Capitolo 35

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Esco dalla mia stanza guardando il mio polso con un livido ben visibile, ma non me ne preoccupo più di tanto, almeno per ora. Dovrei comunque essere abituata ad avere segni sul mio corpo.

Scendo le scale pensando a come potrebbe finire questa giornata, ma prevedo già che non sarà una delle migliori.

Fame non ne ho, ma tempo si, perciò parlare con Holland, credo vada bene. Sarebbe anche fantastico non incrociare mio fratello ora. So che ha dormito qui.
Infatti se non sbaglio questa qui sarebbe la casa dove teoricamente dovrebbero vivere Hayes, Nash, Skylynn, Will e i loro genitori insieme, ma praticamente dato che hanno da studiare, e hanno soldi, i ragazzi hanno preferito prendere una casa tutta loro vicino a scuola. Anche se credo che Skylynn viva qui. Non l'ho mai vista insieme ai suoi fratelli ultimamente, ma neppure qui a casa.

Arrivo alla fine delle scale, trovandomi difronte a Matthew. Sempre lui trovo per le scale. A questo pensiero mi metto a ridacchiare in silenzio senza farmi notare.

"Tutto bene?" Mi chiede senza fare una piega. Anche se sotto sotto, sento che è preoccupato.
"Potrebbe andare meglio" rispondo forzando un sorriso.
"Comunque sto cercando Holland, l'hai vista?" Mi guardo intorno, cercando di non incontrare lo sguardo di Nash, ma per fortuna non è nei paraggi.
"Ti sta aspettando nel suo ufficio" mi informa facendomi intanto strada tra le varie porte presenti nel piano terra. Questa casa è enorme.

"Per quello che è successo prima, devi stare tranquillo, non mi sono fatta male e sai che non aveva cattive intenzioni" sbotto all'improvviso per il silenzio presente tra noi, che ritorna appena mi risponde.
"Vedo che non ti ha fatto male" dice ironicamente mentre lancia uno sguardo verso il mio polso, che compro istintivamente.

Arriviamo davanti a una porta più chiara rispetto alle altre al suo fianco, con la scritta 'Lancaster' su una targa inchiodata alla porta.

Prima di entrare, sento Matthew prendermi il polso con il livido.
"Vedi di non farlo notare a Holland" mi avverte
riferendosi al segno sulla mia pelle.
Annuisco a busso alla porta, mentre il ragazzo biondo cenere si allontana dirigendosi verso il salotto, credo.

Sento all'interno della stanza, una conferma di poter entrare e così faccio.

Holland è al telefono che mi dà le spalle mentre io chiudo la porta alle mie spalle.
Mi avvicino ritrovandomi esattamente davanti alla sua scrivania e aspetto che la sua telefonata termini.

"Poi fammi sapere come sta. A presto" attacca così al telefono prima di girarsi facendo incontrare i suoi occhi con i miei.
"Tutto bene?" Mi domanda mentre mi fa segno di sedermi su una delle sedie presenti ai lati del suo tavolo.
"Certo" rispondo.
"D'accordo." Fa una pausa per poi continuare "So che ieri sera è stata una nottata abbastanza movimentata. Nash mi ha detto che uscivate per andare a una festa e questo te lo concedo data la tua età. Non sono il tuo tutore, ma dato che tuo padre è in ospedale, mi sento in dovere di proteggerti e aiutarti. Volevo solo dirti di stare attenta. Tutto qui. Non volevo farti una predica." Si avvicina a me, costringendomi ad alzarmi.
"Stai sempre attenta" mi abbraccia come preoccupata per qualcosa. Sapere che mia madre mi sta ora abbracciando, mi riempie il cuore. Vorrei tanto che me lo dicesse lei. Vorrei che mi rivelasse il fatto di essere mia madre. Anche scoprirlo direttamente da lei, sarebbe stato migliore. Credo.
"Ti voglio bene, piccolina" sussurra così piano che a stento riesco a sentirla, mentre stringe leggermente l'abbraccio.

In sua risposta annuisco mentre si stacca da me e mi fa strada verso la porta.
"Vai a scuola ora, so che Matt sta facendo un buon lavoro come tua guardia del corpo" ridacchia mentre mi apre la porta.
"Sicuro" ridacchio con lei.
"Buona giornata" mi augura chiudendosi nel suo ufficio.
"Anche a te" sussurro in risposta. Spero mi abbia per lo meno sentita.

I always need him|| Cameron Dallas #watty2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora