salveZza e la morte. Sei il mio tutto Ignazio. Mentre solo lì a godermi il sapore delle sue labbra lui fa una cosa che non mi sarei mai aspettato. Mi mette una mano tra i capelli e mi avvicina di più. Il bacio si fa più intenso e io non ho più forza di stare in piedi. Lui mi sorregge con il braccio destro. Entra con la lingua nella mia bocca e io mi godo quel tocco così caldo. Il suo sapore. Vale tutti i pianti di questo mese. Vale tutti i pianti della vita. Ci stacchiamo per riprendere fiato. Siamo ad un millimetro di distanza
G: wow. Riesco solo a dire.
Dopo un secondo lui mi bacia ancora.
Vorrei non smettesse mai....

Questo amore splendido / Ignazio boschettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora