Io e Cameron stavamo camminando verso il ristorante più vicino, fino a quando qualcuno mi sorprese, poggiandomi una mano sulla spalla, che mi fece voltare immediatamente.
"Hey! Mica ti voglio uccidere sorellina" ridacchiò Nash. Che spavento. Pensavo fosse papà o altra gente che non volevo vedere in quel momento. Per fortuna era solo lui.
Sospirai. Mi rilassai. E gli chiesi: "tu cosa ci fai qui?" "si dà il caso che io e Cameron ci dovevamo vedere mezz'ora fa, ma visto il suo ritardo, mi sono accorso a casa sua per vedere cosa fosse successo ma senza trovarlo, perciò decisi di ritornare a casa. Ma per mia fortuna ora l'ho ritrovato...e in buona compagnia."disse Nash lanciando un'occhiataccia alla persona affianco a me, che lo sento sussurrare: "MERDA!" e io naturalmente mi metto a ridacchiare. "Cazzo! Scusa bro, ma vedi...si ecco..."mi guarda, ed è come se avesse trovato la scusa giusta "dovevo invitare Loreddel alla festa."sbottò Cameron. Nash annui poco convinto.
"Dove avevate intenzione di andare, sono pur sempre il fratello di Lore no?! Mi piace fare il protettivo. Quindi?" "eh..."lancio un'occhiata a Cameron, che pareva un po' preoccupato. Forse perché Nash continuava a lanciargli degli sguardi che mettevano un po' in soggezione. "Tranquillo...stavamo andando a mangiare fuori e..."non mi fece finire la frase, che si mise tra me e Cam a braccetto, ridacchiando come un bambino: "allora vengo con voi, ho una fame!!".Non so ma, quando i fratelli fanno così sono davvero insopportabili. Volevo passare un pranzo tranquillo con Cam, come amici, e per mia pura 'fortuna' mi devo portare dietro sto qui. Ma non posso biasimarlo. Anch'io vorrei passare più tempo con lui, ma credo che ora sia troppo presto, e non ero ancora mentalmente abituata a quella situazione.
Dopo pochi minuti ci trovammo davanti ad un ristorante semi-vuoto. C'erano dei ragazzi carini, ragazze che non scherzavano di certo con il loro aspetto e naturalmente non potevano mancare le solite famiglie modello, tutte quelle sorridenti e spensierate.
Mi soffermai a fissare una famiglia davvero tenera. Due bambini di circa 5anni e i genitori che imboccavano i figli. Risate. Scherzi. Amore. Che invidia.
In quel momento mi chiesi se io avrei mai vissuto una situazione del genere, cioè con una situazione famigliare stabile, senza segreti, bugie, litigi e indifferenza. Chissá cosa succederà alla mia famiglia? Vivrò con Nash un giorno, insieme a mamma e papà? Cosa ne sarà della signora Monder e Martin, Hayes e suo padre?
In quel momento di trans, qualcuno mi venne addosso.
"Oddio! mi dispiace tanto..."si scusò immediatamente la ragazza. La squadrai per bene, dato che il suo volto mi era famigliare. Mi ricordai subito di lei. Era Grace. L'equilibrata. Colei che aveva il timore per il proprio peso. Si. Era proprio lei. La prima e l'ultima volta che la incontrai fu in ospedale davanti alle macchinette. È destino. Chissà cosa ci faceva in quel posto.
Le sorrisi e lei ricambiò dopo che anch'essa si ricordò di me.
"Hey! Loreddel?"
"Esatto. Grace cosa ci fai qui?"
"Avevo intenzione di pranzare, io adoro questo posto" e un velo di malinconia le oltreppassò gli occhi.
"Tu invece?" mi chiese con un sorriso triste.
"Sono qui con Cameron e Nash, e anche noi avevamo intenzione di pranzare qui. Vedi lunga storia, in teoria dovevo pranzare solo con Cameron ma..."mi interruppi quando notai Grace distratta a fissare un punto fisso dietro le mie spalle. Mi girai per vedere cosa stesse fissando, e mi stupì nel vedere Nash e Cameron."Ehmm..scusa se ti disturbo ma abbiamo trovato un tavolo libero."mi disse Cameron, ma ero sicura che non stesse guardando me, ma Grace.
"Vuoi pranzare con noi?"chiesi a Grace.
"No! No! Tranquilla, mi sono appena ricordata che dovevo fare una cosa importantissima, perciò io vado. Tolgo il disturbo" se ne uscì Grace. Era turbata. Spero di non aver fatto o detto qualcosa.
"Sicura?"le chiedo.
"Si si. Okay io vado, ciao Loreddel" mi abbracciò e se ne andò senza salutare neanche Cam o Nash, ma non ci feci caso.Io e gli altri ci sedemmo al tavolo libero e ordinammo. Durante l'attesa, c'era silenzio. Non osavo parlare, e quei due non mi rivolgevano più la parola. Erano in un altro mondo.
Arrivati i piatti, dato che avevo tanta, ma tanta fame, mi abbuffai di spaghetti al sugo con polpette, mentre gli altri giocherellavamo con la forchetta il loro pasto.
"Non mangiate?" chiesi rivolgendosi ad entrambi. Non mi risposero. Era come se non ci fossi.
"Hey! Ci siete?" replicai muovendo le mani davanti ai loro volti spaesati.
"Ehhmm...no Loreddel,grazie" sorrise Cam. Cosa? Perchè 'grazie'.
"Cosa?"
"Non mi hai chiesto mica 'hai sete'?"
Non c'era proprio con la testa. Non ci feci caso. Non volevo interferire con i loro pensieri.Cam non aveva piú aperto bocca, dopo la piccola conversazione. Mentre Nash ormai si era sciolto. Si era messo a mangiare e parlare. E addirittura a scherzare.
Dopo il pranzo, pagammo, anzi pagai io. Nash non aveva i soldi, sfacciato, e neppure Cam. Che due barboni!
Uscimmo dal locale. Non sapevo cosa fare. Cam non mostrava più anima viva.
"Io torno a casa. Voi cosa fate?" chiesi.
"Me ne torno a casa. Ciao"rispose indifferente Cam. E se ne andò. Cosa? Ci lasci cosí. Dopo che ti ho offerto un pranzo che non hai mangiato, mi ringrazi così? AAA!! Il senso. Perché? Nash vedendomi nervosa e su di giri intervenne."Ti accompagno a casa, devo parlare anche con papá. Lo so che ti stai chiedendo come mai CAM ha cambiato radicalmente morale, ma non credo di poterti dire il motivo. Fatto sta che è successo dopo averla vista. Gli fa ancora effetto. Povero" ero confusa. Cosa? Di che cosa stava parlando Nash.
"Nash mi devi dire qualcosa? Parla se sai qualcosa!"
"Emmhh..no,cioè...merda"
"Parla"ero tranquillissima.
"Okay...devi sapere che..."Seraaaaa!!!! Spero che sto capitolo ci sia piaciuto, anche se non parla molto, non succede molto, ma è solo una piccola introduzione per il prossimo capitolo.
Notte bella gente.❤
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I always need him|| Cameron Dallas #watty2017
FanfictionSono Loreddel Vergara, ho diciassette anni e vivo in Italia, anzi, vivevo; ora infatti mi sono trasferita, dopo il divorzio dei "miei", a Los Angeles, in California, dove sto conoscendo tantissime persone: tutti molto simpatici. Ma la mia vita qui n...