Capitolo 33

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Guardò il mio riflesso sullo specchio appannato e noto con mia sorpresa di non essere sola.

Mi volto di scatto verso Nash che è rimasto sulla soglia della porta del bagno.

"So che Hayes ti ha detto di Holland" arriva subito al punto. Mi conosce bene allora.

Annuisco in sua risposta mentre cerco di spazzolarmi i capelli.

"E sei arrabbiata?" Mi chiede avvicinandosi prendendo la spazzola dalla mia mano, cominciando a passarla sui miei capelli.
Ha un tocco così delicato, quasi impaurito di farmi male.
Rende il mio cuore così leggero. Voglio dire... Mio fratello che mi spazzola i capelli, potrebbe essere stupido ma io lo trovo un modo semplice e pieno di amore, per passare tutto il tempo che non siamo riusciti a passare insieme in passato.

Trattengo le lacrime al pensiero di me e Nash da piccoli, separati. Ma il mio cuore prende il sopravvento finché mi ritrovo il volto bagnato dalle mie stesse lacrime, voltandomi permettendomi di abbracciare mio fratello.
Per ora ho solo bisogno di un vero amore. E sento che con lui posso essere chi voglio. Lo stringo a me, con la paura di perdere ancora qualcuno, proprio ora che lo ritrovato e che è al mio fianco, non posso permettermi di perderlo ancora.

"Non so come ti senti, ma ricorda che noi ti abbiamo sempre, e dico sempre, voluto bene" mi avvolge il volto con le sue grandi mani, pronunciando queste parole così dolci, guardandomi negli occhi, per poi stamparmi un bacio sulla fronte, staccandosi poi completamente.

"Ti aspetto giù...tra un po' il tuo ragazzo ci viene a prendere" chiude la porta "SBRIGATI PICCOLA PESTE" urla dall'altra parte, facendomi ridacchiare.

Ricorda che noi ti abbiamo sempre voluto bene...

Mi vesto in fretta dopo essermi asciugata i lunghi capelli, con un vestito rosso senza spalline, rendendo in mio décolleté più accentuato di quello che è già, stringendomi in vita, fasciando perfettamente le mie curve, facendosi poi più largo alla fine, fino a metà coscia.

Lascio i capelli sciolti, mettendomi un po' di mascara a eye-liner, finendo il mio make-up con un rossetto dello stesso colore del mio vestito, se non più scuro.

Prima di uscire dalla mia stanza, mi metto dei tacchi chiusi sulla punta, con il cinturino per la caviglia, di color panna chiaro. Spero solo che non si sporcano.

Sono pronta.

Scendo velocemente, dopo essermi resa conto di essere leggermente in ritardo, con Cameron già fuori di casa, e con Nash che mi aspetta sulla porta di uscita.
Quasi non inciampo sugli ultimi gradini, riprendendo subito l'equilibrio, posando una mano sul muro al mio fianco.

Mi avvicino a Nash che mi tiene la porta aperta, avvicinandosi al mio orecchio.

"Sei bellissima, ma vedi di non esagerare con l'alcol dopo" mi avverte mentre ci incamminiamo verso la macchina.
In sua risposta gli sorrido e con un "certo fratellone" cerco di rassicurarlo.

Entriamo in macchina, mettendomi al fianco di Cameron, con dietro Nash e Jack.

"Allora andiamo" annuncia il ragazzo al mio fianco, accendendo poi il motore e facendo partire la macchina.

Il tragitto è come sempre silenzioso, che ormai ci ho fatto l'abitudine.

Appena arriviamo, sento già la musica al massimo volume e alcuni ragazzi fuori dal pub ridere e già schifosamente ubriachi.

Mentre ci incamminiamo verso l'entrata sento una mano sulla mia schiena, e una voce roca sul mio orecchio, seguito da un caldo respiro.

"Ho dimenticato di dirti che sei bellissima piccola" dice sentendo un caldo respiro sotto il mio orecchio, sostituito poi da un bacio umido.
"Ti ringrazio" lo guardo, pensando che questa sua attenzione, appena varcheremo quella porta, non sarà più su di me, ma esclusivamente su Grace.

I always need him|| Cameron Dallas #watty2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora