La rabbia che ribolle dentro me è quasi pronta a scoppiare. Perché volevano ucciderlo e non aiutarlo a continuare. Perché finire una vita di una persona così tanto vicina a te. Odio il loro modo di pensare, odio il fatto che hanno pure collaborato per questo stupido piano, odio sapere le cose così. Scoprendo le cose da sola, ma cose che non dovevo scoprire così se non sentirle da loro stessi e che mi guardino pure negli occhi.
"VAFFANCULO" scaccio un urlo appena sono fuori dall'ospedale.
"Perché?! Perché?! Perché dovevano arrivare proprio a pensare di uccidere qualcuno" sussurro scoppiando a piangere.
Mi piego in me stessa, scendendo per il muro alle spalle e portando poi le mie braccia a circondare le mie gambe e stringerle di più al mio petto.Odio crescere troppo in fretta. Eppure non chiedo molto...vorrei solo vivere la mia vita da adolescente, una vita serena, con i genitori che ci sono sempre e che ti appoggiano in tutto, vivere la mia vita tranquilla con il ragazzo perfetto e avere gli amici che ho sempre voluto avere, che non ti sparlano alle spalle ma che ti dicono le cose in faccia. Vorrei andare a scuola bene, non come secchiona ma neanche come asino, una via di mezzo. Sarebbe perfetto. Un sogno. Fantastico ma IMPOSSIBILE. Ora che mia "madre" e Raimy hanno deciso di diventare assassini, ora che ho capito che a Grace sto sul cazzo da come mi guarda e ora che papà sta male, niente più si può aggiustare...chi mai potrebbe aggiustare questi problemi...CHII!!!
Mi alzo di scatto per la sfrustrazione e accidentalmente di uno schiaffo a qualcuno. Mi spavento e chiedo immediatamente scusa al ragazzo che si sta accarezzando delicatamente la parte della faccia che gli ho colpito.
"Scusa ti ho fatto male?" Chiedo preoccupata...Ma chi è?
"Mai quanto il dolore che provi tu" alza il volto e incontro i suoi occhi azzurri mare cielo, che da quando l'ho incontrato mi hanno sempre colpita e che ancora tutt'ora mi donano tranquillità. Ringrazio Cristo per avermi mandato questo angelo.
"Scusami ancora Nash" lo abbraccio forte forte senza farlo nemmeno respirare.
"Così non respiro sorellina" mi da delle pacche dietro la schiena
"Zitto idiota" non riesco a trattenere le lacrime che esplodo in un rumoroso e sofferto pianto.
"Sono qui, e ci sarò sempre" mi abbraccia più forte lui.
"Ora sono io a non respirare" ridacchio e mi stacco da lui così che lo possa vedere in faccia
"Sempre" mi rassicura con un bacio sulla fronte
"Promesso"mi sussurra a pochi centimetri dalla mia fronte.Dopo quelle dolci parole mi sento meglio e sento di poter finalmente contare seriamente su qualcuno.
"La stessa cosa vale per me. Ci sarò sempre per te quando ne avrai bisogno" lo guardo negli occhi
"Okay ma ora basta, sorridi e asciughiamo queste lacrime e andiamo da Skylynn" mi asciuga le lacrime con i pollici per poi prendermi la mano e traschinarmi dentro l'ospedale."Skylynn con chi è?" Chiedo accanto a Nash
"È con il dottor Dolan"
"È il padre di un mio amico, lo conosco" dice appena vede la mia faccia interrogativa
"Okay" rispondo
Attraversiamo l'ospedale fino a quando non arriviamo dove si trova la piccola.
Appena mi vede viene di corsa verso di me e mi abbraccia.
"Non andare via come hai fatto prima. Pensavo te ne fossi andata per sempre" nasconde il viso prendendo sulla mia pancia
"Non lo farò più scusa" le prendo il volto con le mani e le bacio il suo piccolo nasino.
"Hayes era preoccupato" mi sussurra nell'orecchio
"HAYES È QUI?!" chiedo perplessa
"Qualcuno mi ha chiamato" sbuca dietro l'angolo con due tazze di caffè.
"Lory ti cercava"
"Affatto" mi sbrigo nel dire guardando e negando tutto ad Hayes.
Mi viene contro e mi abbraccia. Ma oggi è il giorno degli abbracci forse?!
"Tranquilla...sono io che ti cercavo" si stacca da me e sento di esser arrossita dall'imbarazzo.
"Raimy e tua madre?" Mi chiede Hayes per cambiare argomento
"Non saprei" non voglio parlare di loro. Vorrei non vederli mai più.
"Mio padre come sta?" Chiedo al dottor Dolan che ora mi sta sorridendo
"Meglio. Le sue condizioni sono migliorate e tra qualche giorno lo potremo dimettere"mi sorrride
"Ma i conti da pagare, medicine varie?"
"Nessun problema, tuo padre era un mio caro amico. Non ce n'è bisogno" mi tranquillizza
"Ne è sicuro?" Non vorrei avere debiti
"Tranquilla. L'unica cosa che ti deve preoccupare è il tuo aspetto. Non dormi molto in questi giorni. Come farai ad andare alla festa domani" quale festa?
"Quale festa?"
"Domani è il compleanno di Cameron. Non ti ha invitata, eppure mi sembra proprio che tu sia sulla lista degli invitati"
Cameron...Cameron...Cameron...Festa...Compleanno?! DOMANI!!!!
"Ricordo! Me ne aveva accennato qualche giorno fa, e me ne sono completamente dimenticata." Oddio come faccio? Non ho un regalo, ho un aspetto orribile e come faccio ad andare alla festa? Non posso lasciare papà proprio ora che si sta rimettendo.
"Credo che dovrò saltare questa volta"
"Non se ne parla!"mi interrompe Hayes
"Ma non posso, ci sono troppe cose da fare, poi la festa è domani. Non-"
"Nessuna giustificazione. Cameron ha detto chiaramente che avrebbe voluto vederti alla festa. E quindi ci sarai"
"Ma-" provo ad obbiettare ma senza nessun risultato
"Nessun ma...tu verrai alla festa con me, okay?" Mi chiede dolcemente
"D'accordo"cedoSono ormai fuori da più di un'ora a cercare un abito decente da indossare, ma niente di questi in questo negozio mi attirano particolarmente. E vorrei uno nero, non troppo lungo, che mi arrivi sopra le ginocchia, con un po' di pizzo alla fine è una scollatura a cuore ma ricoperto da uno strato di velo chiarito nero che mi avvolga il collo... Sarebbe perfetto. Ma non lo trovo.
"Che ne pensi di questo?" Mi chiede Nash. L'ha trovato. L'abito perfetto!
"È quello che stavo cercando" sento il cuore battere all'impazzata per l'emozione e la voglia di indossarlo immediatamente.
"Lo sapevo" mi passa l'abito
È così soffice e puro. Il nero credo che mi stia bene, mi è sempre piaciuto molto. Lo adoro.
"Vado a provarlo per vedere se la taglia va bene" dico mentre mi dirigo nei camerini.
Appena ce l'ho addosso mi sento così...REALIZZATA, che non vedo l'ora di mettermelo domani.Io e Nash andiamo in cassa e litighiamo su chi debba pagare l'abito. Ma alla fine ho perso e devo subire il peso della sconfitta, non vorrei avere debiti del genere con lui. Ma lui mi dice di considerarlo come regalo per i miei compleanni che non abbiamo passato insieme.
Arrivo a casa con mia fortuna non c'è nessuno quindi mi dirigo in camera mia a preparare le cose che mi servono per mettermi a posto domani.
Appena provo a stendermi per dormire, qualcuno bussa alla mia finestra. Sembra una scimmia.
"Cosa ci fai qui?" Chiedo appena apro la finestra.
"Volevo sapere se venivi alla festa domani, per essere sicuro del numero della gente"
"Non ci sarò mi dispiace" scherzo
"Okay" cosa? Non gli importa se ci vado o no?!
"Come?" Chiedo stupita
"Ho detto okay, ora vado devo prepare tutto per domani. Notte. Ci vediamo in giro dato che domani non ci vieni" ridacchia tra se e se
"Scherzavo" ammetto dispiaciuta del mio menefraghismo.
"Come?" Mi prende in giro?!
"Ho detto che vengo e che stavo scherzando"
"Ne ero certo" mi sussurra nell'orecchio. È così vicino che sento il suo respiro scaldarmi il collo, è così rilassante e piacevole. Mi sento un vuoto quando si allontana per augurarmi la buona notte e io faccio lo stesso appena entro in camere, per poi stendermi sul letto.
"È andato tutto bene" sussurro a me stessa prima di cadere in un sonno profondo e calmo.
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I always need him|| Cameron Dallas #watty2017
FanfictionSono Loreddel Vergara, ho diciassette anni e vivo in Italia, anzi, vivevo; ora infatti mi sono trasferita, dopo il divorzio dei "miei", a Los Angeles, in California, dove sto conoscendo tantissime persone: tutti molto simpatici. Ma la mia vita qui n...