Non sapevo più a che pensare, Nash conosceva mio padre, ma come?! Dovevo assolutamente avere delle risposte. Credevo sarebbe stato piú opportuno parlare di quest'argomento anche con mia madre. Per cui proposi a Nash di andare a casa mia, per parlare anche con lei. Naturalmente avrei voluto avere anche un po' di sostegno morale, ma ne aveva bisogno piú mia madre, dato che probabilmente la notizia non sarebbe stato di nostro gradimento,al quanto io possa dedurre.
Ci dirigemmo tutti nella macchina di Nash, compreso Hayes, dato che anche lui rimase piuttosto scosso e confuso per l'avvenimento di poco fa...
Non osavamo aprir bocca, se non io per dare a Nash le indicazioni stradali verso casa. Arrivati sul posto, non potevo credere alle condizioni interne della casa. Le valigie di mia madre erano aperte e con tutte le sue cose in giro, bottiglie di birra e vino sparse in ogni dove, tessuti e foto strappate appartenenti a mia madre li schiacciavamo con i piedi ogni passo che facevamo, accompagnati dal rumore dei vetri rotti che si sgretolavano, sotto le nostra suole. Arrivati in salotto, mia madre, ubriaca fradicia, era distesa sul letto come un angelo. Non sembrava affatto sotto il potere dell'alcol, anzi pareva molto felice nel suo mondo dei sogni. Respirava regolarmente, gli occhi chiusi e sereni, le labbra socchiuse e un piccolo sorriso che donava tranquillità.
Nel vedere mia madre in quelle condizioni, non riuscì a fermare l'istinto di accarezzarle quel volto candido e spensierato e di posare le mie labbra sulla sua fronte. Ancora appoggiata a lei, le lacrime cominciarono a rigarmi il volto, per poi bagnare anche le guance calde di mia madre. L'abbracciai in segno di nostalgia. Mi feriva vederla felice solo mentre dormiva, e mi mancava tantissimo il suo profumo alle rose che mi tranquillizzava sempre da piccola, quando facevo incubi o quando avevo semplicemente paura. In quel momento il suo profumo mi serviva per ricordare quanto sia stata felice in passato. Passato che non poteva cancellare. Un braccio mi circondò la schiena, stringendomi più a se. Mia madre stringeva ancora più forte, per poi mettersi a piangere e bagnarmi la spalla. Ci staccammo quando smisimo di piangere, ma non di singhiozzare."Cosa è successo?" sono le uniche parole che mi escono dalla bocca.
Mia madre sorrise, un sorriso triste. Mi guardava con quegli occhi spenti, quasi senza anima viva che la dominasse, ormai vuota.
"Stai tranquillo, George mi ha detto giá tutto, poi lo sapevo già, mio caro Nash. Da quanto non ci si vede? E noto anche con mio piacere, che è presente anche Hayes. Will e Skylynn?"mia madre guarda fisso Nash megli occhi. Cosa?! Si conoscevano giá? Anche loro due?! Poi perchè mia madre era calma?! Non posso biasimarla, dato che si è bevuta tutto quell'alcol...
"Salve signora Vergara...", mia madre interrompe Nash con un gesto di mano "signora Monder, se non ti dispiace" lo corregge.
"Scusi...signora Monder."
"Non c'è nessun problema, si può sbagliare la prima volta, ma per le prossime volte non voglio trovare imperfezioni."disse mia madre con eleganza e leggermente infastidita.
"So delle tue necessità di discutere con mia figlia...ma prima vorrei che, insieme al tuo bel fratello, puliate la casa da tutto questo disordine.
Senza esitare Nash e Hayes, si misero a lavoro. Naturalmente avrei voluto aiutare anch'io aiutare, ma mia madre mi impedì di farlo, tenendomi il braccio mentre mi stavo per alzare dal divano su cui mi ero seduta, con accanto lei.
Dopo vari minuti, la casa splendeva e i due avevano il fiato pesante,ma questo non ostacolò Nash per prendere parola non appena essersi schiarito la gola."Credo proprio che lei sia al corrente della situazione signora Monder, e so anche che sua figlia non lo è." Sembrava essere molto sicuro di se. Prese dalle tasche una foto, dove erano presenti tre bei piccoli angioletti. Credo proprio di aver giá visto questa foto. Me la porse, e io la presi, studiandola da piú vicina.
"Allora, vuoi scoprire la veritá?, ma promettimi che non reagirai in modo troppo esagerato, okay?" annui alla proposta di Nash.
"Devi sapere che quella foto che hai in mano" dice indicandomi l'immagina tra le mani."siamo io,Hayes e Will, ancora molto piccoli. A quell'etá eravamo tutti spensierati e vivevamo una vita normalissima. Fino a quando non sei arrivata tu. Adesso ti chiederai cosa c'entra tua padre,beh se arriveremo alla fine, lo scoprirai, perciò io e te da piccoli ci conoscevano già, tu,però non sapevi e che ora non sei ancora a conoscenza, di una cosa che potrebbe cambiare la tua vita, ancora. Devi sapere che tuo padre pochi anni fa mi ha confessato che..." venne interrotto da un rumore improvviso proveniente fuori di casa,probabilmente causata da una macchina... Non ci voleva proprio, c'ero quasi a scoprire la verità. Uscimmo tutti per controllare cosa fosse successo e appena fuori, una Jeep nera era sbattuta e ora spiaccicata contro un albero...
"Ma quella non è la Jeep di..."Hayes venne interrotto da un urlo improvviso dietro le nostre spalle..
Si può sapere cosa stava succedendo?!Salve gente! Scusate il capitolo un po' corto, rispetto a quelli precedenti, ma sono un po' stanca...
Comunque vi volevo ringraziare perchè sono arrivata a piú di 100 letture e la cosa mi fa sclerare tanto...
Volevo anche pubblicizzare la ff di una mia amica che si intitola "nothing about me" seguitela si chiama gufettobianco!! Grazie mille notte bellissime/i!!!
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I always need him|| Cameron Dallas #watty2017
FanfictionSono Loreddel Vergara, ho diciassette anni e vivo in Italia, anzi, vivevo; ora infatti mi sono trasferita, dopo il divorzio dei "miei", a Los Angeles, in California, dove sto conoscendo tantissime persone: tutti molto simpatici. Ma la mia vita qui n...