Capitolo 9

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Appena apriì gli occhi, mi accorsi che era ancora mattina presto. Era martedì, di preciso era il 6 Settembre e non avevo particolarmente voglia di fare qualcosa, dopo il fatto che era accaduto ieri. L'unica cosa mi rendeva felice in quel momento era il bel cielo che si trovava proprio davanti ai miei occhi: sereno, freddo e caldo, equilibrato al punto giusto. La mia stanza era piccola, ma grande allo stesso tempo, e mi trovavo sul soppalco della casa. Camera mia era straWOW! Senza un tetto con tegole, ma con una grandissima lastra di vetro. Perciò potevo guardare il cielo sereno del giorno, e sia il cielo stellato di notte, sdraiata al calduccio sul mio letto.

Dato che non avevo quella voglia di andare in cucina e fare colazione, per poi probabilmente vedere la signora Monder e certa gente, preferì andare in bagno a lavarmi i denti a darmi una sistemata. Mi guardai allo specchio e stranamente avevo una faccia rilassata, molto rilassata rispetto alla faccia che pensavo di ritrovarmi, viste le mie condizioni emotive di ieri sera. Devo ringraziare solo Cameron, per il suo supporto morale. È stato davvero tenero.

Uscì dal bagno per mettermi qualcosa al di fuori del mio 'pigiama' che per la cronaca erano gli stessi di ieri. Le valigie non le avevo ancora toccate, per cui decisi di mettere in ordine le mie cose, dato che dovevo pur cominciare in uno di questo giorni. Oggi era il giorno perfetto.
Aprì la prima valigetta, quella più piccola. C'erano solo i miei indumenti intimi e cosmetici , tra cui trucchi e creme varie, ma non ero quella tipa che si trucca eccessivamente, infatti mi rendevo solo piú presentabile per alcuni eventi importanti. Presi tutto all'interno della valigia e li riordinai nei cassetti e sopra a degli scaffali in bagno. Poi passai alla seconda valigia, dove sicuramente avevo messo vestiti e scarpe, perciò li misi dentro l'armadio. La terza valigia era la più importante, dove avevo conservato i miei ricordi più significativi, i miei 10 diari segreti, le mie foto memorabili, vale a dire il mio passato. Aprií lentamente la cerniera, per non sentire tutto il dolore e i ricordi che mi avevano lasciato una ferita ancor adesso aperta. Ero già a quel punto di intravedere le prime foto che si facevano notare, quando qualcuno bussò alla finestra!

All'inizio mi presi un colpo, pensavo fosse arrivato qualche uccello strano oppure degli animaletti, ma quando vidi il volto di Cameron, mi rilassai e mi avvicinai alla finestra.

"Che ci fai qui?"gli chiedo confusa.
"Faccio visita alla mia paziente. Non lo sapevi? Ora sono il tuo psicologo." dice ridacchiando, mentre gli faccio spazio per entrare.
"No dai a parte gli scherzi, che ci fai qui?"gli chiesi nuovamente, dopo averlo guardato seriamente.
"Niente, ero preoccupato e volevo sapere come stavi" Cameron aveva la voce tremante, e addirittura spezzata, era per caso nervoso?!

CAMERON'S POV

DAI CAZZO CAMERON! CHIEDIGLIELO! RILASSATI, SE NO FAI FIGURE DI MERDA UNA DOPO L'ALTRA! Dovevo calmarmi al più presto, dopotutto non era una cosa così tragica e imbarazzante da chiedere. Mi stavo facendo dei problemi, fin troppo grandi, di quanto siano realmente.
Presi un respiro profondo e la guardai negli occhi...

"Senti Loreddel..."tossí per schiarirmi la voce "avresti voglia di venire al mio compleanno, vedi faccio una casa alla festa..." no aspetta cosa?! Una casa alla festa?! Ma sei scemo CAM. Ripresi il discorso per rimediare all'errore "no cioè, faccio una festa a casa" ridacchiai imbarazzato, e mi calmai. Ma non del tutto, dovevo ricevere ancora la risposta. Poi perchè ero nervoso CAZZO!

"quand'è il tuo compleanno?"chiese
"L'8 di sto mese. Cioè l'8 settembre."e se no di quale mese genio?! IDIOTA!
"Okay. Poi ti faccio sapere..." mi fece l'occhiolino. Annui.

Rimasimo in silenzio per alcuni minuti, fino a quando non decisi di andare. Per togliere il disturbo. Era stra imbarazzante stare da soli e senza dire nulla.

"Allora...io vado e..."stavo già uscendo dalla finestra quando a d'un tratto Loreddel non mi afferrò per il polso.

LOREDDEL'S POV

Mentre stava uscendo dalla finestra, mi sentivo un vuoto dentro, come se avessi bisogno di qualcuno in quel momento, e lui era l'unica persona presente, per cui farla andare via, era come accettare di rimanere sola, e io non volevo. Gli afferrai il polso, feci un movimento involontario, infatti quel gesto sorprese anche me. Non sapevo cosa fosse successo, ma successe, io lo fermai, con ormai le lacrime agli occhi, non potevo accettare di rimanere nuovamente sola. Non potevo permettermelo.

Appena Cameron si girò, mi guardò preoccupato e si avvicinò per asciugarmi le lacrime che ormai avevano ceduto. Mi guardò negli occhi con le mani calde che mi avvolgevano il volto bagnato.

"Hey...tutto bene? Ho detto qualcosa che non dovevo?"mi chiese con tono preoccupato. Non risposi. Non sapevo cosa dire. Cameron vedendomi in quello stato mi abbracciò a se, avvolgendomi con le sue braccia. Mi calmai e con voce spezzata: " rimani. Ti prego" nascosi la mia faccia tra la sua spalla e il suo collo.
"Certo tranquilla" mi strinse più a se.

Mi sentivo meglio. Quel suo profumo mi rilassava. Ma sapevo di non prendere troppa confidenza. Era troppo presto. Ma adesso non mi importava niente, avevo bisogno di chiunque e lui era lí.

Cameron mi stava aiutando a mettere a posto la stanza. Con tutte le foto, diari e oggetti vari. Avevamo trovato anche delle mie vecchie foto. Che imbarazzo.

Ora la mia stanza rispecchiava tutto di me. Naturalmente con il passare del tempo l'avrei migliorata, ma per adesso era perfetta.

Erano le 12:30 e sentivo il bisogno di alimentarmi, in poche parole avevo FAME!

"Hey! Io ho una fame che potrebbe portarmi anche a mangiare carne umana, e non so te. Tu che dici se usciamo a mangiare?" proposi in modo ironico.
"Certo!"rispose ridacchiando.
"Mi preparo e arrivo, tu siediti pure sul divano, o sul letto, oppure se ti senti a tuo agio, siediti pure sul pavimento. Io arrivo subito" non so perché ma in quel momento mi veniva troppa voglia di fare la spiritosa. Mi cambiai in bagno e mi misi dei leggings neri, canotteria bianca con sopra una felpa, e indossai delle convers nere basse, mentre i capelli raccolti in una cipolla alta. Senza trucco.

Uscimmo dalla finestra e ci dirigemmo nel ristorante più vicino.
Ma qualcuno in quel momento qualcuno mi pose una mano sulla spalla, che mi fece voltare immediatamente per capire chi fosse.

Sorryy. È un aggiornamento un po' in ritardo. Scusate guys. Colpa di tutti i compiti e la mia poca voglia. Spero vi sia piaciuto questo capitolo. E sono straemozionata per l'arrivo di Nash qui a Milano. FINALLYYY!!! NOTTE BELLI

I always need him|| Cameron Dallas #watty2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora