capitolo 3

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ero lì, seduta accanto a lui, in attesa di un gesto, un sospiro, che mi facesse capire di piu di lui. osservava la cattedra con indifferenza, fingendo di ascoltare la lezione. ogni tanto mi giravo verso di lui per spiare i suoi occhi per cercare di intravedere di più. ogni volta che mi giravo era per trovare qualche nuovo particolare. gli occhi erano lievemente inarcati all'ingiù, il pizzetto era ben delineato e in ordine, la bocca era rosea e carnosa. sembrava cosi morbida...

No, no, no. non devo più farmi fregare non voglio soffrire ancora, non voglio morire dentro ancora una volta...

avevo le mani poggiate sul banco strette in piccoli pugni per cercare di concentrarmi sul altro. ad un certo punto sento come un calore sul dorso della mano destra... Abbasso leggermente lo sguardo.. è lui.. con l polpastrello sta sfiorando la mia mano in modo cosi dolce, cosi delicato. Descrive piccoli cerchi intorno alle mie nocche e poi sul resto della mano. sarà strano ma io sentivo sotto quel tocco innocente dei brividi corrermi su tutta la schiena. quel tocco era perfetto. dolce caldo... mi girai verso di lui spostano gli occhi dalle nostre mani, lo guardai e gli sussurai:

'che cosa fai?' senza accorgermene la mia voce era uscita quasi come un gemito e volevo sprofondare dalla vergogna. lui mi guardò un attimo e poi sorrise. uno di quei sorrisi maliziosi che i ragazzi fanno quando vogliono far sciogliere le tipe.. io di solito ero immune a quel gesto e mi faceva anche schifo a volte. allora perchè stavolta mi stavo sciogliendo anche io?

sentii in lontananza il suono della campanella.. mi alzai di scatto e corsi in corridoio lontano da lui. lontano da ignazio.

non voglio più vederlo. non voglio.

ero così presa dai miei pensieri che non mi resi conto che gli altri aveva iniziato di nuovo a prendermi in giro. in
non era vero nulla. io non ero troia e sopratutto non mi facevo tanti ragazzi. io ero ancora vergine ma dopo l'accaduto di 4 anni fa questo è ciò che si dice di me.

'lasciami Noemi mi hai stancato'

lei rise e strinse più forte il braccio. non c'è la faccio più a vivere cosi. stavo per urlare, scappare, mettermi a piangere o non so che cosa, quando sentii una voce familiare:

'Ehy bella penso che ora possa bastare.' sentii un tono secco duro. mi girai e vidi Ignazio li davanti a guardare la scena. era l'unico che era intervenuto.

noemi lo guardò con interesse

' tu sei nuovo qui, giusto? ' lui annui.

'Beh sai che lei è una piccola troietta e si merita molto più di questo. ma per adesso lasciamo stare. '

mi lascia il braccio in maniera irruenta e si avvicina al mio piccolo grande eroe. noemi era bella e popolare non conveniva a nessuno andarle contro. lei si avvicinò a lui:

' posso sapere il tuo nome?' gli sussurrò nell orecchio con fare sensuale. sembrava l'attrice di un film porno.

'Ignazio' rispose freddo

'Ignazio.. bel nome.' continuò l'ochetta. io guardavo tutto in silenzio. ma sopratutto guardavo lui.

'che ne dici se una di queste sere usciamo insieme Ignazio?.. ci potremmo divertire insieme..' gli disse Noemi. provai un senso di schifo

'No grazie non perdo tempo con delle tipe.. come te' disse l'ultima parte di frase con ribrezzo. poi si avvicinò a me, mi prese il braccio e mi portò via.

io ero confusa.. ci fermammo fuori nel cortile della scuola. gli sussurrai un flebile 'grazie' e poi scoppiai a piangere. senza dirmi nulla lui mi guardava. ma era uno sguardo diverso dagli altri. non c'era odio, rancore, disprezzo. c'era tenerezza, dolcezza. volevo abbracciarlo. volevo ringraziarlo. ma non feci nulla. lo guardai solo negli occhi. quegli occhi così diversi, cosi unici. mi potevo perdere in quegli occhi. come se lui mi avesse sentito mi fece un flebile sorriso e mi abbracciò.

non posso più fingere con me stessa.. non te ne andare ignazio.. non te ne andare mai da me.

Questo amore splendido / Ignazio boschettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora